G20: “Le crypto regolamentate sono meglio delle CBDC”
Di Davide Grammatica
Durante il G20 in Indonesia il dibattito si è concentrato sulle CBDC. Ma ci sono state più voci fuori dal coro, convinte dei vantaggi delle valute digitali emesse privatamente ma regolamentate
La discussione del G20
Il governatore della banca centrale australiana Philip Lowe, a corredo della riunione ufficiale del G20 dei suoi colleghi e dei ministri delle finanze, in Indonesia, ha affermato come “le risorse digitali emesse da privati” possano essere “vantaggiose”, soprattutto se considerati in rapporto alle Central bank digital currency (CBDC).
Secondo Lowe, infatti, criptovalute tradizionali emesse da privati potrebbero essere migliori dei token emessi dalle banche centrali, se solo potessero essere adeguatamente regolamentati. E della stessa idea è stato il ceo della Hong Kong Monetary Authority (HKMA), Eddie Yue, che ha affermato anche come una migliore regolamentazione in questo ambito potrebbe potenzialmente ridurre i rischi associati ai progetti DeFi da parte dei consumatori.
Stablecoin e CBDC
La questione è calda da tempo, e non è certo una novità il fatto che la maggior parte dei governi nel mondo stiano proponendo idee per sviluppare valute digitali delle banche centrali. Soprattutto superata la prima metà del 2022, durante il quale i riflettori sono stati puntati proprio sulle stablecoin e il crollo dell’ecosistema TerraUSD.
Le parole in controtendenza emerse dal G20 non fanno quindi che cercare di mettere dei dubbi su una strada che sembra ormai segnata. “Se questi token saranno ampiamente utilizzati dalla community, dovranno essere sostenuti dallo stato o regolamentati proprio come noi regoliamo i depositi bancari”, ha dichiarato Lowe. “A differenza delle delle banche centrali, con le loro ‘innovazioni’, gli enti privati sono soliti introdurre soluzioni e sviluppi migliori”.
Quel che è certo, sempre a partire dal resoconto della riunione del G20, è che la creazione di un sistema solido di regolamentazione per le risorse digitali richiede ancora molto tempo. Nonostante il fatto che ormai un quadro normativo sia una necessità, soprattutto in un conteso in cui il prolungato mercato ribassista ha visto diverse aziende lottare per rimanere a galla. E in cui i fondi degli utenti sono stati messi a rischio.
C’è poi chi, come il già citato Yue, appartiene al club degli inguaribili ottimisti: “Anche attraverso il mercato ribassista e le condizioni di mercato in difficoltà, la criptovaluta e la sua tecnologia sottostante prospereranno”