JPMorgan: “La stable di PayPal manna dal cielo per Ethereum”
Di Davide Grammatica
JPMorgan si è espressa in merito alla nuova stablecoin di PayPal, dichiarando che PYUSD potrebbe essere un “boost” fondamentale per tutta la rete Ethereum
L’ottimismo intorno a PayPal nel mondo crypto
Intorno al lancio della nuova stablecoin di PayPal, PYUSD, il crypto Twitter (si può ancora chiamare così?) ha mostrato i pareri contrastanti della community, tra chi è preoccupato per le funzionalità proprie della stable (possibilità di blocco dei fondi, gestione dell’emissione del token e utilizzo di una vecchia versione di Solidity), e chi invece rimane euforico per l’ingresso nel mercato di un gigante tecnologico.
Tra i più ottimisti, nelle ultime ore si è scoperto esserci nientepopodimeno che JPMorgan. “Ciò potrebbe aumentare l’attività di Ethereum, nonché migliorarne l’utilità di rete come piattaforma stablecoin/DeFi”, ha dichiarato alla stampa Nikolaos Panigirtzoglou, analista di JPM. “In altre parole, più aziende sarebbero incoraggiate in futuro a scegliere la blockchain di Ethereum (o le sue piattaforme di Layer-2) per i loro progetti”.
Inoltre, Ethereum potrebbe beneficiare di PYUSD se questa coprisse il vuoto lasciato dalla contrazione di BUSD, corrispondente a circa 20 miliardi di dollari, in relazione all’attività dei regolatori Usa.
Le variabili per il successo di PYUSD
Altre critiche intorno al progetto di PayPal riguardano invece, al contrario, proprio la scelta di Ethereum, alla luce delle elevate commissioni di transazione della blockchain.
Le tariffe per l’utilizzo di PYUSD potrebbero infatti essere elevate, disincentivando il suo utilizzo. Tuttavia, è verosimile che la società implementi sovvenzioni per i costi di transazione, o quantomeno supporti il token anche su altre reti (Layer-2?) con commissioni più economiche.
Verosimile, allo stesso modo, che l’ingresso di PayPal nel business delle stablecoin aumenti anche la sinergie tra le reti di pagamento, e questo sia per quanto riguarda la DeFi, sia rispetto alla TradFi.
Altra variabile, infine, è il quadro normativo specifico per gli emittenti di stablecoin negli Usa, ancora in sospeso. Se questo dovesse conformarsi alle regole vigenti per le società fintech, allora per il futuro ci si potrebbero aspettare molti cambiamenti.
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