Dichiarare le criptovalute nel 2024: come fare?
Di Gabriele Brambilla
Stiamo entrando nella stagione calda della fiscalità. Dichiarare le criptovalute è una delle operazioni obbligatorie per legge, ma come fare?
Dichiarare le criptovalute nel 2024
La primavera è per molti sinonimo di rinascita, ma per gli investitori può essere un momento difficile da gestire; si entra infatti nel periodo dove le scadenze fiscali si fanno sotto e dichiarare le criptovalute è una delle azioni da svolgere.
Nonostante ora ci sia una legge che regoli la materia, c’è ancora tanta confusione tra le persone non addette ai lavori. Vediamo quindi alcuni punti fondamentali che dobbiamo sapere.
Innanzitutto, come già detto, dichiarare le crypto è obbligatorio, a prescindere dall’importo. Possediamo un milione di dollari in bitcoin? Vanno dichiarati. Abbiamo solo 100$? Vanno dichiarati pure loro. Su questo la legge sulla tassazione crypto è chiarissima e non c’è scampo.
Pagare le tasse sulle crypto
Qui entriamo in un territorio differente.
Il solo possesso di coin e token non implica il pagamento di alcuna tassa, salvo un’imposta annua del 2 per mille, con una soglia minima per l’applicazione.
Solo in caso di cashout o di cambio tipologia dell’asset crypto (ne parliamo nell’articolo linkato nel paragrafo precedente, che è una guida super completa), in presenza di plusvalenza potremmo dover pagare le relative tasse. Utilizziamo il condizionale perché vi è una soglia minima anche in questo caso.
L’aliquota è del 26% e si applica solo alla plusvalenza. Il capitale originale non viene quindi tassato, ma solo quello guadagnato nel corso dell’investimento.
"Dichiarazione obbligatoria ma tasse solo in caso di cashout o conversioni tra asset diversi"
Come non commettere errori
Il vero problema non è però la dichiarazione di per sé e neppure l’eventuale pagamento. Dovremmo infatti essere più preoccupati di fare le cose come si deve, evitando di commettere errori che potrebbero comportare una sanzione. Ma come fare?
La prima soluzione è ovviamente rivolgersi a un commercialista, presentandosi con tabelle excel o calcoli da noi effettuati e mantenuti aggiornati nel corso dell’anno. Così facendo sapremo esattamente tutte le operazioni effettuate, mettendo il professionista nelle migliori condizioni.
Tuttavia, ben poche persone riescono effettivamente a produrre dei report esaustivi e corretti. Questo perché non ci si limita solitamente a comprare e vendere coin e token sugli exchange, ma anche a metterle in staking o svolgere altre operazioni nella DeFi. E tutti i proventi sono da dichiarare (ed eventualmente tassare). Diventa quindi una mission impossible anche per l’investitore più preciso.
La soluzione però c’è e si chiama Tatax, il software che ti aiuta a rispettare gli obblighi fiscali con la certezza di non commettere alcun errore. Provalo subito: non potrai più farne a meno!
"Il commercialista è il migliore alleato per non commettere errori"
Conclusioni
Chiudendo, possiamo riassumere quanto appena detto così: le crypto vanno dichiarate, così come le tasse sono da pagare se dovute.
La gestione degli asset e i relativi movimenti può essere complessa, ma grazie a un software come Tatax, potrai fornire al commercialista dei dati sicuri.
Consulta la nostra guida per qualsiasi altra informazione sul tema degli obblighi fiscali.