El Salvador apre a tutte le crypto (non solo Bitcoin)
Di Davide Grammatica
El Salvador ha annunciato di star elaborando una nuova legge per implementare l’uso delle criptovalute, non lasciando l’esclusiva a Bitcoin (oggi valuta a corso legale nel paese)
La nuova proposta di El Salvador
Non sono bastate le critiche e nemmeno il mercato ribassista. Anzi, El Salvador ha deciso di rilanciare in ambito di politica monetaria, e ha annunciato di avere in cantiere una nuova legge che possa regolare l’emissione di ogni risorsa digitale, e quindi ogni operazione in criptovaluta.
Secondo i documenti ufficiali, disponibili sul sito ufficiale dell’Assemblea nazionale di El Salvador, la legge regolerebbe le operazioni di trasferimento di questo genere, cercando di “promuovere lo sviluppo efficiente del mercato degli asset digitali e proteggere gli interessi degli acquirenti”.
La novità rilevante, in questo senso, è che la legge mira a separare gli asset “crypto” da quelli “tradizionalmente finanziari”, creando così un quadro normativo su misura per loro e non lasciando spazio a dubbi, visto che per rientrare in questa categorizzazione, un asset è tenuto a utilizzare la tecnologia blockchain, o in generale un registro distribuito (DLT).
In questo scenario, le Central Banck Digital Currencies (CBDC) sono state escluse, in quanto non propriamente “crypto”, come del resto anche titoli o attività sovrane regolate da leggi straniere.
Le caratteristiche della legge
In generale, si potrebbe riassumere la legge e cosa comporta, in alcuni punti. Tanto per iniziare, implica la creazione di un registro dei fornitori digitali, a cui questi andranno a inserirsi, e coinvolge l’entità statale nella gestione. Esisteranno, infatti, offerte “pubbliche” di asset digitali. Le criptovalute, in generale, sono totalmente legalizzate, e sono incluse diversificazioni per quanto riguarda le stablecoin e la definizione legale di “token”. Infine, a quanto spiega l’analista e avvocato Ana Ojeda Caracas, intercettata da alcune testate online, non sono pochi i casi in cui all’acquirente è concessa l’esenzione fiscale.
Le critiche dal resto del mondo, ovviamente, non si sono fatte attendere. Tanto che il presidente Nayib Bukele è stato accusato di avvantaggiare le società straniere in difficoltà, cercando di aumentare l’attrattiva di El Salvador come rifugio per l’industria crypto.
“Il motivo per cui queste aziende si concentrano sui piccoli paesi è perché è più facile sedersi direttamente con un presidente essendo una grande azienda, così da attuare misure a loro vantaggio”, ha dichiarato Mario Gomez, attivista informatico salvadoregno.
La questione Bond BTC
Infine, nella legislazione è introdotta anche la regolamentazione delle “obbligazioni Bitcoin“, pensate con lo scopo di aiutare a finanziare la costruzione della Bitcoin City, il progetto di una città costiera e esentasse, sostenuta dall’energia geotermica di un vicino vulcano, da convogliare anche nel mining.
Le obbligazioni raccoglierebbero 500 milioni di dollari per le infrastrutture 500 milioni per acquistare Bitcoin, a fronte di qualsiasi apprezzamento del token. Nayib Bukele ha già cercato di vendere obbligazioni garantite da Bitcoin agli investitori internazionali, ma con scarso successo, e la controversa iniziativa sta alimentando le preoccupazioni per l’affidabilità creditizia della nazione, essendoci uno stallo nelle conversazioni tra le istituzioni e il Fondo monetario internazionale.