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Hong Kong: +86% di transazioni crypto in un anno
Di Davide Grammatica
La corsa del continente asiatico nel mondo crypto è guidata da Hong Kong, con la crescita dell’interesse istituzionale favorita dalle nuove normative
Hong Kong alla carica sulle crypto
Un recente report di Chainalysis ha messo in luce la crescita senza paragoni dell’adozione crypto a Hong Kong. Nello specifico, un aumento dell’86% delle transazioni rispetto all’anno precedente, che ha permesso al territorio autonomo cinese di diventare un punto di riferimento per l’industria crypto nell’area asiatica.
I fattori che hanno determinato questa crescita sono vari, ma il più importante è sicuramente quello normativo. La regione ha elaborato nell’ultimo anno una regolamentazione dedicata, che a differenza di quella Cinese offre al settore la possibilità di crescere con il favore delle istituzioni.
Non a caso, i responsabili principali dei nuovi volumi sono i cex, che dominano il mercato con una quota del 64%. Allo stesso tempo, anche gli utenti sembrano favorire gli exchange centralizzati grazie alla chiarezza normativa raggiunta.
L’adozione parte da est
Curioso, semmai, sarebbe l’atteggiamento degli investitori istituzionali, che a differenza dei retail sarebbero sempre più orientati a operare tramite exchange decentralizzati. Il trend deriverebbe dall’intento di effettuare strategie di investimento più sofisticate a fronte di un mercato centralizzato spesso inefficiente, e svelerebbe come anche i grandi operatori stiano iniziando a sfruttare l’ecosistema DeFi con più convinzione.
Se Hong Kong è in prima fila nella crescita dell’adozione crypto, tutto il territorio asiatico segue da vicino. Tra luglio 2023 e giugno 2024, secondo il report, la regione avrebbe gestito circa il 9% delle transazioni crypto a livello globale (oltre $400 miliardi). La fetta di mercato più grossa è ancora della Corea del Sud, ma l’ascesa di Hong Kong potrebbe rimescolare le carte.
A livello globale, invece, la faccenda è più complicata, con altri centri finanziari in crescita e dipendenti direttamente dalle manovre normative delle varie giurisdizioni. A cambiare le gerarchie, in altre parole, basterebbe molto poco, e mantenere questo trend di crescita deve per forza di cosa andare di pari passo con il favore delle politiche interne.
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