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DeepSeek: perché la nuova AI cinese ha scosso il mercato?
Di Davide Grammatica
La startup cinese DeepSeek ha riscritto le regole dell’AI, non in termini di “capacità” ma di gestione delle risorse. Come influenzerà le crypto?

L’avvento di DeepSeek
Più che creare un modello di intelligenza artificiale più “conveniente”, DeepSeek, l’ormai celebre startup AI cinese, ha costretto a mettere in dubbio l’approccio delle big tech a questa tecnologia.
Le implicazioni sono numerose, ma la più importante è la rivalutazione dei tradizionali modelli di intelligenza artificiale su cui finora si è investito (e tanto).
OpenAI, per esempio, spende nell’ordine dei miliardi per sostenere la potenza di calcolo delle sue piattaforme, mentre DeepSeek avrebbe ottenuto gli stessi risultati con pochi milioni di dollari.
Il “modello cinese” è riuscito a quagliare il miglior LLM di OpenAI e quello di Anthropic con una frazione molto piccola dell’hardware che sarebbe dovuto essere necessario. È naturale, di conseguenza, che DeepSeek abbia già superato OpenAI nella classifica delle app di Apple.
Tralasciando i tecnicismi, basti sapere che l’addestramento dell’AI da parte di DeepSeek è stato eseguito tramite tecniche completamente diverse da quelle utilizzate dagli sviluppatori americani, e oggi un ulteriore problema è rappresentato da questo: gli Usa si trovano improvvisamente in ritardo sulla Cina.
Per certi versi, proprio i grandi investimenti non avrebbero permesso agli attori americani di trovare soluzioni più efficienti, poiché i fondi per ottenere hardware abbastanza performanti si sono sempre trovati.
DeepSeek, per dare una misura del cambio di prospettive, avrebbe sviluppato (tra gli altri) un sistema “multi-token”, che elabora frasi intere contemporaneamente anziché singole parole, e questo ha reso il sistema molto più veloce mantenendo un accuratezza giudicata sufficiente.
Gli esperti palano di un passaggio da un modello LLM (modello linguistico di grandi dimensioni) a uno SLM (di piccole dimensioni), che richiederebbe pochi calcoli e quindi una più semplice esecuzione su macchine più “deboli” come gli smartphone.
NVIDIA $NVDA and the AI crowd are taking it on the chin today, thanks to a Chinese startup named DeepSeek.
Semiconductors $SMH are taking the brunt, with NVIDIA $NVDA -12%, Broadcom $AVGO -12%, and Taiwan Semi $TSM -10% all seeing significant drops. $NVDA‘s losses account for… pic.twitter.com/hO8dxbPJwB
— Wolfe (@everytimeicash) January 27, 2025
Cambia tutto nel settore AI
Non sorprende il crollo delle azioni AI. Come già segnalato, Nvidia, AMD, Microsoft, Meta e Google stanno già subendo le conseguenze di questo cambio di paradigma. E il colpo non ha risparmiato nemmeno i token-AI nel mondo crypto.
La dinamica ha comunque un potenziale rivoluzionario. Lo sviluppo dell’AI, potrebbe non richiedere enormi data center e un hardware specializzato, con implicazioni importanti dal punto di vista della sostenibilità energetica. Ma soprattutto ha ribaltato la gerarchia tra gli attori in gioco in un momento in cui si pensava pochi attori avessero il monopolio del settore.
Clearly you don’t understand OpenAI needs billions of dollars of hardware to answer the same question the DeepSeek can answer on your home computer without an internet connection.
It literally costs 97% less per query. pic.twitter.com/EBc0dHjaru
— Financelot (@FinanceLancelot) January 26, 2025
Fa sorridere, infine, che l’avvento di DeepSeek sia sostanzialmente coinciso con l’annuncio di Trump del progetto Stargate, per un investimento da circa 500 miliardi nell’infrastruttura da dedicare all’AI negli Usa.
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