Dichiarazione dei redditi e criptovalute
Di Gabriele Brambilla
Fonte di mal di testa per molti, la dichiarazione dei redditi entra nel vivo. Come comportarsi in caso di possesso di criptovalute?
La dichiarazione dei redditi
Stiamo entrando nella stagione della dichiarazione dei redditi, in cui milioni di italiani e italiane affolleranno CAF (Centri Autorizzati di Assistenza Fiscale) e commercialisti. In questa occasione, chi detiene criptovalute dovrà dichiararne il possesso, pagando anche le imposte in caso di plusvalenza.
La dichiarazione dei redditi è obbligatoria pressoché per qualsiasi contribuente, salvo chi ne è esonerato. Le fasce sono differenti e una di quelle più comuni per l’esonero consiste nel solo reddito da lavoro dipendente (o pensione) corrisposto da un unico sostituto d’imposta. Ovvero: chi lavora esclusivamente per un’azienda che versa regolarmente quanto dovuto, non avrà l’obbligo di presentare la dichiarazione. Sul sito dell’Agenzia delle Entrate trovi l’elenco completo degli esoneri.
Chiaramente, anche chi non è obbligato a presentare la dichiarazione può farlo. Anzi, sono molte le persone che procedono in questo senso, così da poter scaricare spese mediche, veterinarie, scolastiche, affitto e altro ancora. In questo modo, il contribuente può recuperare parte delle tasse versate l’anno precedente per godere di questi servizi.
Fino a questo punto dovrebbe essere tutto chiaro. Dopotutto, le dinamiche che regolano la dichiarazione dei redditi cambiano, ma il nocciolo è ben noto alla maggioranza dei lavoratori e delle lavoratrici.
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E le crypto?
Complichiamoci un po’ la vita scoprendo che ci sono delle circostanze che obbligano a dichiarare, a prescindere da fattori come un solo lavoro dipendente. Tra queste troviamo, citando la fonte ufficiale, “aver conseguito plusvalenze e redditi di capitale da assoggettare ad imposta sostitutiva da indicare nei quadri RT e RM”. A questa frase aggiungiamo anche che il possesso di asset quali criptovalute obbliga alla dichiarazione.
Quindi, avere crypto come bitcoin ed Ethereum obbliga a procedere e mette la situazione lavorativa in disparte. Per esempio, chi non ha alcuna fonte di reddito da lavoro, ma possiede criptovalute, dovrà comunque dichiararle, è la legge.
Il tema è spinoso e genera molta confusione, lo sappiamo. La responsabilità è in gran parte delle istituzioni, che per anni hanno lasciato l’Agenzia delle Entrate in balia degli eventi, priva di un quadro normativo di riferimento. La prassi del quadro RW e dell’equiparazione crypto-valuta estera deriva proprio dalle pronunce dell’Agenzia.
Oggi, finalmente, possiamo contare su una legge che disciplina la materia, anche se in verità c’è ancora un po’ di caos. Con il passare del tempo confidiamo in una sempre maggior chiarezza.
Tutto ciò che ti serve sapere su criptovalute e dichiarazione dei redditi lo trovi in questo nostro articolo dedicato alle tasse sulle criptovalute, che teniamo costantemente aggiornato.
Ricorda comunque che hai questi obblighi:
- Dichiarare tutte le criptovalute in tuo possesso (non c’è alcuna soglia minima). Sarà necessario indicare il valore iniziale e quello al 31/12 dell’anno per cui vale la dichiarazione;
- Pagare le imposte in caso di plusvalenze che superano i limiti indicati dalla norma;
- Fornire, se richiesta, la documentazione a supporto di quanto andrai ad affermare. Perciò, conserva screenshot dei wallet, documenti degli exchange e file excel: potrebbero tornare molto utili.
Anche quest’anno ce la faremo, non temere. Occorre solo un po’ di preparazione e una figura professionale che abbia delle conoscenze in materia crypto (un tempo rare, oggi per fortuna in continuo aumento).
Approfondisci con il nostro articolo sulle tasse (linkato qualche riga sopra) e il video che trovi qui sotto. Buona visione!