Kraken rivela “KRAK”: verso un token o una quotazione?
Di Daniele Corno
Il tweet del weekend “KRAK the world” accende i rumor: Kraken prepara un token nativo, una IPO o un modello ibrido?

KRAK: token o IPO?
Il 17 maggio Kraken ha pubblicato un tweet che ha immediatamente catturato l’attenzione. Il post conteneva un breve video criptico, in cui viene mostrata in chiaro solamente la recente acquisizione di Ninjatrader. Tuttavia, l’elemento che ha fatto più rumore è stato un altro: la didascalia “KRAK the world” ha generato una valanga di ipotesi.
$KRAK the world 🥷🐙 pic.twitter.com/LWbo2yLWsQ
— Kraken Exchange (@krakenfx) May 17, 2025
Molti utenti hanno iniziato a domandarsi se “KRAK” sia il nome di un futuro token nativo o il simbolo per una possibile quotazione in Borsa.
Alcuni parlano anche di un eventuale airdrop dedicato agli utenti, nel particolare per quanto riguarda INK, il layer 2 di Ethereum di proprietà dell‘exchange. D’altra parte, la seconda opzione suggerita è la possibilità di un passaggio strategico verso una IPO.
Al momento, Kraken non ha fornito chiarimenti ufficiali. Nonostante ciò, il misterioso tweet ha risvegliato l’interesse verso l’exchange e rilanciato il dibattito sulle sue prossime operazioni.
Le ipotesi sul tavolo
L’ipotesi del token è una delle più discusse. Un asset nativo potrebbe offrire vantaggi agli utenti, come sconti sulle commissioni o accesso prodotti di farming per gli utenti. Token di successo come BNB di Binance e BGB di Bitget ne sono solamente due esempi.
Il secondo scenario, in linea con gli eventi attuali di mercato, è la quotazione in Borsa. Kraken ha già compiuto alcuni passi in questa direzione: ha ridotto il personale, ottimizzato i costi, introdotto il trading sul mercato del forex e sul mercato azionario.
In questo modo l’exchange, potrebbe affrontare l’espansione in modo più strutturato e con maggiore fiducia da parte degli investitori.
C’è anche una terza opzione. Alcuni analisti ipotizzano infatti un modello ibrido, con equity tokenizzata. Questo sistema rappresenta quote societarie in forma digitale e potrebbe permettere una raccolta fondi più moderna. Nonostante ciò, seppur senza conferme ufficiali, questa terza opzione sembra più un campo dettato dalla pura speculazione.
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