CPI USA: i dati di gennaio 2023
Di Gabriele Brambilla
Puntualissimi, ecco i dati aggiornati del Consumer Price Index americano, redatti dal Bureau of Labor Statistics. Come sta andando l'inflazione negli Stati Uniti?
Ecco i dati aggiornati del CPI americano
Giornata importante per i mercati: alle 14.30 italiane era attesissima l’uscita dei dati del CPI USA riferiti a gennaio 2023.
Le ore che hanno preceduto l’annuncio sono state piuttosto positive, con tutte le borse europee in salita.
Buoni anche i dati di pre-apertura dei mercati statunitensi, dove hanno preso i riflettori le buone performance di Coca Cola nel Q4 2022 (superiori alle attese di Wall Street).
Quanto alle criptovalute, giornata tranquilla e caratterizzata da piccole variazioni, perlopiù di segno positivo.
Tornando al Consumer Price Index, economisti e addetti ai lavori si aspettavano una crescita di 0,4% a gennaio, 6,2% totale annuale.
La speranza dei mercati era di mantenere fede a queste previsioni; al contrario, un dato peggiore potrebbe spingere la Federal Reserve verso interventi più incisivi ai tassi di interesse.
Ebbene, purtroppo ha prevalso il secondo scenario, seppur di poco: il CPI è aumentato dello 0,5%, tradotto nel 6,4% su base annua.
Il Core CPI, che esclude cibo ed energia, è aumentato dello 0,4% mensile, contro un’attesa dello 0,3.
Da segnalare un po’ di volatilità dopo l’annuncio, soprattutto sui futures legati a Dow Jones, Nasdaq e S&P 500. Crypto stabili al momento della scrittura.
Che cos'è il CPI?
Il CPI è un dato che prende in considerazione un paniere di beni e servizi quali cibi e bevande, trasporti, assistenza medica, educazione, comunicazione e via dicendo.
Il Bureau of Labor Statistics americano lo definisce in questo modo: “Il CPI rappresenta le variazioni dei prezzi di tutti i beni e servizi acquistati per il consumo dalle famiglie urbane”.
Il dato è un importante rilevatore sull’andamento dell’inflazione, in quanto essa impatta proprio su beni e servizi.
Quando il CPI migliora in un contesto di elevata inflazione (come quello attuale) c’è di che festeggiare: gli interventi della FED funzionano e probabilmente non saranno necessarie altre manovre invasive e penalizzanti per gli investimenti. In caso contrario, la Federal Reserve potrebbe considerare di adottare un pugno ancor più duro.
Quello di oggi è un dato peggiore delle attese ma di poco. Restiamo in attesa di vedere come i mercati proseguiranno la giornata, tenendo in mente che tra qualche ora sono previsti dei discorsi di alcuni membri del FOMC.
In questi momenti, attenzione ad aprire posizioni: la volatilità potrebbe prendere il sopravvento e portare risultati imprevedibili!
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