Kaia: l'unione tra Klaytn e Finschia
Di Gabriele Brambilla
Flash focus sulla blockchain Kaia e sull'omonima criptovaluta nativa: ecco tutte le informazioni di base da sapere!

Introduzione
Facciamo il punto su Kaia, la blockchain layer 1 nata dall’unione di Klaytn e Finschia.
Ecco le basi essenziali da sapere, i punti di forza, le debolezze e le performance nel tempo della coin nativa KAIA.
Indice
Che cos'è Kaia?
Kaia è una chain layer 1 che nasce dall’unione di altri due network, Klaytn e Finschia. Progettata per offrire delle altissime performance, è oggi uno dei principali ecosistemi del continente asiatico.
Quando parliamo di performance intendiamo un ventaglio piuttosto ampio di obiettivi e punti di forza.
Innanzitutto, Kaia finalizza le operazioni in un battito di ciglia e ha anche una buona capacità di transazioni per secondo: circa 4.000. Questa caratteristica la rende perfetta per diverse applicazioni nel mondo reale, nonché per l’utilizzo in ambito industriale.
Oltre a velocità e capacità, Kania permette di risparmiare non poco; secondo la documentazione ufficiale, le gas fee ammontano a circa 1/10 di quelle di Ethereum, blockchain che con le commissioni non ha mai avuto un buon rapporto.
Compatibile con la EVM, Kaia supporta anche il linguaggio di programmazione Solidity. In aggiunta, le barriere di ingresso sono ridotte e consentono agli sviluppatori di avvicinarsi senza particolari problemi.
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"Kaia, che nasce da Klaytn e Finschia, ha una forte presenza in Asia"
Spazio alla tecnologia di Kaia
Scendiamo un po’ più nei tecnicismi del network partendo dall’algoritmo di consenso.
Kaia si basa su una versione migliorata dell’Istanbul Byzantine Fault Tolerance. La generazione e verifica di ciascun blocco passa dalle mani di un comitato composto da proposer e validatori, eletti secondo una funzione casuale verificabile (VRF, Verifiable Random Function).
Questa procedura è alla base delle alte prestazioni di cui abbiamo parlato in precedenza, con nel mirino la generazione di un blocco per secondo.
Dicevamo poi che Kaia è compatbile con la EVM. Nello specifico, la chain adotta la KVM (Kaia Virtual Machine), basata sulla EVM e che ne supporta il codice. Inoltre, essa è compatibile con Solidity e altri dev tools quali Remix, Foundry e Hardhat.
Nella pratica, ciò consente agli sviluppatori di importare con facilità gli smart contract Ethereum su Kaia, ampliando la possibilità di dar vita a un ecosistema florido e ricco di piattaforme.
Lato sicurezza, abbiamo già menzionato la VRF che elegge il comitato. Essa dona imprevedibilità al processo, condizione essenziale per assicurare la salute del network.
In aggiunta, Kaia implementa altre soluzioni, tra cui spicca la separazione delle chiavi di validazione e reward dei validatori. Così facendo, si aggiunge complessità e si riduce il rischio di furto delle chiavi private dei validatori.
Infine, tutti i membri del committee verificano ciascuna firma apposta sui blocchi proposti, in un processo totalmente trasparente.
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La coin KAIA
La coin nativa della chain si chiama KAIA. Ecco qualche dettaglio per conoscerla meglio.
Al momento della scrittura (giugno 2025), la supply è di circa 6,05 miliardi di esemplari. Non esiste un limite massimo.
Alla generazione di un blocco corrisponde automaticamente la creazione di nuovi KAIA. L’inflazione annuale di partenza ammontava al 5,2%, ma non abbiamo trovato dei dati certi riguardo l’entità attuale.
Le reward per ciascun blocco sono distribuite come segue:
- 50% a CCO e Community (20% ai block creator, 80% reward di staking);
- 25% al KEF, il fondo dell’ecosistema Kaia;
- 25% al KIF, il fondo dell’infrastruttura Kaia.
Parlando della governance, si segue il classico modello che il potere di voto è proporzionale ai KAIA messi in staking. Ritroviamo quindi il classico problema della democratizia-staking: chi possiede di più ha maggior potere.
Kaia ha però introdotto un limite massimo al diritto di voto proprio per tutelare le minoranze. Non sarà una soluzione pulitissima, ma almeno vi è un tentativo di rimediare a una nota criticità.
Passando alle performance nel tempo, finora la coin KAIA non ha particolarmente brillato. Rispetto alla data di emissione, la valuta ha perso terreno, registrando però due periodi di forte crescita in un lasso di tempo ristretto.
Secondo CoinMarketCap, l’All-Time High è a quota 0,415 dollari, registrato il 3 dicembre 2024. Data la market cap non eccezionale e la diffusione limitata (seppur si tratti di una coin nella Top 100), l’andamento è piuttosto indisciplinato e impossibile da valutare (e “predire”) con buona affidabilità.

Dove acquistare KAIA?
La coin KAIA è disponibile su tutti i principali exchange centralizzati come Bybit, Binance e Crypto dot com.
Per gli smanettoni della DeFi è inoltre possibile operare su diverse coppie di scambio grazie al DEX coreano KlaySwap, che supporta anche il wallet MetaMask.
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Considerazioni finali
Con decine di milioni di transazioni e oltre 11 milioni di wallet attivi, Kaia è una blockchain in espansione. Tuttavia, in Europa non ne sentiamo parlare tantissimo proprio per la sua natura: è una realtà che si concentra sul mercato asiatico.
In ogni caso, sappiamo bene che se qualcosa funziona può scalare e puntare a “conquistare” altre aree geografiche. Ecco quindi perché abbiamo voluto trattare di questo network: restare al passo è essenziale.
In Asia il progetto sta effettivamente crescendo. Segnaliamo delle partnership importanti come quella con Tether, così da portare nel continente una porta di accesso rapida e sicura al dollaro americano.
Per approfondire, ecco la documentazione ufficiale di Kaia, dove si trovano tanti riferimenti al suo passato e al rapporto con le coin native delle blockchain che le hanno dato vita.