Lo stato attuale dei Perpetual Dex: a che punto siamo?
Di Daniele Corno
Il futuro del trading crypto (e non solo) è on-chain? I Perpetual Dex hanno rimescolato le carte in tavola, ma qual'è lo stato attuale delle cose?

Introduzione al focus on di oggi
La corsa ai perpetual dex è un trend senza sosta, ed i numeri attuali ci confermano questa estrema attenzione da parte del mercato.
Immagina di poter fare trading in autonomia, direttamente dal tuo wallet non custodial, senza alcuna necessità di dover delegare la custodia dei tuoi asset ad alcuna piattaforma centralizzata.
Hyperliquid ha reso possibile tutto ciò, eliminando le barriere e spalancando le porte. Con le porte aperte è stato quindi più facile per i nuovi competitor guadagnare terreno e ad oggi, i numeri di questo trend sono spaventosi.
Movimento sostenuto o trend momentaneo? Nel solo mese di settembre i volumi sono cresciuti senza sosta, in una vera e propria competizione con gli exchange centralizzati. In un solo mese, la market share dei dex perpetual rispetto ai CEX è cresciuta dall’11.63% all’attuale 22.63%, con una crescita vicina al +100% mensile.
Stiamo osservando uno dei più grandi trend attuali, oppure stiamo osservando un trend sopravvalutato? In questo approfondimento proveremo a rispondere a questa domanda, buona lettura.
Indice
Hyperliquid e la fidelizzazione tramite airdrop
La velocità con la quale cambiano le dinamiche all’interno di questo settore è senza precedenti.
Guardando indietro a circa un anno di distanza, il trend dei perpetual dex era in una sua prima fase embrionale, non conscio di come, in poco tempo, gli equilibri sarebbero stati sovvertiti drasticamente.
Per molti possono risultare nomi nuovi eppure, nei precedenti cicli di mercato, DYDX e GMX dominavano la scena ed oggi, sembrano non essere altro che un lontano ricordo.
Hyperliquid infatti, nel giro di pochissimo tempo, è riuscito a cambiare le carte in tavola. La campagna di fidelizzazione del protocollo, spinta da un gigantesco Airdrop a fine 2024, ha contribuito al cambiamento. Migliaia di utenti hanno sposato il protocollo e hanno spostato la propria operatività di trading on-chain, il risultato?
Nel giro di 24 mesi il protocollo è passato da gestire il 10% dei volumi cumulativi sui perp dex fino a valori pari al 70% dell’intero mercato. Un’egemonia vera e propria, che ha premiato il modus operandi “community first” del protocollo, ricompensando gli utenti con un airdrop da miliardi di dollari, il cui valore è esploso grazie alle politiche di tokenomics applicate.
Ne è un’ulteriore esempio il più recente airdrop degli NFT Hypurr, il cui valore al lancio ha superato i $60.000 dollari. La politica oramai è chiara: Ricompensare gli utenti è una delle soluzioni di marketing più efficaci all’interno del settore, ed i numeri parlano chiaro.
Ma ad oggi, la competizione è cresciuta notevolmente e il dubbio persiste: È già finito il tempo di Hyperliquid? La risposta, come qualsiasi previsione, è un’incognita. I competitor tuttavia stanno prendendo terreno ed anzi, hanno sovrastato Hyperliquid.
La corsa dei nuovi competitor
Due nomi risuonano con prepotenza in questi mesi, due nomi che sono riusciti a rubare quote di mercato ad Hyperliquid, fino a renderlo ad oggi, il terzo protocollo per market share, restando comunque sul podio ma con una dubbia medaglia di bronzo.
Aster Dex e Lighter, questi sono i due nomi sulla cresta dell’onda. La fotografia di mercato, oggi è netta. Aster Dex, supportato dall’ecosistema BNB chain e da CZ, fondatore ed ex CEO di Binance ha selezionato una strada simile a quella di Hyperliquid. Incentivi alla liquidità forniti da nuovi round di airdrop, sufficienti per spingere al massimo l’operatività sul protocollo.
Il risultato? In 30 giorni il protocollo è passato da una market share inferiore al 2% ad un valore attuale del 70%. Partecipazione diretta del CEX sottostante? Una valida alternativa, ma torneremo sul tema nei prossimi paragrafi.
Allo stesso modo, ad attrarre capitali, investitori e volumi, insieme ad Aster Dex, anche Lighter si sta distinguendo sul mercato. La sua crescita, dettata largo modo dal farming degli utenti sul protocollo, ha portato Lighter a ricoprire il secondo posto per market share, anch’esso ora superiore ad Hyperliquid.
Accessibile solo su invito, il protocollo attualmente in fase beta, sta raccogliendo enormi volumi grazie ad un proprio sistema a punti, metodo oramai consolidato per ricompensare gli early users con un probabile lancio di un token tramite Airdrop.
Anni fa ricordiamo di come, con la logica del “vampire attack”, il dex Sushiswap riuscì a guadagnare enorme trazione, erodendo market share al precedente, ed attuale leader Uniswap. Il dubbio che vi poniamo si collega a questo esempio: Le ricompense distribuite, saranno sufficienti a mantenere questi nuovi competitor sulla cresta dell’onda, oppure siamo di fronte ad uno sprint esagerato ai primi km di una lunga e duratura maratona?
Il trend di settore: CEX vs DEX
Sebbene i dati siano estremamente rilevanti, ciò che è da notare nel dettaglio non è solo la competizione interna al settore, bensì il quadro completo.
In un solo mese infatti, i perpetual dex hanno guadagnato così tanta trazione da raddoppiare la propria market share rispetto all’intero comparto degli exchange centralizzati.
A fine agosto infatti, i volumi sui derivati dei perpetual dex, erano pari all’11.63% del volume cumulativo dei CEX. Oggi, ad un solo mese di distanza, questo valore è pari al 22.63%.
Binance resta il leader assoluto, seguito da Bybit e Bitget, ma il gap si sta assottigliando. A colpire non è solo la velocità con cui i volumi si stanno spostando on-chain, ma anche la fiducia crescente degli utenti verso un modello non-custodial.
Eppure, una domanda si impone: “chi c’è davvero dietro questi protocolli?” Wallet non-custodial sì, ma i backers spesso sono gli stessi protagonisti dei grandi CEX. Se fosse solo una transizione delle big platform verso un nuovo modo di operare, con meno barriere e meno regolamentazione, allora l’obiettivo sarebbe chiaro: riprendersi la market share sottratta da Hyperliquid e bloccare l’avanzata dei DEX indipendenti prima che diventi irreversibile.
Perp Dex o... costole di CEX?
Se osserviamo i dietro le quinte tuttavia, le domande sono numerose. Molti dei Perpetual (dex) infatti, sono legati a doppio filo con grandi esponenti del settore se non direttamente ai grandi exchange di mercato.
Sebbene i collegamenti non siano così diretti, il post sotto condiviso rende un’idea, citando alcuni dei principali nuovi attori di mercato che competono per scalare le classifiche e guadagnare market share.
The founders behind Perp DEX 6 great figures in crypto. Who will be the future king of DEX ?
Jeff Yan and $HYPE
CZ and $ASTER
SBF and $PACIFICA
Ben Zhou and $APEX
Justin Sun and $SUN
Brian Armstrong and $AVNTComment your favorite DEX coin below !! pic.twitter.com/6CutKcl46m
— DOMBA.eth 🐺 (@DombaEth27) September 30, 2025
CZ ad esempio è direttamente correlato ad Aster, gran parte della cui popolarità è infatti dovuta ad una serie di post su X da parte dell’ex CEO di Binance che ha fortemente insistito in seguito al lancio del token Aster.
Numerosi nomi inoltre, seppure i volumi sono ancora fortemente limitati, si preparano sul campo di battaglia. APEX vede il supporto di Ben Zhou, CEO di Bybit. Dietro a Pacifica si cela il volto di Constance Wang, ex COO di FTX, mentre il legame tra Avantis e Base lascia intendere una partecipazione diretta o indiretta da parte di Coinbase.
Non poteva infine mancare uno dei nomi più controversi del settore. Anche Justin Sun, direttamente o meno è presente nella competizione, con SUN perp, costola di Sun Dex sulla rete Tron.
Grandi nomi a supporto di una narrativa il cui obiettivo lascia parecchi dubbi. Verso un trading decentralizzato e senza autorità centrali, o verso un trading centralizzato il cui accesso può semplicemente essere gestito da un wallet non custodial?
Sostenibilità e futuro degli exchange
Lo stato attuale dei perpetual dex mostra, da una parte una crescita senza freni mentre, dall’altra parte, dubbi sulla sostenibilità.
I programmi di incentivi hanno accelerato l’adozione, ma essi non possono reggere a lungo termine come unico motore. L’operatività è sempre più migrata verso piattaforme non custodial e questo driver, potrebbe fare la differenza.
Resta un forte dubbio, a questo punto, sul futuro e sulla sostenibilità degli exchange: Saranno loro stessi a dominare il mercato dei derivati tramite applicazioni la cui custodia ricade sotto responsabilità dell’utente, oppure un modello ibrido come Hyperliquid potrà continuare impassibile ad erodere quote di mercato?
È possibile che gli exchange vedranno quote di mercato erodersi e rimarranno come punto cardine per il semplice ingresso ed uscita da e in valuta FIAT?
Le considerazioni sono diverse, come diverse sono le perplessità sull’evoluzione del settore. Ciò che è chiaro, ancora una volta, è che gli sviluppi in un terreno sempre più regolamentato procedono senza sosta, ad una velocità senza precedenti.
Chi vincerà? La risposta verterà verso chi sarà maggiormente efficace nel fornire prodotti e servizi a basso costo, efficienti, dalla semplice esperienza utente ed ancor di più dalla capacità di garantire liquidità stabile, profonda ed efficace.