Crollo Bitcoin post-Trump? No, c’è chi è ancora più bullish
Di Davide Grammatica
Il post-Trump potrebbe comportare, per molti hedge fund, un crollo repentino di Bitcoin. Ma c’è chi va controcorrente, e spiega il perché

La forza di BTC, anche senza Trump
Tra chi vede Bitcoin come un asset puramente speculativo ci sono anche molti hedge fund e investitori istituzionali. Come se fosse un asset “usa e getta”, destinato a perdere rilevanza dopo l’era Trump.
Lo ha spiegato di recente Eric Semler, presidente di Semler Scientific e fondatore di TCS Capital Management, che però vede proprio in questo approccio un ulteriore occasione per investire in BTC.
“Quando tutti sono negativi, è lì che si fanno i guadagni più grandi,” ha dichiarato Semler in un’intervista.
Per molti, una volta esaurita la spinta dell’amministrazione Trump, Bitcoin potrebbe andare incontro a un forte trend ribassista. E in effetti, già oggi, tra gli analisti circolano diverse preoccupazioni su quanto durerà il supporto politico Usa al settore crypto.
Per Semler Scientific però tutto questo non sarebbe un problema, tanto da aver rilanciato i propri obiettivi sul fronte crypto in modo molto ambizioso. In poche parole, passare da una riserva di 4.449 BTC a una di 10.000 BTC entro fine 2025, e arrivare a mettere le mani fino a 105.000 BTC entro il 2027, moltiplicando l’esposizione di quasi 23 volte.
$SMLR appoints Joe Burnett @IIICapital as Director of Bitcoin Strategy. Announces three-year plan to own 105,000 #Bitcoins by Year-End 2027. So fired up to have Joe on board to help with this exciting new chapter in Semler’s $BTC mission. 🚀
— Eric Semler (@SemlerEric) June 19, 2025
Sempre più Bitcoin per i fondi
Proprio nel disinteresse dei fondi, secondo Semler, potrebbe nascondersi il segnale più bullish: “Quando fai una scommessa su qualcosa che la maggioranza ignora… e hai ragione, il ritorno è enorme”.
In realtà, siamo ancora lontani da una vera inversione del sentiment. Il secondo mandato Trump è ancora agli inizi e, nonostante le tensioni geopolitiche globali, la spinta dell’amministrazione Usa si fa ancora ben sentire su tutto il settore crypto.
Secondo i dati AIMA e PwC, inoltre, quasi la metà dei gestori hedge fund tradizionali sarebbe già esposta in qualche modo agli asset digitali. Nel 2024 sarebbero il 47%, in netto aumento rispetto al 29% del 2023. Secondo Intertrust Global, invece, il 98% dei CFO di hedge fund prevede di avere fino al 7,2% degli asset in crypto entro il 2026.
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