Hong Kong concede la prima licenza crypto a un exchange
Di Davide Grammatica
HashKey è il primo exchange a ottenere una licenza per offrire servizi legati al trading crypto sotto il nuovo regime normativo di Hong Kong
Hong Kong: ecco la prima licenza crypto!
L’exchange HashKey è la prima società ad aver ottenuto una licenza crypto nell’ambito del nuovo regime normativo di Hong Kong, e potrà ora offrire servizi si trading di criptovalute per clienti retail.
Il CEX aveva già in precedenza aderito a una programma di licenze autonomo per operare nella città attraverso un canale preferenziale con le autorità di regolamentazione, è ora autorizzata a operare sul territorio in linea con la nuova normativa.
L’approvazione arriva solo due mesi dopo il lancio della nuova normativa Virtual Asset Service Provider, presentata lo scorso 1° giugno, e rappresenta il primo passo di Hong Kong per diventare un hub di rilevanza globale nell’industria crypto.
Le ambizioni crypto di HK
Se la Cina, da un lato, continua a imporre un divieto assoluto sulle transazioni crypto (l’inizio della repressione è datata settembre 2021), dall’altro realtà semi-autonome come HK si stanno aprendo nei confronti delle società di criptovalute, arrivando addirittura a incoraggiare le banche più grandi al mondo a lavorare con loro, per un atteggiamento diametralmente opposto rispetto a quello del governo centrale.
Hong Kong ha iniziato a rilasciare una serie di dichiarazioni a favore di una politica aperta al business crypto a partire da ottobre 2022. Il tutto, per rafforzare la propria posizione di centro finanziario di importanza mondiale.
A dicembre, il Consiglio legislativo di HK ha poi approvato un emendamento per introdurre il nuovo regime di licenze, che adesso si mostra ai fornitori di servizi di asset virtuali nella sua completezza.
HashKey, come anticipato, era già autorizzato a operare nel territorio autonomo, e deve quindi aver avuto un vantaggio strategico per presentarsi in prima linea davanti alla nuova svolta normativa. Tuttavia, è anche il segno dell’inizio del nuovo programma, volto ad attirare sempre più società per puntare contestualmente anche allo sviluppo del Web3.
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