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DeFi: tutto sulla finanza decentralizzata

Di Luca Boiardi

La DeFi, vera protagonista delle annate 2020 e 2021, è un insieme di protocolli e servizi per investire e scambiare criptovalute in modo decentralizzato

DeFi: tutto sulla finanza decentralizzata

Che cos'è la DeFi?

La DeFi è un ambiente decentralizzato che permette agli utenti di investire il proprio denaro senza alcun intermediario, in modo diametralmente opposto rispetto alla TradFi, ovvero la finanza tradizionale. A cosa serve la DeFi? Proprio a questo: riprendere il controllo dei risparmi, evitare la censura, approfittare delle opportunità proposte e altro ancora. Ovviamente, tutto ciò accettando i rischi di un ambiente così sperimentale e innovativo.

Cosa significa DeFi? Con il termine DeFi si intende “Decentralized Finance”, ovvero finanza decentralizzata. Ci riferiamo a tutti quei servizi costruiti su blockchain che, attraverso l’uso dei contratti intelligenti (smart contract), permettono lo scambio, il credito e il debito di criptovalute. Tutto senza intermediari né un server centrale a gestire le operazioni.

Perciò, potremo connetterci a queste applicazioni attraverso il nostro wallet e utilizzare i servizi offerti senza dover depositare le nostre chiavi private.

Al momento esistono tantissime piattaforme DeFi che permettono il credito, il debito e lo scambio di asset digitali di ogni tipo. È importante per noi utenti capire quale piattaforma ci stiamo trovando davanti e soprattutto i potenziali rischi che porta con sé.

Grazie a blockchain DeFi, nel senso che sono orientate a servizi di questo tipo, come la BNB Smart ChainPolygon o Avalanche, possiamo accedere ai servizi della finanza decentralizzata anche con un capitale minimo, come 50$. Saremo così in grado di fare un pò di pratica prima di allocarvi effettivamente parte del nostro capitale.

Ovviamente, la resa in percentuale rende le piattaforme DeFi più allettanti quando viene allocato un capitale più consistente. Però, stando sul pezzo e con una buona strategia potremo anche sfruttare delle situazioni a Rischio/Rendimento molto favorevoli.

Quando è nata la DeFi? La finanza decentralizzata è esplosa nell’anno 2020, crescendo ulteriormente nel corso del 2021.

Seguimi in questa guida: arrivando fino in fondo, ti assicuro che disporrai già delle conoscenze di base per muovere i primi passi nella finanza decentralizzata. La domanda come investire nella DeFi? troverà risposta!

Come funziona la DeFi? Gli smart contract

Per capire come funziona la crypto DeFi dobbiamo scoprire che cosa sono i “contratti intelligenti”, veri pilastri del settore.

In questo articolo abbiamo approfondito l’argomento smart contract. Ci limiteremo quindi a un breve riassunto.

Per capire come funziona uno smart contract ci basterà comprendere il funzionamento a grandi linee di due cose diverse ma simili: una funzione informatica e un contratto.

Se riassumiamo un contratto alla sua versione più basilare possiamo vederlo come una serie di SE e di ALLORA. Ad esempio, un contratto di affitto funziona in questo modo: se mi dai 400€ allora potrai utilizzare la mia casa per questo mese.

Se invece vogliamo capire in breve cos’è una funzione informatica, possiamo sintetizzarla così: è una stringa di codice che svolgerà un’azione compiuta al verificarsi di un determinato input.

Un esempio banale di funzione informatica lo possiamo trovare all’interno di un calcolo Excel: se una casella contiene un valore superiore a 100, allora quella casella diventerà rossa.

Se uniamo il funzionamento di un contratto e di una serie di funzioni informatiche, ecco che otteniamo uno smart contract. Infatti, lo smart contract non è altro che un algoritmo eseguito su blockchain che riceve specifici input, li elabora a seconda delle regole che contiene ed eventualmente restituisce degli output.

I contratti intelligenti condividono tutte le caratteristiche viste in precedenza sulla blockchain:

  • Immutabili: il developer che sviluppa uno smart contract non avrà più la possibilità di modificarlo una volta creato (mintato);
  • Visibili: gli smart contract sono costruiti sulla blockchain e sono open source, quindi chiunque potrà vedere il funzionamento programmato all’interno di questi contratti;
  • Autonomi: esattamente come la blockchain, gli smart contract non necessitano di intermediario; sono invece programmati per svolgere le azioni in maniera autonoma al verificarsi di una certa situazione definita dal developer durante la fase iniziale di programmazione;
  • Imprescindibili: ciò che è scritto all’interno di uno contratto intelligente è legge; di conseguenza non servirà una terza parte per interpretarlo.

Qual è il motivo per cui dobbiamo conoscerli se ci stiamo approcciando al mondo DeFi crypto? Perché gli smart contract sono alla base di ogni piattaforma DeFi. Esse funzionano proprio grazie alla combinazione di più contratti, ognuno dei quali ha il suo specifico ruolo nel funzionamento delle applicazioni decentralizzate.

Con la crescita dell’ecosistema Ethereum si è iniziato a pensare alle prime piattaforme di servizi finanziari decentralizzati (la cosiddetta finanza decentralizzata DeFi).
Esse non si potevano sviluppare sulla base di un solo smart contract, le cui funzionalità sarebbero state troppo limitate.

Pertanto, si pensò a logiche diverse, ottenute combinandone vari tra loro, ottimizzandone l’esecuzione e permettendo operazioni prima impensabili.

Oggi è tutto sotto i nostri occhi: dai prestiti alla gestione della liquidità, passando per la collateralizzazione, i protocolli DeFi propongono servizi molto complessi.

Come funziona la DeFi? Gli smart contract

Come investire con la DeFi?

Come abbiamo detto, alla base della DeFi ci sono gli smart contract costruiti sopra la blockchain.

Per utilizzare un’applicazione decentralizzata non sarà necessario creare un account o effettuare alcuna procedura di registrazione e di KYC (quindi inserire i propri dati e documenti di identità).

Per interagire con un’applicazione DeFi ci basterà infatti connetterci con il nostro wallet crypto.

Tramite l’utilizzo del wallet potremo collegare i fondi detenuti al suo interno, cominciare ad interagire con gli smart contract e utilizzare le funzioni che la piattaforma ci mette a disposizione.

A questo punto saremo in grado di scambiare coin, dare credito, aprire un debito oppure in alcuni casi acquistare NFT. Su questi ultimi, per esempio, OpenSea è una delle più grandi app in circolazione, anche se non possiamo parlare di finanza decentralizzata.

Oltre a non doverci registrare, tutte queste azioni saranno possibili anche senza l’obbligo di depositare le nostre chiavi private all’interno della piattaforma.

Come investire con la DeFi?

Quali sono le piattaforme DeFi?

A oggi esistono numerose tipologie di piattaforme di DeFi; sono costruite su blockchain diverse e hanno funzioni completamente differenti tra loro.

Cominciamo a elencarne alcune che poi approfondiremo successivamente:

  • Lending & Borrowing a emissione di stablecoin: piattaforme di emissione di stablecoin attraverso collaterale;
  • Lending & Borrowing: piattaforme di prestito e debito attraverso collaterale;
  • DEX: piattaforme di scambio di criptovalute (come degli exchange ma decentralizzati e senza intermediario);
  • Combo Farming: aggregatori di piattaforme di DeFi che ci permettono di aumentare il rendimento dei nostri asset;
  • Derivati: DApp che ci permettono di creare dei prodotti derivati (copie) di altri asset come azioni, materie prime, immobili o criptovalute;
  • Assicurazioni: piattaforme che ci permettono di assicurare i nostri fondi depositati in piattaforme di CeFi o DeFi.

Conosciamole più nel dettaglio.

Lending & Borrowing a emissione di Stablecoin

Scopriamo come funzionano le applicazioni decentralizzate partendo dalla prima categoria della lista.

Queste realtà sono alla base della piramide della DeFi. Tramite la collateralizzazione* di uno o più asset permettono la contrazione di un debito verso la piattaforma, rilasciato in stablecoin create dalla stessa.

La collateralizzazione consiste nel vincolare il proprio asset su un protocollo, così da prendere un prestito pari a una parte del controvalore del collaterale.

Attraverso queste DApp sarà possibile depositare alcune delle nostre crypto, diventando così creditori della piattaforma in questione e guadagnando un interesse annuo. A questa rendita si somma spesso un incentivo aggiuntivo definito Liquidity Mining.

Una volta depositati i nostri asset che fungeranno da collaterale (come se fossero una sorta di garanzia) potremo aprire una posizione di debito (CDP=collateral debt position), vincolando parte delle nostre valute alla piattaforma e prendendo un prestito in stablecoin.

L’ammontare segue di frequente il rapporto di 1.5:1 rispetto al nostro collaterale.

La stablecoin viene mintata, ovvero creata dal nulla, e il suo valore è garantito dal collaterale a debito.

Facciamo un esempio:

Se io volessi espormi al Bitcoin, ma nel mentre avessi delle spese da pagare, potrei utilizzare una piattaforma che eroga questo servizio, come MakerDAO, per vincolare 1 BTC dal valore di 40’000$ e prendere un prestito pari a: 40’000$/1.5 = 26’666$ in DAI (la stablecoin di MakerDAO).
In questo modo avrei la possibilità di pagare eventuali spese con i soldi presi in prestito e, una volta risarcita la piattorma (inclusi gli interessi), sbloccherei il BTC messo a collaterale inizialmente.

"Forniamo liquidità, guadagniamo e prendiamo in prestito stablecoin con cui massimizzare la rendita"

Lending & Borrowing nella DeFi

Le piattaforme di lending & borrowing sono molto simili a quelle precedenti, ma con un unica differenza: non hanno la possibilità di emettere la propria stablecoin.

Infatti, se volessimo prendere un prestito su queste DApp, dovremmo comprare stablecoin emesse da altre piattaforme; oppure altre coin messe in farm all’interno dell’applicazione da cui voglio contrarre il debito.

Piattaforme come AAVE o Compound sono perfette per esporci in leva su alcune monete, chiaramente se pensiamo che queste saliranno nel breve o medio lungo periodo.

Non scordiamoci però che sui prestiti emessi dalla piattaforma ci saranno degli interessi giornalieri da pagare. Quindi potrebbe non essere conveniente tenere aperta una posizione troppo a lungo se non necessaria.

"In questo caso non acquistiamo stablecoin native della piattaforma ma ne prendiamo di esterne (o altre crypto)"

DEX DeFi cripto

Come dice il loro stesso nome, i DEX (exchange decentralizzati), sono luoghi di scambio di criptovalute, esattamente come Binance o Coinbase ma decentralizzati, quindi senza una società alle spalle.

Se volessimo scambiare le nostre coin evitando registrazioni e senza dover detenere all’interno della piattaforma le nostre chiavi private, i DEX fanno al caso nostro.

Queste realtà sono al centro della DeFi crypto e muovono capitali ingenti.

Piattaforme come Uniswap o PancakeSwap sono celebri in questo contesto e utilizzano un metodo di scambio definito AMMAutomatic Market Maker. Con esso, l’utente non potrà impostare un limit buy (acquisto ad ordine limite), ma dovrà accontentarsi dell’attuale prezzo di mercato per poter effettuare uno scambio tra due coin. Esso avviene grazie a degli algoritmi appositamente sviluppati e non mediante il classico order book.

Come fanno queste piattaforme che non detengono chiavi private a permettere lo scambio di criptovalute?

Grazie ai Liquidity Provider. I liquidity provider sono coloro che danno liquidità alla piattaforma per permettere lo scambio. In cambio, essi ricevono parte delle fees provenienti dalle compravendite.

Anche noi possiamo diventare dei fornitori di liquidità: ci basterà mettere i nostri token nella categoria liquidity mining. Troveremo dei pool composti normalmente al 50 e 50 da due token diversi, ad esempio ETH/USDT.

Inserendo all’interno del pool una quantità definita da noi di Ether e un identico controvalore in USDT potremo permettere ad altre persone di scambiare questa coppia di token.

Di conseguenza, la piattaforma ci ricompenserà dandoci una percentuale delle fees pagate dall’utente che ha effettuato lo scambio; a questa somma si aggiunge spesso una certa quantità di token della piattaforma stessa, regalati come incentivo a non rimuovere la liquidità da noi fornita.

Naturalmente esistono anche DEX che permettono il Limit Buy e che comprendono anche pool composti da percentuali diverse rispetto al classico 50/50, come il Tricurve di Curve, composto da WBTC/ETH/USDT.

Soffermiamoci un momento sull’impermanent loss. Questa non è altro che una perdita non certa del controvalore totale dei token che mettiamo in pool. Infatti, non sarà sempre vantaggioso inserire all’interno di uno smart contract una coppia di valute composta da 1 o più asset volatili.

Mentre sarà sempre favorevole depositare monete che non hanno volatilità di prezzo fra di loro.

Questi sono alcuni esempi:

  • La coppia USDT/USDC, non ha impermanent loss poiché il valore delle due coin in rapporto fra loro non varierà mai;
  • La coppia ETH/USDT, potrebbe essere soggetto ad impermanent loss poiché il valore delle due coin in rapporto fra loro potrebbe variare;
  • La coppia BTC/WBTC, non ha impermanent loss poiché il valore delle due coin in rapporto fra loro non varierà mai.

Stiamo quindi molto attenti a quando inseriamo parte delle nostre coin in un pool perché potrebbe non essere sempre favorevole per noi investitori.

La finanza decentralizzata (DeFi) è anche questo: prudenza e studio, non solo rendite da capogiro.

"I DEX sono probabilmente il cuore della DeFi"

Combo farming sulla DeFi

La piattaforme DeFi di combo farming , note anche come yield farm, sono aggregatori che monitorano rendimenti e interessi delle piattaforme e, combinandoli fra loro, trovano le migliori condizioni sul mercato.

Sarà quindi possibile inserire i token all’interno di una di queste piattaforme come, per esempio, Beefy Finance o Yearn Finance e, nel contempo, utilizzare sia i loro smart contract che quelli di altre DApp, collegati proprio da questi aggregatori.

I rendimenti sono più alti rispetto alle pool originali. Come spesso accade, al crescere dei rendimenti incrementa anche il rischio.

Ad esempio, se Yearn Finance utilizzasse un pool 3Crv di Curve, depositando token in questo smart contract ci staremmo esponendo sia al rischio di hacking sia sullo smart contract della piattaforma di combo farm (Yearn Finance) che sulla piattaforma DEX (Curve), incrementando le possibilità che succeda.

Starà quindi a noi investitori valutare se conviene esporsi a tali rischi in cambio di un interesse maggiorato.

"Le piattaforme di yield farming offrono comodità e vantaggi, ma anche pericoli superiori"

Derivati nella finanza decentralizzata

Queste piattaforme DeFi sono leggermente più complesse da capire rispetto a quelle viste in precedenza. Fondamentalmente nascono con l’idea di permettere alle persone nel mondo crypto di creare prodotti derivati di qualsiasi tipo di asset.

Grazie ad alcune piattaforme siamo in grado di creare degli asset sintetici di oro, azioni, criptomonete e materie prime; tutto in maniera completamente decentralizzata, a basso costo e 24 ore su 24.

Ricordiamoci che il trading su alcuni di questi asset è possibile solo durante i giorni in cui le Borse sono aperte; inoltre, alcuni mercati non sono accessibili a tutti.

Ecco quindi che le piattaforme decentralizzate dedicate ai prodotti derivati ci vengono in aiuto.

Ma che cosa sono i prodotti sintetici/derivati? Essenzialmente, quando parliamo di prodotti di questo tipo ci stiamo riferendo a copie di beni digitali o fisici, che emulano il prezzo di tale asset. Quando si parla di prodotti sintetici, di solito viene preferito il trading all’investimento. Questo per due ragioni principali:

  • Se la società che emette questi prodotti sintetici dovesse fallire, i nostri asset non varrebbero più niente;
  • Le piattaforme creano prodotti sintetici mediante la collateralizzazione di un asset e, di conseguenza, mediante l’apertura di un debito verso il creatore dell’asset.

Sarà quindi meno costoso creare un prodotto derivato per speculare nel breve periodo piuttosto che investire con un orizzonte temporale più lungo.

Inoltre, queste piattaforme ci permettono di non fare cash out dal mondo crypto, rimanendo all’interno di esso senza dover passare dalle valute Fiat.

"I derivati/sintetici sono copie di beni digitali o fisici, che ne emulano il valore"

Assicurazioni DeFi

Visto che la DeFi punta a creare un’alternativa decentralizzata a tutte le categorie di finanza centralizzata, non poteva mancare la variante alle assicurazioni.

Infatti, diverse piattaforme ci permettono di assicurare le nostre criptovalute, siano esse all’interno di smart contract, di piattaforme di CeFi o altro.

Sarà possibile sia ricoprire il ruolo di colui che assicura i fondi, che quello di chi permette alla piattaforma di avere fondi da restituire a chi è stato frodato. Saremo potenzialmente sia assicurati che assicuratori.

Naturalmente, nella prima ipotesi dovremo pagare un premio, mentre nell’altra verremo ricompensati per detenere i nostri capitali all’interno di uno smart contract della piattaforma.

Poiché questa DApp è anche una DAO, ossia una Decentralized Autonomous Organization, i proprietari saranno tutti i detentori del token della piattaforma stessa.
Attraverso questo governance token riceveremo compensi a seguito di:

  • Valutazione del rischio degli smart contract;
  • Valutazione dei reclami a seguito di frode;
  • Votazioni attraverso la Governance della piattaforma.

Restando sui rischi, diamogli un’occhiata più approfondita.

Quali sono i rischi della DeFi?

Come ben sappiamo, rischi e rendimenti sono facce della stessa medaglia e, all’aumentare o al diminuire di uno dei due, aumenterà o diminuirà rispettivamente anche l’altro.

È molto importante valutare bene il quadro quando prendiamo la decisione di depositare delle valute a rendita all’interno della DeFi.

Queste piattaforme hanno rendimenti molto alti rispetto alla CeFi, a fronte di pericoli maggiori. Vediamo quindi alcuni dei principali rischi a cui ci esponiamo:

  • Rug Pull: uno dei peggiori incubi di ogni investitore. Viene inserita in un pool una coppia formata un token capitalizzato e uno non molto capitalizzato. Viene poi riempito con tantissima liquidità da qualcuno con un grande capitale, così da “garantire” la sicurezza del pool.
    Una volta che altre persone hanno depositato degli asset all’interno, colui che ha versato la maggior parte del capitale cambia gran parte dei token non capitalizzati con i token capitalizzati, facendo crollare il prezzo del primo asset a zero e non permettendo alle persone all’interno del pool di poter scambiare le due coin. Qui puoi approfondire che cos’è un rug pull.
  • Bug di smart contract: un hacker può sfruttare l’eventuale bug di uno smart contract a suo vantaggio per svuotare il contenuto di crypto.
  • Flash loan attack: è una tipologia di attacco in cui un hacker sfrutta un prestito flash (cioè un prestito senza garanzia) per manipolare a proprio vantaggio il prezzo di una coin all’interno di un pool.
  • Impermanent loss: questa tipologia di rischio l’abbiamo già menzionata sotto la sezione DEX. Si attua solo in questa categoria di piattaforma DeFi crypto e solo quando abbiamo a che fare con un pool che ha almeno 1 token volatile rispetto agli altri contenuti nel pool.
  • Truffe (scam): qualsiasi piattaforma o token potrebbe essere una grandissima truffa perché uno smart contract potrebbe essere reindirizzato all’address di un truffatore. Massima attenzione quando si utilizzano piattaforme o token non molto famosi.

Cos'è la DeFi: conclusioni

In questo articolo abbiamo approfondito per bene quella che è la finanza decentralizzata attuale, quali sono i suoi rischi, i rendimenti e soprattutto il suo funzionamento. Ci auguriamo di averti aiutato a comprendere meglio che cos’è la DeFi.

Si tratta di un settore molto innovativo che si sta evolvendo e sviluppando in modi inaspettati, interessanti e redditizi. Vale senza dubbio la pena di conoscerlo e approfondirlo.

Per farlo in maniera adeguata, abbiamo diviso la sezione tutorial DeFi crypto nelle diverse blockchain, ognuna delle quali contiene un mondo tutto da scoprire.

Inoltre, non perdere il corso completamente gratuito dedicato alla DeFi per Principianti.


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