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Crypto cards: una due diligence

Di Davide Grammatica

Le carte prepagate delle piattaforme CeFi consentono ai loro utenti di spendere crypto tramite circuiti tradizionali. Ma come si differenziano tra loro? E che prospettive potrebbero avere?

Crypto cards: una due diligence

Spendere crypto con le carte

Le crypto cards stanno diventando sempre più popolari tra gli investitori, consentendo loro un facile accesso alle criptovalute, e potrebbero diventare un catalizzatore sempre più rilevante di nuovi utenti, curiosi di entrare nel mercato ma in modo cauto.

Molte di queste cards, come abbiamo già avuto modo di approfondire, offrono diversi tipi di ricompense, e in generale lasciano intravedere un grande potenziale per quanto riguarda i benefit offerti ai clienti. Questo, pur con molta strada da fare per avvicinarsi ai premi forniti dalle classiche carte di credito tradizionali di tipo “reward”. 

Di certo, rappresentano un’opzione interessante per coloro che hanno già investito in criptovalute o che cercano di approcciarsi al mercato. Il vantaggio principale è rappresentato dall’offerta del cashback, che tuttavia non è da intendersi in senso “tradizionale”, in quanto questo è tradotto in un premio in criptovaluta, e per questo soggetto alla volatilità del caso. 

C’è chi con la Upgrade Bitcoin Rewards Card riesce a rientrare di un 1,5% fisso in Bitcoin per spesa, oppure raggiunge lo stesso rendimento sugli acquisti con la BlockFi Rewards Visa Signature Card, ma su delle criptovalute offerte dal CEX. Altre Card si strutturano invece su più livelli (o tier), riuscendo ad alzare le percentuali delle ricompense a seconda del settore di spesa (come Gemini).

Da un altro punto di vista, invece, il contraltare del riuscire a guadagnare nel settore crypto tramite questi strumenti passivi è rappresentato da questioni di responsabilità fiscale sulle criptovalute, ed è quindi consigliabile una certa cautela. Se da un lato ci possono non essere delle commissioni (o vere e proprie tasse) sui premi crypto che si ricevono, queste dovranno essere ripagate di certo al momento dell’incasso. Può sembrare scontato, ma l’imposta sulle plusvalenze si applica nel caso di un apprezzamento del premio ricevuto in crypto. 

Il futuro delle crypto cards

Ad ogni modo, se l’interesse pubblico intorno alle criptovalute continuasse a crescere, carte di credito crypto rappresenterebbero uno strumento popolare anche in futuro. Molte di queste sono in circolazione solo da un anno al massimo, e anche per questo il margine di crescita e sviluppo rimane molto ampio. 

Le aziende potranno continuare ad aiutare il consumatore medio di tutti i giorni, e se i mercati crypto lo consentono, potrebbero esserci modi ancora più flessibili per incorporare le criptovalute nella nostra spesa, cosa che amplificherebbe i casi d’adozione in modo esponenziale. 

Per arrivare infine al passo successivo, che per ora si intravede appena, ovvero la possibilità che le card consentano una spesa diretta delle crypto, oltre a un guadagno passivo tramite premio o cashback. 

Il caso crypto.com

Le crypto cards sono poi soggette a una variazione dei loro servizi molto più frequente, data la loro natura che dipende direttamente non solo dall’andamento del mercato, ma dallo sviluppo del relativo emittente, ovvero i CEX. Questi devono infatti tutelare la propria economia, e non di rado sono soggetti a una variazione delle commissioni e dei bonus legati ai loro prodotti, in un contesto che vede gli utenti molto spesso impreparati ai cambiamenti, spesso repentini e con un preavviso generalmente ristretto.

È il caso, per esempio dell’exchange Crypto.com, che recentemente ha annunciato che la sua carta Visa Crypto.com (secondo il CEX “il programma di carte crypto più popolare al mondo”) avrebbe visto l’introduzione di una commissione dell’1% sulla ricarica diretta da carta di credito, almeno per i titolari di carte dell’Unione Europea e del Regno Unito. Non sorprende, di conseguenza, il fatto che l’exchange abbia avuto un contraccolpo sul mercato. 

Gli utenti, in questo caso, hanno espresso tutte le loro preoccupazioni su Reddit, a suon di “penso che vogliano uccidere il proprio prodotto”, oppure “Questo si ritorcerà contro di loro”. In generale, la community ha interpretato il cambio di politica come la messa in discussione del loro stesso servizio, in un contesto che potrebbe vedere l’exchange in difficoltà e che vuole evitare ulteriori perdite. Del resto, il fatto che le commissioni fossero così convenienti, rappresentava proprio il punto di forza dell’exchange. 

Crypto.com ha apportato le modifiche per “garantire la sostenibilità a lungo termine della sua carta”, e in generale si adegua ai competitor, lasciando comunque delle grandi opportunità in termini di servizi ai suoi utenti. Basti pensare al fatto che le fee si attestino ancora a zero per quanto riguarda la ricarica della card tramite Fiat e crypto wallet, oltre ai tradizionali bonus come il 5% di rimborso sulla spesa e l’accesso alla lounge aeroportuale tramite LoungeKey, che consente ai titolari di accedere a oltre mille lounge “premium” in oltre 400 aeroporti in tutto il mondo.

Una comparazione

In generale, le migliori carte di debito crypto addebitano poche commissioni e includono vantaggi come ricompense cash e app mobile. Dovrebbero anche supportare più tipi di criptovalute, il che non è certo scontato, e sarebbe carino fossero dotate di funzionalità solide in termini di sicurezza per proteggere i propri fondi. Consentono poi alle persone di effettuare acquisti online o di persona, o di prelevare contanti dagli sportelli automatici utilizzando criptovalute. E consentono agli utenti di ricaricarle con un determinato importo in criptovaluta che viene poi automaticamente convertita al momento dell’acquisto.

Ovviamente, tutte queste non sono certamente uguali, e in base alla società che le emette possono variare tutte le loro funzionalità, non per forza limitatamente alle commissioni. Sarebbe quindi il caso di guardare alcune delle migliori in circolazione.

Coinbase Card

In ordine sparso, si potrebbe iniziare con la Coinbase Card, figlia di uno degli exchange di valuta digitale più popolari al mondo. La carta consente ai suoi titolari di spendere la propria criptovaluta ovunque sia accettato il circuito Visa, e il supporto di più crypto, oltre alla loro facile conversione e la massima sicurezza sono alcune delle ragioni che la rendono tra le più popolari. 

Supporta fino a otto criptovalute, e ha come condizione necessaria per essere emessa solo il fatto di avere un account Coinbase. Per il resto, converte automaticamente ogni criptovaluta direttamente dal proprio wallet, e non è necessario mantenere un saldo fiat nell’account. Offre inoltre anche una serie di funzioni di sicurezza e convenienza, tra cui un’app wallet mobile, l’identificazione a due fattori, il blocco istantaneo della carta e il monitoraggio della spesa. I residenti nel Regno Unito e in Europa devono pagare una commissione di emissione di 4,95 euro, mentre i residenti negli Stati Uniti possono ottenere la carta gratuitamente. Infine, presenta una commissione di liquidazione della criptovaluta del 2,49%.

BlockFi Card

BlockFi ha lanciato la sua carta di credito Visa abbastanza recentemente, nel luglio 2021. Ed è incentrata principalmente su bitcoin. Invece di attingere alle partecipazioni in Bitcoin dei titolari della card, questa offre un rimborso dell’1,5% per acquisto in Bitcoin con premi bonus in BTC, che la rendono una delle migliori scelte come la migliore per il cashback. 

La carta presenta un limite di credito (come qualsiasi altra carta di credito, in genere), e può essere utilizzata per effettuare acquisti ovunque sia accettato il circuito Visa. Ogni transazione genera un rimborso per 1,5% dell’importo speso, come detto, e questo viene istantanemente convertito in Bitcoin e depositato sul conto BlockFi del titolare della carta. Il rimborso, a sua volta, può essere aumentato fino a raggiungere il 2% dopo 30mila dollari di spesa annuale, mentre altri bonus consistono in un 0,25% di ritorno in Bitcoin per determinate operazioni e 10 dollari per ogni referral sfruttato grazie all’utente. 

Crypto.com Card

Crypto.com offre ben sette diverse carte di debito Visa (in metallo), che consentono ai loro titolari di spendere più di 80 criptovalute differenti e oltre 20 valute legali, a patto che sia accettato il circuito Visa. 

Come già spiegato più approfonditamente in altra sede, per acquisire ciascuna delle carte Crypto.com, i titolari devono mettere in stake un importo in token CRO corrispondente a un valore che va dagli 0 dollari ai 400mila dollari. 

La più popolare è sicuramente la Ruby Steele, ottenibile con 400 dollari in CRO, che ad oggi offre l’1% di sconto su ogni acquisto, uno sconto del 100% su un abbonamento Spotify annuale, e nessuna commissione di prelievo bancomat fino a 400 dollari al mese. Le altre carte di Crypto.com offrono un rimborso che gradualmente sale fino a raggiungere il 5%.

Per chi invece non è disposto a spendere nulla, Crypto.com condente anche di ottenere la Midnight Blue, che tuttavia non offre nessun bonus. 

Binance Card

Binance è diventato il più grande scambio di criptovalute al mondo per volume di scambio nel 2018, solo un anno dopo la sua fondazione. E la sua crypto card non ha dovuto aspettare molto per vedere la luce, essendo stata introdotta già nel 2020. In collaborazione con Swipe, la Binance card si è quindi fin da subito ritagliata uno spazio nel mercato, non solo perché forte della credibilità dell’exchange, ma anche per un cashback che poteva arrivare fino all’8% su qualsiasi operazione effettuata dagli utenti. 

Ancora oggi, la Binance Card non addebita commissioni di emissione o mensili, riservandosi solo una fee di transazione che può toccare lo 0,9% per transazioni e prelievi ATM (che a loro volta potrebbero già di per sé addebitare un costo aggiuntivo).

Tuttavia, il cashback così alto è ottenibile solo con una certa quantità di BNB in stake. In generale, presenta tutte le somiglianze con la versione di Coinbase, e operativamente converte solo ciò che è necessario al momento dell’acquisto. 

Nexo Card

La Nexo card consente, in linea con le sue sorelle, di sfruttare il valore delle risorse digitali mantenendo il loro potenziale rialzo. Sugli acquisti o sulle spese effettuati con la carta crypto offre un rimborso del 2% (in forma delle principali criptovalute su mercato), ma permette nello stesso tempo di pagare gli interessi in crypto maturati a seguito di un prestito. 

In quanto a commissioni, poi, la Nexo card non presenta canoni annuali o mensili, nessuna tassa di iscrizione, e nemmeno la necessità di detenere un saldo minimo sul conto.


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