ETF spot Ethereum: staking unico ostacolo all’approvazione
Di Davide Grammatica
Arrivano le prime modifiche alle richieste di approvazione degli ETF spot Ethereum, con Fidelity che rimuove i premi derivati dallo staking
ETF spot ETH sempre più vicini
A seguito delle richieste della Security and Exchange Commission (SEC) Usa, arrivano le prime modifiche ai moduli S-1 precedentemente depositati all’agenzia dai richiedenti degli ETF spot Ethereum. Tra questi, Fidelity, che avrebbe già rimosso dalla sua domanda tutta la terminologia relativa allo staking, a partire dalle ricompense per gli utenti.
Come in molti già avevano sospettato, le nuove richieste sa parte della SEC riguarderebbero lo staking di ETH (come delle criptovalute in generale), elemento di dibatto già da qualche anno nelle discussioni intorno all’identificazione di Ethereum in quanto “security”.
Sicuramente, dal punto di vista dell’agenzia di regolamentazione, l’accesso allo staking da parte degli utenti violerebbe le leggi federali sui beni finanziari, come già confermano diverse diatribe legali aperte con molti attori CeFi (come Coinbase, chiamata in causa nel giugno 2023).
Se le nuove modifiche (moduli 19b-4) verranno approvate, queste potranno essere integrate alle domande di registrazione (S-1) degli ETF spot ETH, a quel punto pronti per essere lanciati sul mercato Usa.
La data di scadenza più vicina per approvare o rifiutare una richiesta di ETF da parte della SEC è il 23 maggio, e riguarda VanEck. Tuttavia, come ha fatto notare per primo Eric Balchunas di Bloomberg, non sarebbe da escludere un’approvazione collettiva già nella giornata di domani, nel caso le modifiche venissero accettate.
Nuovo rally per le crypto
Nel mentre, il mercato crypto viaggia sulle ali dell’entusiasmo. A partire ovviamente da Ethereum, tornato a superare i $3.800 e sulla strada di nuovi ATH. Bitcoin non è da meno, di nuovo sopra i $71k, così come le principali altcoin.
I numeri migliori sembrano averceli proprio le realtà più vicine ad ETH, con l’attenzione degli investitori verso i suoi protocolli e ai L2. Arbitrum, per esempio, registra un +24% nelle ultime 24 ore.
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