Dow Jones: perché è ancora un punto di riferimento

Di Gabriele Brambilla

Scopriamo il Dow Jones Industrial Average e capiamo perché è ancora oggi un riferimento per i mercati

Dow Jones: perché è ancora un punto di riferimento

Intro al Dow Jones

Esploriamo un altro importante indice di borsa: questa volta è il turno del Dow Jones.

Pur rappresentando un ristretto numero di società americane, il DJIA ha estrema popolarità e importanza. Non a caso, anche i non addetti ai lavori lo conoscono, o comunque ne hanno di certo sentito parlare.

Ecco le basi indispensabili sull’indice più noto dei mercati a stelle e strisce.

Origini e caratteristiche dell’indice DJIA

Il Dow Jones Industrial Average (DJIA), spesso abbreviato per semplicità in Dow Jones, è uno degli indici azionari più antichi e noti al mondo.

Le origini del DJIA si collocano nel 1896, quando Charles Dow, cofondatore del Wall Street Journal, gli diede vita con l’obiettivo di fornire una misura sintetica dell’andamento del mercato azionario statunitense. Inizialmente composto da una dozzina di aziende operanti nell’industria, oggi l’indice include 30 tra le principali società statunitensi quotate al New York Stock Exchange (NYSE) e al NASDAQ.

A differenza di altri indici come l’S&P 500, che adottano una ponderazione basata sulla capitalizzazione di mercato, il DJIA utilizza un sistema price-weighted, focalizzato sul prezzo delle azioni. Ciò significa che le società con titoli dal prezzo più elevato hanno un impatto maggiore sull’indice, indipendentemente dalla loro dimensione reale sul mercato. Questo meccanismo ha suscitato molti dibattiti tra analisti e investitori, ma non ha impedito al Dow di mantenere un ruolo centrale nel panorama finanziario.

Curiosità: Charles Dow è considerato il padre dell’analisi tecnica. Se vuoi imparare l’arte di leggere i grafici, ti invitiamo a seguire il nostro corso gratuito dedicato.

"Il DJIA rappresenta poche società e segue il sistema price-weighted"

Composizione e aggiornamenti nel tempo

Il Dow non è un indice statico, anzi: nel corso dei decenni, la sua composizione è cambiata molte volte per riflettere le trasformazioni dell’economia americana. Aziende legate all’industria pesante sono state progressivamente sostituite da colossi della tecnologia, della finanza e dei beni di consumo. Oggi, il Dow Jones rappresenta una selezione trasversale dell’economia statunitense, includendo nomi come Apple, Boeing, Goldman Sachs, Johnson & Johnson e Microsoft.

La selezione delle aziende che ne fanno parte è curata da un comitato editoriale del Wall Street Journal, che considera fattori come la reputazione, la crescita sostenibile e l’interesse degli investitori. L’obiettivo non è rappresentare tutte le aziende più grandi, ma offrire uno spaccato delle principali forze trainanti dell’economia.
Talvolta il comitato deve compiere scelte pesanti nel 2024 (aggiunta di Nvidia e rimozione di un colosso come Intel).

Nonostante esistano indici più ampi e rappresentativi, come l’S&P 500 o il Nasdaq Composite, il Dow Jones continua a godere di un forte valore simbolico. Quando si parla di “mercato in rialzo” o “crollo di Wall Street”, spesso ci si riferisce proprio a questo indice. Ciò accade anche per via della sua lunga storia e della diffusione mediatica, che lo rendono un riferimento familiare anche al grande pubblico.

In termini pratici, il DJIA è spesso utilizzato per valutare il sentiment generale del mercato. Un forte movimento dell’indice può influenzare le decisioni degli investitori o fungere da campanello d’allarme per eventuali turbolenze economiche. Va comunque ricordato che, essendo composto da un numero ristretto di società, esso non rappresenta l’intero mercato azionario e può talvolta offrire una visione parziale delle dinamiche in atto.

Fonte grafico: Wikimedia

Composizione e aggiornamenti nel tempo

Dow Jones e performance nel tempo

Nel corso della sua lunga esistenza, il DJIA ha attraversato innumerevoli cicli economici, crisi e riprese.

Impossibile dimenticare i crolli storici come quello del 1929, che di fatto avviò un lungo periodo di recessione e incertezze. In ogni caso, anche la storia recente riporta degli episodi da ricordare, come il crollo di marzo 2020, innescato dalla pandemia.

Menzionando poi dei momenti positivi, possiamo pensare alla crescita costante avvenuta dopo il 2009. Più in generale, sappiamo che nel corso della sua lunga storia, il Dow Jones è nel complesso cresciuto di molto, riuscendo a rinnovarsi, adattarsi e segnare nuovi record.

Oggi, il DJIA continua a essere un termometro fondamentale della fiducia degli investitori, nonché un indicatore chiave per analisti, policy maker e media finanziari.


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