Ethereum Treasury: I PERICOLI dietro il trend del momento
Di Davide Grammatica
L’accumulo “societario” di ETH non piace a tutti, e i particolare a Bernstein, che ha svelato i pericoli derivati dal trend del momento

L’analisi di Bernstein
In un recente report condiviso da The Block, la società di ricerca e intermediazione finanziaria Bernstein ha messo a fuoco i rischi derivati dal trend del momento, ovvero l’accumulo di ETH da parte delle società finanziarie.
Le cosiddette “Ethereum Treasury” starebbero generando rendimenti addirittura superiori a quelli delle controparti impegnate su BTC grazie alla possibilità di ottenere ricompense da staking. Tuttavia, i rischi sono ben maggiori. Si parla di rischi “strutturali”, e che differenziano Ethereum in quanto asset funzionale a un accumulo del genere.
Lo staking è un vantaggio operativo concreto, un rendimento che può influire direttamente sugli utili aziendali. Ma uno dei rischi diretti è relativo dalla liquidità, con contratti che impongono tempi di attesa anche di diversi giorni per effettuare l’unstaking. Inoltre, molte strategie di ottimizzazione del rendimento (come l’utilizzo di protocolli come Eigenlayer o altri strumenti DeFi) comportano rischi di sicurezza legati agli smart contract, aumentando l’esposizione a vulnerabilità tecniche.
Il report cita tre aziende in particolare che stanno implementando strategie aggressive. Si parla di SharpLink Gaming (SBET), Bit Digital (BTBT) e BitMine Immersion (BMNR). Insieme, queste avrebbero accumulato già circa 876.000 ETH, pari allo 0,9% dell’intera offerta di ETH. BitMine ha recentemente annunciato di aver superato i $2 miliardi in ETH, e vorrebbe rilanciare con l’obiettivo di arrivare al 5% dell’offerta totale.
L’esempio è quello di Strategy si Michael Saylor, che dal 2020 ha reindirizzato il suo intero business all’acquisto di BTC. Ma se già Saylor sembra giocare col fuoco, secondo Bernstein il gioco delle Ethereum Treasury sarebbe ancora più pericoloso.
Rischi e prospettive per ETH
Aiuta, in questo momento, un contesto macroeconomico favorevole, con la Fed che segnala la possibilità di effettuare dei tagli ai tassi di interesse nella seconda metà dell’anno. In questo caso, l’attrattiva di ETH potrebbe superare quella di BTC grazie a rendimenti potenzialmente maggiori.
Dà una mano il contesto normativo rinnovato dal GENIUS Act, ma anche il rinnovamento tecnico della rete a seguito dell’upgrade Pectra, che consolida Ethereum in quanto principale infrastruttura finanziaria decentralizzata.
L’entusiamo della community potrebbe inoltre nascondere “sotto il tappeto” tutti questi rischi. Per Arthur Hayes, punto di riferimento nel mondo Ethereum, ETH potrebbe toccare i $10.000 entro fine 2025, mentre Tom Lee, presidente di BitMine Immersion, parla addirittura di $60.000.
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