FTX: nuovo piano per recuperare il 90% dei debiti
Di Davide Grammatica
I creditori di FTX potrebbero vedersi restituite fino al 90% delle partecipazioni detenute nell’exchange prima del novembre 2022
FTX: nuovo piano di recovery
L’exchange FTX ha annunciato di aver escogitato un nuovo piano d’azione per recuperare e restituire fino al 90% delle partecipazioni dei creditori detenute sul cex dai tempi del suo crollo, ovvero novembre 2022.
Il gruppo responsabile di FTX nel contesto del processo fallimentare prevede così di presentare una proposta formale al relativo tribunale entro il 16 dicembre 2023.
“I debitori di FTX stimano che i clienti di FTX.com e FTX US riceverebbero, collettivamente, oltre il 90% del valore delle loro partecipazioni se il piano modificato fosse approvato entro la fine del secondo trimestre del 2024”, si legge nel comunicato ufficiale.
Il valore di queste partecipazioni, nello specifico, è stimato intorno ai 9 miliardi di dollari, divisi tra FTX.com e FTX US (anche se solo per 166 milioni).
Il ceo attuale di FTX, John. J. Ray III, ha definito la proposta come una “pietra miliare” nel percorso affrontato dall’exchange, che sta cercando di salvare il salvabile dopo quello che è stato definito come “uno dei più grandi disastri finanziari di sempre”.
Altro aspetto curioso è che, probabilmente, “addetti ai lavori e affiliati” a conoscenza delle pratiche improprie della società in passato saranno esclusi dai rimborsi, non riflettendo di fatto il “valore equo” dei crediti.
La proposta dell’exchange
Andando ad analizzare il piano nello specifico, si nota che le partecipazioni dei creditori verrebbero divise in tre gruppi distinti, tra quelle relative a FTX.com e FTX US, e a vari asset in un “pool generale”. Per i clienti con un credito inferiore ai 250mila dollari e in “liquidation preference”, inoltre, l’accordo non implicherebbe alcuna riduzione al rimborso.
Sarà da vedere, a questo punto, non solo dove FTX riuscirà a recuperare tutto il debito, ma se l’operazione non andrà a inficiare altre spese necessarie, come le tasse e le operazioni burocratiche del caso.
Si aspettano quindi settimane intense per l’exchange, impegnato in questi giorni anche nel processo all’ex ceo Sam Bankman-Fried.
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