Gli sviluppatori di Bitcoin dichiarano guerra agli Ordinals
Di Davide Grammatica
Le “inscriptions” da cui derivano gli Ordinals stanno portando la rete Bitcoin ai suoi limiti, e gli sviluppatori stanno perdendo la pazienza
Gli Ordinals sono un problema per Bitcoin?
Nonostante un trend rialzista che sta rallegrando tutta la community, nell’ecosistema Bitcoin sta per avere luogo anche uno scontro di non poca rilevanza.
Luke Dashjr, tra i più importanti sviluppatori di Bitcoin, è infatti intervenuto per affrontare il cosiddetto “elefante nella stanza”: gli Ordinals.
Ne abbiamo già parlato approfonditamente nei mesi scorsi ma, per riassumere, basti sapere che gli Ordinals consistono in “iscrizioni” di metadati in singoli satoshi, che li trasformano di fatto in “artefatti digitali” (per i meno pignoli, degli NFT) sulla rete Bitcoin.
La pratica ha aperto fin da subito un grande dibattito nella community Bitcoin, avendo gli Ordinals “intasato” i blocchi della rete rallentandone la fluidità.
Delle misure in questo senso sono state già prese, ma la necessità di nuove correzioni sembra andare di pari passo con l’aumento della popolarità degli Ordinals stessi. Per questo motivo, gli sviluppatori hanno iniziato a chiedersi se sia necessario i meno supportare questa tecnologia.
La controversia, sostanzialmente, si fonda proprio sullo spazio dei blocchi occupato dagli Ordinals e non più da transazioni finanziarie, che invece sono il fondamento di Bitcoin in quanto tale. Per questo, i dev mettono in luce tutte le loro preoccupazioni sull’efficienza della rete, compromessa dalla scarsità di spazio sui blocchi.
D’altra parte, la proposta di Dashjr di mettere sostanzialmente “fuori gioco” gli ordinals non è stata accolta da tutti positivamente, in quanto si tradurrebbe in un’operazione “autoritaria” portata avanti da un piccolo numero di utenti.
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