Gas fee: cosa sono?

Di Gabriele Brambilla

Gas fee: un costo da sostenere per garantire che la blockchain funzioni regolarmente e in sicurezza. Perché a volte schizzano alle stelle? Come risparmiare?

Gas fee: cosa sono?

Gas fee: introduzione ai costi di transazione

Le gas fee sono un elemento fondamentale del mondo blockchain. Però, proprio come le tasse nella vita reale, la loro importanza si scontra con il poco gradimento da parte degli utenti.

Eccoci ad affrontare un tema spinoso e spesso protagonista delle cronache crypto. Nei paragrafi che seguono impareremo a conoscere questa quota di servizio che siamo tenuti a corrispondere per ogni transazione.

Risponderemo a domande come “Cosa sono le gas fee?” e “Come vengono calcolate?”.

Sveleremo anche qualche dritta su come poter risparmiare sulle gas fee, partendo dal presupposto che non si scappa del tutto: qualcosa dovremo pur sempre pagare.

Sulla bocca di tutti nei periodi di sovraccarico di Ethereum, le gas fee fanno parte della normalità anche in tante altre blockchain. Facciamo la loro conoscenza!

Cosa sono le gas fee?

Le gas fee sono una quota che ciascun individuo è tenuto a pagare per completare una transazione sulla blockchain. Immaginiamola come una tassa da corrispondere per usufruire del servizio che ci viene offerto.

L’importo raccolto finisce solitamente nelle tasche di chi permette il regolare svolgimento delle operazioni, come miners e validatori. In alcuni network, una parte del gas viene bruciato o impiegato per apportare miglioramenti, avviare nuovi progetti e fornire incentivi vari.

Le gas fee sono quasi sempre pagate nella valuta nativa della blockchain: Ether su Ethereum, Matic su Polygon, bitcoin su Bitcoin. Esistono comunque eccezioni e soluzioni ibride.

Il costo da corrispondere varia in base al network ed è condizionato da diversi fattori.
Innanzitutto contano quelli strutturali: blockchain scalabili e rapide possono processare molte transazioni, rivelandosi così decisamente più economiche rispetto a realtà limitate. Collegato a quanto appena scritto, la domanda di transazioni in un determinato momento porta le gas fee a salire o scendere.

Mettiamo a confronto due realtà famosissime.

Bitcoin è una blockchain sicurissima. Questa caratteristica ne inficia però le performance: servono ben 10 minuti per validare un blocco, la cui dimensione massima (1MB) non permette di contenere un numero di transazioni elevato.
Nei momenti in cui molti utenti utilizzano la chain, la congestione crea code che portano a lunghe attese. Oltre a questo disagio, le gas fee aumentano.

Solana è invece una chain molto rapida, in grado di processare un numero di operazioni enorme. Anche nei periodi di traffico sostenuto, le gas fee si attestano comunque su prezzi irrisori. Tutto ciò a discapito di stabilità e sicurezza: il team di Solana è costantemente all’opera per rimediare a queste criticità.

Le gas fee sono presenti nella maggior parte delle blockchain. Tuttavia, il dibattito sul tema ruota solitamente intorno a Ethereum; vediamo il perché.

Ethereum è una blockchain ingegnosa, “terra natia” dei grandi trend del mondo crypto, fra cui menzioniamo la DeFi (finanza decentralizzata) e i Non-Fungible Tokens (NFT).

Su questo network girano quotidianamente somme da capogiro, investite o all’opera sui numerosissimi portali a disposizione: pensiamo a OpenSea e MakerDAO, tanto per fare qualche nome illustre.

Il gran via-vai genera tante transazioni, a loro volta responsabili di gas fee insostenibili. Se al momento della scrittura la situazione è tranquilla (siamo in bear market e l’operatività si è ridotta), nei periodi di hype estrema il gas ha toccato cifre da capogiro: per muovere 3/400 dollari di controvalore se ne potevano spendere comodamente 100 e anche più.

Perché questa esagerazione? Come dicevamo, dipende tutto da domanda e struttura della chain.
Ethereum non è ai livelli di Bitcoin ma neppure tanto performante quanto Solana. Essendo molto impiegata, la saturazione può essere facilmente raggiunta, con il risultato di far schizzare i prezzi alle stelle. Occhio però che le fee non dipendono interamente dalla domanda: lo vedremo a breve.

Essendo uno dei network più importanti, vale la pena dare un’occhiata a come vengono calcolate le gas fee su Ethereum dopo l’hard-fork London avvenuto nell’estate 2021.

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"Gas fee: la benzina che alimenta le transazioni di una blockchain"

Gas fee su Ethereum: come vengono calcolate?

Ethereum domina la scena DeFi e NFT. Essendo la blockchain che ha dato più volte vita ai grandi trend, metaverso incluso, è naturale pensare che potrebbe essere così anche in futuro. Scopriamo quindi come vengono calcolate le gas fee su questo network.

Nell’agosto 2021, l’hard fork London ha apportato notevoli cambiamenti a questa blockchain. Si è trattato di uno degli step preparatori verso il Merge, avvenuto con successo nel mese di settembre 2022.

London introduce la seguente formula per il calcolo del gas:

Gas fee = Unità di gas (massimo) x (Commissione base + Commissione di priorità).

Per facilità di lettura e confronto con fonti in lingua inglese, ecco la formula non in italiano:

Gas fee = Gas units (limit) x (Base fee + Priority fee)

Tutti i valori sono espressi in gwei; 1 gwei  = 0.000000001 ETH.

L’Unità di gas (massimo) è il limite che un individuo desidera spendere per effettuare una determinata transazione. Di base è spesso impostato a 21.000 gwei ma può essere aumentato o diminuito. Alzandolo non è detto che arriveremo a sborsare per forza quella cifra; abbassandolo potremmo invece vederci decurtato l’importo senza però riuscire a effettuare la transazione: attenzione!

La Commissione base dipende direttamente dalla congestione del network: più c’è richiesta, maggiore sarà questo dato; al contrario, vedremo la Base fee diminuire. Questa quota viene bruciata, riducendo il circolante di Ether.

Infine la Commissione di priorità, conosciuta anche come tip (mancia). Chi desiderasse mandare avanti alla svelta la propria transazione può alzare questo dato; i miners danno ovviamente precedenza a chi spende di più così da guadagnare cifre maggiori. Nota: da settembre 2021, con il cambio dell’algoritmo di consenso, la figura del miner cade in disuso in favore dei validatori.

Le gas fee di Ethereum variano quindi in funzione della domanda ma non solo. In situazioni di congestione, gli utenti alzano al massimo sia le Gas units che la mancia, così da scavalcare la lunga fila che ci si ritrova davanti.

Invece, nei momenti di calma i prezzi diminuiscono.

London ha il merito di introdurre un sistema semplice e preciso per il calcolo del gas, provando a porre rimedio ai prezzi folli dei periodi di maggiore utilizzo. Tuttavia ciò non basta. Il Merge è un passo importante verso la creazione di un network più sostenibile. La strada è però ancora lunga e per ora ci si deve ingegnare nell’inseguire il risparmio.

Tra l’altro, Ethereum non è l’unica blockchain a dover fare i conti con periodi di gas fee esplosive: il grafico qui sotto mostra l’andamento dei prezzi su blockchain Bitcoin nell’ultimo anno, espressi in dollari americani. Non esattamente convenienti, c’è poco da dire.

Perciò, che sia su Ethereum, Bitcoin o altra chain, come pagare meno gas fee? Lo sveliamo nel prossimo paragrafo!

Gas fee su Ethereum: come vengono calcolate?

Come pagare meno gas fee?

Per pagare meno gas fee bastano giusto un po’ di esperienza e conoscenza. Diamo uno sguardo ai principali metodi per tenere in tasca qualche crypto in più.

Metodo 1: risparmiare sulle gas fee utilizzando i layer-2

I layer-2 sono delle strutture costruite al di sopra della blockchain madre. Mentre gli aspetti relativi a sicurezza e stabilità vengono gestiti ancora da quest’ultima, il layer-2 si occupa di processare le transazioni, evitando così di appesantirla.

Grazie a queste costruzioni, è possibile utilizzare piattaforme e servizi nativi risparmiando sia tempo che denaro.

Pensando ancora a Ethereum vengono in mente due importanti layer-2: Arbitrum e Optimism. Questi ambienti offrono la sicurezza di Ethereum, evitando però lunghe attese e gas fee elevate (pagate ancora nella coin nativa).

Spostandoci su Bitcoin, Lightning Network è l’idea per promuoverne la diffusione di massa. Se lo desideri, da’ un’occhiata all’episodio 11 del Corso base su Bitcoin e Criptovalute, dove ne parliamo nel dettaglio.

Oltre ai layer-2, anche le sidechain rappresentano una valida alternativa per risparmiare. Si tratta di realtà indipendenti dal layer-1, dotate anche di un proprio algoritmo di consenso; viene tuttavia conservato un collegamento con la chain madre.

Trattasi di realtà più performanti, con tutti i vantaggi che ormai conosciamo. Le ridotte gas fee sono pagate con la coin nativa della sidechain (salvo eccezioni).

Metodo 2: operare nei momenti in cui il network è più scarico

Se desideriamo restare sul layer-1, la soluzione per risparmiare è semplice e un po’ ovvia: disporre le transazioni nei momenti più scarichi per il network. Infatti, dipendendo proprio dalla richiesta del momento, le gas fee diminuiscono nei momenti di minor mole di lavoro.

Come capire quand’è l’attimo giusto? La stragrande maggioranza dei portali dedicati al monitoraggio dell’andamento delle criptovalute mostra anche il carico della rete. Concentrandoci su Ethereum, Etherscan è il punto di riferimento.

Metodo 3: evitare le transazioni superflue (es. compounding indiavolato nella DeFi)

Altro metodo piuttosto banale ma da tenere sempre a mente, soprattutto nei momenti di maggiore esaltazione.

Riducendo il numero di transazioni si abbassa anche l’impatto che le gas fee hanno sul nostro investimento.

Soprattutto in ambiente DeFi, sono piuttosto frequenti situazioni in cui ci si fa prendere la mano, effettuando ad esempio compounding a tutto spiano per massimizzare i guadagni. Questa scelta è piuttosto inutile, se non addirittura dannosa: i costi potrebbero infatti superare i benefici.

Perciò, cerchiamo di limitare le operazioni, magari combinando questo comportamento con il metodo 2.

Ovvietà? Sicuramente, però se siamo arrivati ad avere gas fee a tre cifre su Ethereum significa che molte persone erano comunque disposte a pagare quell’importo. L’euforia gioca sempre brutti scherzi, non dimentichiamolo mai.

Consiglio finale: quando si opera su internet, la sicurezza della privacy e dei propri fondi è di primaria importanza. Ecco perché NordVPN è uno dei must have per dormire più serenamente. Iscriviti ora a NordVPN: per te un super sconto e ben 4 mesi gratuiti!

"Layer-2, sidechains e operazioni intelligenti possono farci risparmiare parecchi soldi!"

Gas fee: gioie e dolori!

Le gas fee sono parte indispensabile nella vita di una blockchain. Senza di esse non si riuscirebbe a garantire il funzionamento della struttura, tralasciando poi le problematiche sul tema sicurezza. Perciò, dovremmo essere felici di pagarle, perché dopotutto rendono possibile quanto stiamo utilizzando.

Tuttavia, anche il migliore dei servizi ha un prezzo limite. Giusto spendere il giusto (perdona il gioco di parole) ma vietato farsi spennare. Occorre quindi valutare con attenzione ogni singola operazione.

Innanzitutto, diamo uno sguardo a quanto ammontano le gas fee in quel preciso momento. Sono alte? Oppure abbordabili?

Poi, consideriamo l’operazione che abbiamo in mente: è necessaria? Di che cifre stiamo parlando?

Infine, esistono alternative economiche come i layer-2?

Tutto sta al buon senso: spendere 1$ per spostarne 1000 può sembrare ok; è ancora così quando il gas sale a 10, oppure 100?

Siamo curiosi: raccontaci la tua peggior esperienza sul tema gas fee tramite i nostri social network. Abbiamo la certezza che ne sentiremo delle belle 🙂

Vuoi approfondire le tue conoscenze riguardo la blockchain? Ecco l’episodio del Corso base su Bitcoin e Criptovalute che fa per te!


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