32 paesi si incontrano a El Salvador per Bitcoin
Di Davide Grammatica
Nayib Bukele, presidente di El Salvador, ha annunciato su Twitter l’appuntamento con 32 rappresentati di banche centrali di paesi in via di sviluppo
L’incontro
Il presidente di El Salvador, Nayib Bukele, ha dichiarato che le banche centrali di 32 paesi e 12 autorità finanziarie si incontreranno oggi a San Salvador per discutere di inclusione finanziaria, economia digitale, operazioni extra-bancarie e Bitcoin.
Su Twitter, il presidente ha poi condiviso l’elenco dei paesi che parteciperanno alla riunione, i quali provengono principalmente da America Latina e Africa, con qualche partecipazione dall’Asia.
Non si sanno particolari dettagli, ma la notizia era già stata anticipata venerdì scorso, quando l’account Twitter Bitcoin Beach aveva annunciato che rappresentanti delle banche centrali di Angola, Armenia, Bangladesh, Burundi, Congo, Costa Rica, Egitto, Gambia, Ghana, India, Namibia, Senegal, Sundan, Uganda, Zambia e 25 altri paesi in via di sviluppo stavano salendo sugli aerei per volare in El Salvador.
Poco dopo, Bukele twittava una mappa del mondo che, apparentemente, rappresenta paesi in procinto di adottare Bitcoin come valuta legale (o una sua adozione surrogata), o che più semplicemente avrebbero partecipato all’incontro.
Il contesto
Dalla nascita di Bitcoin, ci sono voluti 12 anni prima che il primo stato adottasse la criptovaluta come moneta a corso legale, ovvero El Salvador. Dopo 8 mesi è toccato alla Repubblica Centrafricana, mentre per completare il podio i sondaggi vedono in vantaggio lo stato di Panama, in cui si sta discutendo proprio in questi giorni di un disegno di legge relativo a Bitcoin.
La nuova legislazione vuole regolare il commercio e l’uso di criptovalute, l’emissione di beni digitali, la tokenizzazione di metalli preziosi e i sistemi di pagamento.
“Questo disegno di legge cerca di convertire Panama in un centro di innovazione tecnologica in America Latina”, ha dichiarato Gabriel Silva, membro del Congresso. ”Un passo in avanti che cerca di mobilitare l’economia, creando i presupposti per lo sviluppo e nuovi posti di lavoro”.
L’obbiettivo, in questo senso, è anche quello di incentivare le società straniere ad aprire uffici nel paese centroamericano, promuovendo l’imprenditorialità locale nel settore dei servizi crypto.
El Salvador, dal canto suo, ha organizzato l’evento in un momento non particolarmente positivo. Il trend negativo del mercato ha influito in modo non poco rilevante sui piani del presidente Bukele, che ora si ritrova ad affrontare il rischio del default del paese, a fronte di un’obbligazione da 800 milioni di dollari in scadenza a gennaio e un “Bitcoin Bond” che tarda a sbarcare sul mercato.
Ad ogni modo, sarà curioso capire quale visione comune possano avere questi paesi in merito al tema in discussione. Ovviamente (ci si immagina), rispetto all’adozione di Bitcoin come valuta a corso legale, che a questo punto potrebbe considerarsi come possibilità concreta e comune, non solo un esperimento estemporaneo.