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Lego: l'investimento che non ti aspetti

Di Gabriele Brambilla

Abbiamo parlato tantissimo di crypto, azioni, obbligazioni e altro ancora. Ora tocca a un altro asset che non tutti si aspettano: i Lego!

Lego: l'investimento che non ti aspetti

L'importanza della diversificazione

Diversificare, diversificare e ancora diversificare: lo diciamo sempre e potremmo anche risultare un po’ noiosi; oggi però tratteremo della diversificazione sfruttando un asset che è pure divertente: scopriremo come investire in Lego.

Mattoncini colorati con cui costruire vere e proprie città o mondi immaginari dove vivere fantastiche avventure. Ci siamo passati probabilmente tutti e c’è anche chi in età adulta continua a comprare e montare Lego. Infatti, se un tempo i Lego erano qualcosa di riservato ai più piccoli, o al massimo ai papà e alle mamme, oggi esistono kit che soddisfano tutti i gusti, anche quelli dei “bambini” un po’ più grandicelli.

Non dobbiamo però fare l’errore di etichettare i Lego come giocattoli, perché i fatti ci dicono ben altro. Attorno a questo storico brand ruotano collezionisti disposti a spendere cifre da capogiro, nonché tantissime ore, per costruire progetti sempre più ambiziosi e spettacolari. E dove c’è collezionismo c’è investimento, esattamente ciò di cui parleremo oggi.

Mettiamo da parte per una manciata di minuti le criptovalute, le azioni e i titoli di Stato e tuffiamoci (per davvero!) in una marea di mattoncini colorati!

About Lego...

La storia di Lego inizia nel 1932 per mano di Ole Kirk Kristiansen, un falegname danese della cittadina di Billund, la stessa che oggi ospita la sede principale e il parco a tema Legoland.

La falegnameria inizialmente produceva arredi ma, complice la Grande Depressione, passò a dar vita a miniature per ridurre i costi di produzione.

Da cosa nasce cosa e le miniature avvicinarono Kristiansen alla produzione di giocattoli, tra cui automobili e camioncini. Di lì a poco, nel 1934, comparse per la prima volta il nome Lego, che deriva dalla lingua danese (leg godt, ossia “gioca bene”), ma anche dal latino (lĕgo significa “mettere insieme”).

Con la diffusione della plastica, verso fine anni ’40, Lego iniziò a diventare sempre più simile a ciò che conosciamo oggi. Fu però dalla fine degli anni ’50 che i mattoncini presero la forma odierna, anche se nel corso del tempo sono state apportate costanti piccole modifiche. Proprio qui sta il punto di forza: i mattoncini Lego di decenni fa sono compatibili con quelli attuali; il gioco non perde mai fascino e può essere combinato con set e prodotti usciti a 50 o 60 anni di differenza senza alcun problema.

Da lì in avanti possiamo immaginare come sia andata, è storia. Il brand iniziò a crescere ed espandersi, introducendo con il passare dei decenni nuove importanti novità come Lego Family negli anni Settanta, oppure i Technical Sets (divenuti in seguito Lego Technic) e i primi set a tema spazio (un pilastro del brand, soprattutto negli anni ’80 e ’90).

Oggi Lego è un gigante nel settore dei giochi, con linee per i più piccoli (Duplo sopra tutti), tradizionali, a tema (Lego Star Wars, Lego Harry Potter, Ninjago e via dicendo), complesse come Technic, artistiche (Lego Art) e tante altre ancora (Lego Architecture, Lego Creator…).

C’è di più: sfruttando la potenza del brand e numerose partnership, esistono videogiochi, serie tv, film, abbigliamento a tema e molto altro ancora. Inoltre, nel 2022 si avviò una collaborazione con Epic Games per la creazione di un metaverso: alla fine torniamo sempre nel nostro settore.

Stando ai dati a disposizione, nel 2019 la società aveva circa 18.800 dipendenti in tutto il mondo, con un fatturato nel 2023 superiore a 8 miliardi di euro.

Se vuoi approfondire la storia di questo marchio, il materiale su internet abbonda e puoi iniziare da Wikipedia. Torniamo sui binari ed entriamo nel mondo degli investimenti.

About Lego...

Investire in Lego

Come dicevamo, i set del famoso brand di mattoncini sono collezionati da molte persone. Si parte dal cultore in erba, che acquista giusto qualche pezzo da esporre su mensole e librerie, fino ad arrivare a persone che spendono cifre da capogiro e riservano intere stanze (se non piani) delle abitazioni a questa attività. Su YouTube puoi trovare una marea di video sul tema, dove avrai modo di apprezzare delle vere e proprie opere d’arte.

I collezionisti non si limitano a spendere denaro per dar vita a nuovi mondi creati dalla propria fantasia, ma vogliono anche accaparrarsi i set più interessanti e ricercati. Esattamente come accade in tanti altri settori, dagli orologi ai vini, dai gioielli ai quadri, anche con i Lego si cerca di aggiungere quel pezzo che andrebbe a impreziosire ulteriormente la propria collezione.

In quest’ottica, ci sono cultori che acquistano più set dello stesso tipo e li conservano nell’imballo originale, senza averlo mai aperto. Essi creano degli spazi-magazzino con appositi scaffali, niente luce solare, bassa umidità e temperatura controllata per proteggere al meglio i pezzi. L’obiettivo è duplice: preservare la collezione e tutelare quei doppioni che a un certo punto saranno venduti in profitto. In questo modo si cerca di far diventare la propria passione una fonte di reddito, o quantomeno di ridurre i costi che comporta.

Oltre ai cultori, che collezionano i Lego per il piacere stesso di farlo, talvolta poi cercando anche il profitto, ci sono anche coloro che si concentrano solo su quest’ultimo punto. Gli investitori in Lego sono infatti persone che magari sì, apprezzano i mattoncini, ma sono più interessate al guadagno che possono generare. In questo caso, la maggior parte dei set acquistati resterà nell’imballo originale, intatta, stoccata con cura e venduta al momento giusto.

I Lego da investimento sono dei più svariati, ma non tutti assicurano un ritorno economico nel tempo. L’idea alla base è la più semplice che ci sia: comprare basso e rivendere il più alto possibile dopo un certo periodo. Approfondiamo.

Investire in Lego

Come iniziare a investire in Lego

Premessa doverosa: investire in Lego comporta diversi rischi a cui bisogna prestare attenzione. Oltre a non esserci alcun ritorno garantito, dobbiamo considerare che il capitale può restare immobilizzato anche per diversi anni. In aggiunta, l’imballo dei set potrebbe rovinarsi e perdere di valore, così come potrebbe arrivare a destinazione, se via corriere, già compromesso. Inoltre, anche in questo settore troviamo falsificazioni e truffe da mettere nel grande calcolo dei pro e contro.

Detto questo, come si può iniziare a lavorare su un investimento in Lego?

Il primo punto dovrebbe riguardare lo studio. Il settore è parecchio complesso, ricco di set, codici e annate. In più, si devono capire le difficili domande che lo regolano. C’è quindi parecchio da studiare, ma i materiali scritti e video abbondano.

Come per qualsiasi oggetto da collezione, è la rarità a farla da padrona, ma non solo. Il set perfetto su cui investire ha solitamente queste caratteristiche (non sempre tutte presenti):

  • Produzione non eccessiva e disponibilità sugli scaffali relativamente breve;
  • Dovrebbe far parte di una linea storicamente appetibile (vedi Lego Star Wars o Ninjago). Oppure, si tratta di un set Lego che può stare bene in un progetto ampio (esempio: un’abitazione particolare e unica nel suo genere sarebbe perfetta per una città e ricercata dai collezionisti);
  • Minifigures: più ce ne sono, meglio è, soprattutto se si tratta di personaggi unici, riservati solo a quello specifico set. Anche in questo caso, se la linea è famosa ancora meglio: un set di Lego Harry Potter che contiene una minifigure unica di Silente farà certamente ingolosire i collezionisti;
  • Rispettare lo storico. Ci sono set che in genere si comportano molto bene (come le macchinine Lego Speed Champions) e che quindi sono quasi una garanzia di profitto. Molte volte, modelli da 20/25 euro in produzione, arrivano a valere 40, 50 e persino 60/70 euro dopo il “pensionamento”;
  • Avere un buon costo per singolo pezzo. Prendiamo il set e dividiamo il prezzo per il numero di pezzi contenuti: più il valore è basso, migliore è la spesa sostenuta inizialmente. Questo parametro dà più che altro un’indicazione sul costo sostenuto per acquistare il set.

Ricordiamo poi altri punti importanti:

  • Se un set Lego costa tantissimo non vuol dire che un giorno varrà n volte tanto, dipende da domanda e offerta. Anzi, spendere 800 euro per accaparrarsi un set potrebbe riservare più rischi che opportunità;
  • Concentriamoci sui prodotti che stanno uscendo dalla produzione, così da minimizzare il periodo in cui il capitale sarà immobilizzato. Generalmente, da 16 mesi a 3 anni si ottengono i risultati migliori;
  • Assicuriamoci di avere il giusto spazio per conservare i Lego. Imballiamoli e proteggiamoli al meglio, tenendoli sul fianco. Ricordiamoci inoltre di cambiare periodicamente il lato su cui le scatole appoggiano;
  • Continuiamo a seguire il mercato per capire quando entrare e uscire.

Dopo lo studio si dovrà agire considerando anche i punti appena elencati. Prima però dovremo avere chiaro quanto capitale allocare, evitando di andare all-in. Se si vuole iniziare, meglio partire da piccole somme e kit interessanti ma non impegnativi. Una volta che ci saremo fatti le ossa potremo passare a qualcosa di più “pesante”.

L’acquisto di Lego può avvenire secondo diverse modalità. Oltre ad andare in negozio di persona, possiamo comprare su Amazon, sul sito ufficiale Lego e su portali come Bricklink.

La vendita può avvenire mediante social, eBay, il già citato Bricklink o altre piattaforme specializzate. Inoltre, è prassi comune partecipare a fiere di settore, comic-con e via dicendo, dove venditore e compratore possono avere un contatto diretto. Per i pezzi più pregiati è invece comune svolgere delle aste.

Per monitorare rarità, valore e tanti altri parametri dei set, oltre a Bricklink consigliamo Brickfact. Sfruttare poi anche i tanti canali YouTube: alcuni creator hanno migliaia e migliaia di iscritti, nonché una grande esperienza che potrà darci una mano!

NB: a fine articolo trovi i link dei siti appena menzionati.

"Iniziare a investire non è così facile come possa sembrare"

Come difendersi dalle truffe

Dicevamo che anche in questo settore le truffe e i falsi sono all’ordine del giorno. Come possiamo difenderci? Scopriamolo subito.

Tra le truffe più diffuse ne citiamo due.

La prima è il classico raggiro per cui si acquista qualcosa e non la si riceve. Accade soprattutto ai compratori un po’ meno esperti e per evitarla è sufficiente rivolgersi a siti autorevoli o venditori privati dalla buona reputazione (vedi alcuni di eBay), oppure sfruttando piattaforme che bloccano l’importo pagato e lo versano al venditore solo al momento della conferma di avvenuta ricezione del prodotto da parte del compratore (come avviene su Subito.it utilizzando il servizio TuttoSubito).

La seconda tipologia di truffa è più raffinata.
Il truffatore acquista un set da un negozio, sia esso fisico o online. Con un lavoro certosino riesce a rimuovere i sigilli dalla scatola senza lasciare alcuna traccia. A questo punto, sostituisce il vero set lego con alcuni mattoncini contraffatti/sciolti e richiude il tutto. Passo finale: si effettua il reso.

Di per sé la truffa non è pensata per colpire una persona esterna al negozio. Peccato che prima o poi arriverà un malcapitato che acquisterà il set manomesso, ritrovandosi con una brutta sorpresa nel momento in cui il pacco sarà aperto. A questo punto nessun problema: basterebbe tornare subito al negozio o contattare l’assistenza clienti per ottenere il rimborso.
C’è però un dettaglio: se a comprare il set fosse un collezionista o investitore, la scatola probabilmente resterebbe chiusa. Magari, a distanza di anni, l’investitore andrebbe a rivendere il set a qualcuno che andrebbe ad aprilo e solo allora si rivelerebbe il problema, quando ormai la possibilità di fare un reso sarebbe chiusa da tempo. Le implicazioni economiche e legali potrebbero essere importanti, bisogna stare attenti.

Difendersi da questa pratica è decisamente più difficile. Acquistando direttamente dal sito della Lego si minimizzano le problematiche, ma spesso il prezzo è più alto che altrove, riducendo il margine di profitto. Non resta quindi che fare molta pratica per notare il minimo segno di manomissione, anche se non potremo mai essere certi al 100% di averla scampata.

Quanto ai falsi, vale un po’ lo stesso discorso. I mattoncini, le istruzioni e alcuni dettagli ci mettono generalmente al riparo, mentre la scatola in effetti potrebbe essere copiata senza troppa fatica. Tuttavia, almeno qui, comprare da portali autorevoli, negozi specializzati o grandi catene di distribuzione ci dà le giuste sicurezze.

"Occhio alle truffe: spopolano anche in questo mercato!"

Esempi di successo sugli investimenti in Lego

Vediamo qualche esempio di investimenti in Lego andati a buon fine, consapevoli che la storia potrebbe non ripetersi e che è sempre più difficile conseguire profitti elevati mediante questa attività.

Partiamo dal Millenium Falcon Star Wars Lego, codice 10179, rilasciato nel 2007. La celebre astronave di Han Solo divenne uno dei più grandi deal di sempre negli investimenti sul mattoncino.
5197 pezzi, tiratura limitata, arrivò addirittura a essere offerto da venditori privati a 10/15mila euro ancora imballato, a fronte di un costo originale in negozio di poche centinaia di euro. Oggi gli esemplari battuti a meno partono da sopra i 2.000 dollari, ma arrivano tranquillamente a 4/5k. A queste cifre sbiancano molti asset e prodotti di investimento, compresi quelli di exchange come Binance, Bybit e Bitget.

Millenium Falcon

Milleinum Falcon from STICK TIM, Flicr

Credits: STICK TIM, Flickr.

Non si può poi lasciare fuori il Taj Mahal 10180, riproduzione del famoso mausoleo sito ad Agra, in India settentrionale. 5922 pezzi, ricchi dettagli e reperibile a oltre 2.500€. Un pezzo perfetto per arricchire il proprio salotto, non c’è che dire, ma a che prezzo!

Arricchiscono la lista pezzi come:

  • Café Corner, una costruzione perfetta per gli ambienti cittadini, molto ambita dai collezionisti;
  • Kingdoms Joust 10223, un set a tema Medioevo relativamente modesto (solo 1575 pezzi), ma molto ricercato;
  • The Tumbler:  Joker’s Ice Cream Surprise, dall’universo DC Comics. Set del 2008, sugli scaffali sotto i 50 dollari, si trova anche a oltre 500 ancora imballato. Un profitto di 10x da Dogecoin o Shiba Inu Coin di turno.

La lista è davvero lunga e ci fa capire come i Lego possano essere un investimento diverso ma altrettanto meritevole di attenzione. Occhio però a ciò che abbiamo scritto qualche riga sopra: negli ultimi anni il mercato è più complesso, complice anche il deciso aumento dei prezzi dei set nuovi che riduce il margine.

Risorse utili per gli investitori Lego

Chiudiamo con un elenco di risorse utili per chi volesse approfondire il tema:

Lego.com: sito ufficiale della compagnia di Billund, offre la possibilità di acquistare prodotti nuovi, aderire al programma fedeltà e curiosare sulle creazioni del passato.

Bricklink: uno dei punti di riferimento per gli appassionati del settore.

Brickfact: mediante il portale web o l’app possiamo seguire l’andamento dei prezzi e tante altre metriche come il prezzo medio sugli scaffali, il prezzo per mattoncino e via dicendo.

BrickEconomy: portale di analisi completo e indispensabile per tutti gli investitori, ricco di metriche utili.

Risorse utili per gli investitori Lego

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