Imposta di bollo criptovalute
Di Gabriele Brambilla
Una delle fonti dei più forti mal di testa è certamente l'imposta di bollo criptovalute, che da quest'anno dovrà essere versata dagli investitori
L'imposta di bollo criptovalute
Da quest’anno si dovrà pagare l’imposta di bollo criptovalute, basata sugli importi dello scorso anno. Questa novità può generare confusione e difficoltà, anche perché il fisco non si è di certo adoperato per renderla semplice. Capiamo quindi tutto quello che ci interessa per non commettere errori.
L’imposta di bollo sulle crypto si chiama ufficialmente imposta sul valore delle cripto-attività (abbreviata in IVACA). È una tassa che i detentori di criptovalute devono pagare a prescindere da eventuali cashout, generata dal semplice possesso di questa categoria di asset.
L’IVACA ammonta al 2 per mille (0,2%) del totale dichiarato l’anno precedente. L’importo si basa sui giorni di detenzione delle coin e token, nonché sul loro valore nel corso del tempo. È quindi necessario il calcolo della media ponderata, cosa piuttosto complessa soprattutto nel caso avessimo effettuato molte operazioni. Per questo motivo, un software come Tatax può risolvere il problema, perché calcola esattamente l’importo da versare, evitando di far pagare importi superiori rispetto al dovuto, tutto in automatico.
L’imposta va versata direttamente dall’investitore nella totalità dei casi o quasi: investimenti in DeFi, holding su hardware wallet o wallet, staking e via dicendo. Gli exchange Binance e Young Platform sono al momento gli unici in Italia che applicano l’imposta di bollo in automatico e la versano al posto del cliente, prelevando il dovuto dai capitali depositati. Perciò, non dovrai pagare l’IVACA per i fondi eventualmente detenuti su questi due CEX.
Indice
Chi deve pagare l'imposta di bollo?
L’imposta di bollo criptovalute va pagata da chiunque le detenga, salvo coloro per cui l’ammontare della tassa sarebbe inferiore a 12 euro (a breve approfondiamo).
Tutti gli altri devono procedere al versamento che, come dicevamo poco sopra, viene portato avanti in autonomia al di fuori dei fondi depositati su Binance e YP.
"L'imposta di bollo la devono pagare tutti i crypto-detentori"
Soglie dell'imposta sul valore delle cripto-attività (IVACA)
Entriamo nella parte più complessa e scopriamo soglie e scadenze relative all’IVACA.
Innanzitutto, se l’imposta ammonta a meno di 12 euro nulla è dovuto, ma questo lo sapevamo già.
Da un’imposta pari a 12 euro e fino a 51,65 si paga normalmente, con scadenza 30/06. Quest’anno la data cade di domenica e quindi si slitterà al 01/07. Non sono dovuti acconti.
Se l’imposta supera i 51,65€ entrano in gioco gli acconti. Come alcuni sapranno, la fiscalità italiana prevede in determinate circostanze l’anticipo delle tasse dell’anno successivo. Anche in questo caso, la prassi viene mantenuta. Fino a 257,52€ di imposta, l’acconto va versato in un’unica soluzione entro il 30/06.
Sopra i 257,52€ vi è la possibilità di rateizzare l’acconto in due blocchi:
- Il primo, pari al 40% del dovuto, da pagare entro il 30/06;
- Il secondo, del restante 60%, da versare entro il 30/11.
"Se l'IVACA è inferiore a 12 euro, nulla è dovuto"
Come pagare l'imposta
I capitali depositati presso YP e Binance sono soggetti a imposta di bollo automatica applicata dall’exchange, purché ci siano fondi sufficienti. Ogni cliente sarà certamente stato contattato in merito, ma rimandiamo a siti assistenza ufficiali per qualsiasi necessità.
In tutti gli altri casi sarà il commercialista a dover compilare l’apposito quadro in sede di dichiarazione dei redditi. Emetterà poi un modello F24 con cui potremo pagare l’imposta mediante la banca.
Anche se a questi dettagli ci penserà il professionista, parliamo comunque dei codici tributo da indicare sul modello F24:
- 1727: è il codice relativo al versamento del saldo al 30/06. In poche parole, è l’IVACA vera e propria;
- 1728: codice tributo relativo al 1° acconto, anch’esso da versare entro il 30/06 (se dovuto);
- 1729: codice tributo relativo al 2° acconto, da pagare entro il 30/11 (se dovuto).
Ripetiamo ancora una volta per la massima chiarezza: solo per quest’anno, la scadenza del 30/06 slitta al 01/07.
"L'imposta si paga mediante apposito modulo F24, debitamente compilato in tutte le sue parti"
Concludendo...
Confidiamo che questo breve articolo sappia aiutarti a muoverti più facilmente su questo terreno insidioso. Riassumendo:
- L’IVACA è un’imposta relativa al possesso degli asset crypto, da pagare annualmente;
- Se l’imposta è sotto i 12 euro non è dovuta. Bisognerà comunque dichiarare coin e token detenuti, senza limiti minimi;
- Dai 12 euro in su si paga il 2 per mille sul totale, basato sui giorni di effettivo possesso;
- Sopra un certo importo entra in gioco il sistema degli acconti;
- Il professionista può aiutarti a evitare errori, così come Tatax.
Chiudiamo con un video dedicato interamente all’imposta di bollo, dove il nostro commercialista di fiducia, Dott. Andrea Russo, spiega tutto quello che c’è da sapere in merito.
Vuoi saperne di più sull’argomento in generale? Ecco la nostra guida sulla tassazione criptovalute.