Finanza verde e green bond: cosa sono?
Di Gabriele Brambilla
Cosa sono green bond e finanza verde? Ecco un'introduzione al tema per aiutarti a comprendere una delle innovazioni della finanza mondiale

La nascita della finanza sostenibile
Negli ultimi anni, il concetto di finanza verde ha assunto un ruolo centrale nel dibattito economico.
Ciò che un tempo poteva sembrare un trend marginale è oggi una componente essenziale delle strategie di investimento e delle politiche economiche dei principali Paesi. L’accelerazione verso la sostenibilità è nata dall’urgenza di affrontare i cambiamenti climatici, ridurre le emissioni di CO₂ e promuovere un modello economico più responsabile. Gli investitori, pubblici e privati, hanno iniziato a comprendere che la sostenibilità non è solo un dovere etico, ma anche una forma di gestione del rischio e un’opportunità di crescita a lungo termine.
L’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e gli Accordi di Parigi sul clima hanno rappresentato due momenti chiave, fissando obiettivi concreti per la transizione energetica e ambientale. Da lì in poi, la finanza ha dovuto adattarsi, sviluppando strumenti capaci di indirizzare il capitale verso progetti sostenibili e di misurare l’impatto ambientale delle scelte economiche.
Approfondiamo il tema e capiamo quali sono le opportunità e criticità.
Indice
Che cos’è la finanza verde e come funziona
La finanza verde comprende l’insieme delle attività finanziarie (prestiti, obbligazioni, fondi d’investimento e assicurazioni) che contribuiscono alla tutela dell’ambiente e al contrasto del cambiamento climatico. Non si tratta solo di finanziare energie rinnovabili o progetti di riforestazione, ma di favorire un approccio complessivo in cui ogni decisione economica tenga conto delle sue conseguenze ambientali e sociali.
Negli ultimi anni, le istituzioni finanziarie hanno adottato criteri ESG (Environmental, Social, Governance) per valutare le imprese in base a parametri di sostenibilità.
Le banche centrali e i fondi sovrani, dal canto loro, hanno iniziato a ridurre l’esposizione verso settori altamente inquinanti, spostando capitali verso attività più pulite e trasparenti. O meglio, alcuni di essi.
In questo contesto si inserisce il mercato dei green bond, uno degli strumenti più dinamici della nuova finanza sostenibile.
Approfondisci: che cosa sono le obbligazioni?
Cosa sono i green bond
I green bond sono obbligazioni emesse per finanziare progetti a impatto ambientale positivo, come infrastrutture per l’energia rinnovabile, trasporti a basse emissioni o iniziative di efficienza energetica. Il principio è semplice: chi acquista un green bond presta denaro a un soggetto, pubblico o privato, che si impegna a utilizzarlo esclusivamente per finalità ecologiche.
Non si tratta di beneficienza: i progetti sono in genere delle vere e proprie attività a scopo di lucro, pensate però in modo che abbiano un impatto positivo sull’ambiente, ma anche sulle persone in qualche modo coinvolte.
Negli ultimi anni, il mercato di queste obbligazioni ha conosciuto una crescita impressionante. Secondo i dati della Climate Bonds Initiative, le emissioni globali di green bond hanno superato i 600 miliardi di dollari annui nel 2024. In più, la tendenza è in forte aumento. Anche l’Italia ha fatto la sua parte con l’emissione dei BTP Green, mentre l’Unione Europea ha inserito i green bond tra gli strumenti chiave del Next Generation EU.
Le aziende e i governi trovano in questo strumento un modo per attrarre capitali e rafforzare la propria reputazione, mentre gli investitori possono diversificare il portafoglio contribuendo a obiettivi ambientali concreti. Un contesto in cui tutti vincono, ma che presenta comunque delle sfide.
Opportunità e criticità della green finance
Il successo della finanza verde deriva dalla sua capacità di coniugare ritorno economico e impatto positivo sul pianeta. Tuttavia, non mancano le problematiche.
Uno dei principali rischi è quello del greenwashing, ovvero la pratica di presentare come “sostenibili” progetti che in realtà non lo sono. L’assenza di standard globali condivisi rende difficile verificare la reale efficacia ambientale degli investimenti. Esistono delle iniziative private, delle certificazioni e via dicendo, ma l’adesione è volontaria e può essere complesso individuare con certezza un prodotto che persegua realmente gli obiettivi dichiarati.
Per questo motivo, l’Unione Europea ha introdotto la Tassonomia UE, un sistema di classificazione che definisce in modo chiaro quali attività economiche possono essere considerate sostenibili. È un passo fondamentale per garantire trasparenza e fiducia, elementi indispensabili per il consolidamento del settore. Bisogna però proseguire su questa strada, irrobustendo i sistemi di controllo.
Quanto alle opportunità, come dicevamo all’inizio del paragrafo, si possono far convivere il ritorno economico e l’impatto positivo su ambiente e persone. Trovando il giusto investimento, ci sono delle ottime prospettive di crescita e guadagno, con il plus di non alimentare inquinamento e sfruttamento.
Il futuro della finanza sostenibile
Il futuro della finanza verde dipenderà dalla capacità del sistema economico di integrare in modo strutturale la sostenibilità nei processi decisionali. Sempre più banche centrali, tra cui la Banca Centrale Europea, riconoscono l’importanza dei rischi climatici nella stabilità finanziaria. Inoltre, la digitalizzazione dei mercati potrebbe aprire nuovi scenari, come la tokenizzazione dei green bond e l’utilizzo della tecnologia blockchain per monitorare in tempo reale l’impatto dei progetti finanziati.
Nei prossimi anni, la finanza verde non sarà più un comparto separato, ma un paradigma destinato a influenzare l’intera economia. La sfida consisterà nel garantire che le promesse di sostenibilità si traducano in risultati misurabili, reali e duraturi.
La finanza verde rappresenta uno dei pilastri della nuova economia. Non si tratta più di scegliere tra crescita e sostenibilità, ma di comprendere che le due dimensioni sono ormai inseparabili. Strumenti come i green bond mostrano come la finanza possa diventare un motore di cambiamento positivo, capace di coniugare rendimento e responsabilità. Il percorso è complesso, ma l’obiettivo è chiaro: costruire un futuro in cui il capitale economico e quello ambientale si rafforzino a vicenda.