ETF spot Ethereum: nel filing di Fidelity, a tema lo staking
Di Davide Grammatica
Fidelity ha aggiornato il filing per l’ETF spot Ethereum per permettere agli investitori di ottenere anche una rendita dallo staking di ETH
Un passo fondamentale per l’ETF spot ETH
Il gestore finanziario Fidelity, che insieme a BlackRock, Ark Invest 21Shares e Grayscale rientra tra i potenziali emittenti di un nuovo ETF spot Ethereum, ha presentato alla SEC un aggiornamento del filing (modulo 19b-4) per permettere agli investitori di ottenere anche una rendita dallo staking di ETH.
Nello specifico, la parte in causa potrebbe così mettere in staking, di volta in volta, una parte delle attività dell’ETF attraverso uno o più fornitori del servizio, che diventerebbe a sua volta un “affiliato”.
“In cambio di una qualsiasi attività di staking in cui il fondo potrebbe impegnarsi, questo riceverebbe alcuni premi di rete in token ETH, che potrebbero essere trattati come ‘reddito’ e quindi compenso per i servizi forniti”, si legge nel documento.
Una buona notizia, trasversalmente, per i protocolli di staking, e in primis Lido, che detiene ad oggi la fetta di mercato più grossa con 35 miliardi di dollari in ETH attualmente in gestione. E che aumenta la portata del processo di convalida delle transazioni sulla rete, essendo lo staking la base del meccanismo di consenso prof-of-stake (PoS).
ETF spot ETH dietro l’angolo
Una realtà come Fidelity, e in coda ad esso gli altri gestori patrimoniali (multimiliardari) interessati, potrebbero cambiare sensibilmente l’ecosistema di Ethereum a partire proprio dal sistema di convalida.
Da quando è stato approvato l’ETF spot Bitcoin, Fidelity ha accumulato più di 132mila BTC, per un valore di oltre $9 miliardi. E sebbene i potenziali prodotti su ETH possano difficilmente arrivare a queste cifre (nello stesso lasso di tempo), non si esclude potranno essere decisivi per il futuro dell’asset, a partire dall’azione del prezzo.
Secondo gli analisti del settore, le possibilità che gli ETF possano essere approvati il prossimo maggio sarebbero scarse. Tuttavia, come successo per BTC, la questione non è più “se”, ma “quando”, con novembre 2024 individuato come termine massimo del via libera da parte della SEC.
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