Secondo JPMorgan, Bitcoin può raggiungere i 45mila dollari
Di Davide Grammatica
Secondo JPMorgan, a causa dell’aumento del del prezzo dell’oro, Bitcoin potrebbe raggiungere a breve i 45mila dollari
Bitcoin, secondo JPM
L’attuale trend rialzista dell’oro potrebbe spingere, secondo gli analisti di JPMorgan, il prezzo di Bitcoin a 45mila dollari, poiché le due attività tenderebbero a muoversi in tandem, essendo (allo stesso tempo) concepite come “simili” dagli investitori.
“Il prezzo dell’oro in rialzo e detenuto a scopo di investimento al di fuori delle banche centrali, implicherebbe un rialzo del prezzo di Bitcoin, calcolabile intorno ai 45mila dollari rispettando determinate proporzioni”, hanno scritto gli analisti di JPMorgan, guidati da Nikolaos Panigirtzoglou, in una nota ufficiale.
JPMorgan considera il prezzo indicato come un limite massimo, indicando un potenziale limitato per l’asset, anche a causa degli aumenti dei costi di mining e del prossimo halving.
L’imminente “dimezzamento” di Bitcoin ad aprile o maggio 2024 raddoppierebbe infatti il costo di produzione di Bitcoin.
“I precedenti eventi halving del 2016 e del 2020 sono stati accompagnati da un trend rialzista per il prezzo di Bitcoin, che ha subito un’accelerazione proprio dopo il ‘dimezzamento’”, si legge, sempre nella nota, non dando però per scontato che possa accadere di nuovo.
L’halving è un evento che si verifica circa ogni quattro anni, “dimezzando” la ricompensa per l’estrazione di nuovi blocchi Bitcoin, e diminuendo di fatto la velocità con cui vengono creati nuovi BTC, al fine di controllare l’inflazione e tutelare la scarsità dell’asset nel tempo.
L’imminente dimezzamento di Bitcoin vedrà la ricompensa a blocco dimezzarsi da 6,25 a 3,125 BTC.
Inoltre, JPMorgan ipotizza un rendimento del 25% su Bitcoin nei prossimi 12 mesi, proprio perché in questo lasso di tempo si anticiperebbe l’halving previsto nel 2024.
JPMorgan su ETH
Ethereum (ETH), invece, sempre secondo JPM, potrebbe continuare a subire pressioni di vendita nel breve termine dopo l’upgrade di Shanghai fino a metà anno circa: “Ci aspettiamo che Ethereum sotto-performi in qualche modo Bitcoin nel breve termine”.
Nel complesso, la banca mantiene la sua posizione cauta sugli asset digitali, anche perché consapevole di come i venti contrari della repressione normativa statunitense e le continue ripercussioni del crollo dell’exchange FTX possano limitare qualsiasi potenziale guadagno.
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"Ci aspettiamo che Ethereum sotto-performi in qualche modo Bitcoin nel breve termine"