FTX venderà LedgerX e altre 3 filiali
Di Davide Grammatica
FTX ha chiesto in tribunale il permesso di vendere parti del suo gruppo aziendale, le quali dovrebbero essere solvibili, prima che perdano valore a causa dei problemi legali
La svendita di FTX
Ultimamente, il marchio FTX sembra essere talmente scomodo da vedere le sue filiali lottare per disfarsene, prima che perdano valore. La nuova dirigenza, in questo senso, ha chiesto a un giudice fallimentare federale il permesso di vendere parti del gruppo.
Gli avvocati hanno quindi presentato una mozione per avviare un processo di asta per le piattaforme LedgerX e Embed, nonché FTX Japan e FTX Europe. “Più a lungo le operazioni sono sospese, maggiore è il rischio di perdita del valore dei beni e il rischio di una revoca permanente delle licenze”, hanno dichiarato gli avvocati dello studio legale Sullivan e Cromwell, nella mozione depositata nelle ultime ore.
LedgerX, che l’exchange ha acquisito lo scorso anno, era una delle poche realtà che si pensava fosse rimasta liquida, anche dopo i movimenti della società madre e il conseguente crollo. Lei e le altre affiliate, secondo gli avvocati, potrebbero continuare a perdere personale e reputazione sempre di più, se non si dovessero slegare quanto prima dal marchio dell’exchange fallito. E questo, nonostante le oro attività commerciali siano separare e si ritengano solvibili.
I profughi di FTX
Le operazioni di acquisizione del CEX nel corso del tempo sono state uno degli epicentri di presunti illeciti (oltre ad Alameda Research) per i quali il co-fondatore Sam Bankman-Fried è stato arrestato e incriminato con molteplici accuse di frode. Tanto che nella mozione si afferma come l’exchange sia “in prima linea per esplorare vendite, ricapitalizzazioni o altre transazioni strategiche rispetto a tali sussidiarie”.
Le date proposte per il processo di offerta e approvazione delle vendite variano a seconda della filiale. Le offerte preliminari sono previste da metà gennaio a inizio febbraio, mentre quelle finali sono previste da metà febbraio a metà marzo, così come le date dell’asta. Dopo queste, il giudice John Dorsey, del tribunale fallimentare degli Stati Uniti per il distretto del Delaware, terrà udienze per approvare le offerte vincenti.