Lightning Network: Dorsey pensa a una nuova infrastruttura
Di Davide Grammatica
Block, società di Jack Dorsey, ha svelato i piani per costruire una nuova infrastruttura per i pagamenti basata sul Lightning Network. E all’orizzonte c’è anche il Web5.0
Il futuro del Lightning Network
Block, la società attiva nel mondo della Blockchain e dei pagamenti digitali fondata da Jack Dorsey, ex ceo di Twitter, ha svelato tramite alcuni dipendenti i piani per costruire una nuova infrastruttura basata sul Lightning Network.
Una “infrastruttura lampo” che segue le orme Bitcoin, o almeno è così che è stata definita dal project engineer di Block, Nick Slaney, che è ora a capo di un team dedicato.
“Il nostro obiettivo non è solo quello di costruire gli strumenti e l’infrastruttura di cui abbiamo bisogno per i nostri prodotti, ma anche di fornire un contributo all’ecosistema del Lightning Network nel suo complesso”, ha dichiarato Slaney. “Che si aggiunge all’ottimo lavoro che già stanno facendo realtà del nostro ecosistema come Cashapp e Spiral”.
E questo perché, sempre a detta del team, Lightning Network offre un’opportunità unica come nuovo sistema di pagamento globale, in termini di accesso e rapidità delle operazioni. In altre parole, il futuro dei pagamenti. Come altri prodotti Block incentrati su Bitcoin, quindi, il piano per lo sviluppo dell’infrastruttura comprenderebbe piani e opinioni della community, per una soluzione brillante nello spazio crypto.
Il Web5
E nell’orizzonte delle nuove applicazioni, i progetti di Block vedono anche l’integrazione futura di ciò che è stato ribattezzato Web5.0 (dall’unione tra Web2.0 Web3.0), per creare un nuovo spazio web decentralizzato che possa dare “pieno controllo dei dati e dell’identità dell’utente”, in modo del tutto simile alla mission di Bitcoin.
La missione è affidata a TBD, una controllata della società, e coinvolge componenti della tecnologia blockchain come identificatori decentralizzati (DID), nodi web decentralizzati (DWN) e servizi di identità autosovrani (SIS). In altre parole, un’identità digitale verificabile, un canale per la ricezione e la registrazione dei dati, e il controllo completo dei dati personali sui propri account.
Il proposito nasce dal presupposto che il Web3.0, ovvero l’idea di costruire un web decentralizzato con tecnologia blockchain e criptovalute, si fondi su giuste intenzioni che però sfruttano strumenti sbagliati. In questo senso, il decentramento non risulterebbe abbastanza garantito, e soprattutto governato da venture capitalist.
Pur non essendo nominato nella presentazione del progetto, Bitcoin dovrebbe essere comunque sfruttato come tecnologia in grado di creare un ecosistema di identità decentralizzate. Ma questa volta, grazie al Web5.0, per davvero.