Che cos'è il Loan-to-Value (LTV)
Di Gabriele Brambilla
Conosci il Loan-to-Value (LTV)? Diamo spazio a uno dei parametri di base nei settori degli investimenti e della finanza
Introduzione
Nel mondo degli investimenti ci sono alcuni termini che fanno parte del linguaggio comune; tra questi, Loan-to-Value (LTV) è forse uno dei più sentiti.
Quante volte l’abbiamo menzionato nei video sul nostro canale YouTube? Quando si entra in discorsi di lending & borrowing e rendita passiva, il LTV è sempre presente.
Se già investi in criptovalute, molto probabilmente avrai già sentito parlare di questo parametro. Però, se ti sei appena avvicinato al settore, potresti non conoscerlo o non avere ben chiara quale sia la sua funzione. Capiamo quindi che cos’è il Loan-to-Value e perché è così importante.
Che cos'è il Loan-to-Value (LTV)
Seppur nel paragrafo precedente abbiamo menzionato gli investimenti, il Loan-to-Value è un dato che fa parte del mondo economico più in generale. Definirlo è piuttosto semplice: si tratta del rapporto tra un importo erogato come prestito e il valore di ciò che viene messo come garanzia; vediamo un esempio.
Se oggi comprassimo una casa a 100.000 euro e ne chiedessimo 70.000 alla banca mediante un mutuo, il LTV corrisponderà a 70.000/100.000 * 100 = 70%. Ciò significa che l’importo ricevuto in prestito rappresenta il 70% del valore di quel determinato bene messo a garanzia (in questa circostanza la casa stessa).
Nel caso in cui qualcosa dovesse andare storto, l’istituto bancario potrà rivendere la casa per riprendersi il denaro prestato e ottenere anche un guadagno. Il 30% di differenza tra LTV e valore dell’immobile è un margine di sicurezza: non è detto che la banca riuscirà a vendere la casa a 100.000€, perché il mercato cambia nel tempo. Più il margine di sicurezza è ampio, più la banca potrà stare tranquilla.
Il Loan-to-Value non è però un rapporto utilizzato solo nel settore immobiliare. Possiamo infatti trovarlo in altri campi e tipologie di prodotto, ma il ruolo è sempre lo stesso: rappresentare il rapporto tra importo prestato e garanzia.
"LTV = prestito/garanzia * 100"
Il Loan-to-Value e le criptovalute
Arriviamo quindi al nostro settore, dove il LTV gioca un ruolo indispensabile per mantenere gli equilibri su alcune tipologie di investimento sia CeFi che DeFi. Stiamo parlando del lending & borrowing, di cui descriviamo brevemente il funzionamento.
Immaginiamo di avere 1 ETH a disposizione (criptovaluta nativa di Ethereum). Se volessimo in qualche modo investirla per generare una rendita, oppure per impostare strategie più complesse, potremmo depositarla su una delle tante piattaforme che offre la possibilità di prendere in prestito delle criptovalute. Di fatto, forniremo il nostro ETH alla piattaforma, che potrà così darlo (anche in frammenti) alle persone che lo desiderano. In cambio, otterremo una percentuale degli interessi che chi prenderà in prestito l’ETH pagherà alla piattaforma.
Potremmo fermarci già a questo punto, ma non abbiamo ancora parlato del Loan-to-Value. Ora che siamo dei creditori e generiamo rendita, potremmo a nostra volta prendere in prestito uno o più crypto. I motivi dietro a questa scelta possono essere diversi: amplificare la propria posizione senza versare altro denaro, sfruttare delle occasioni particolari, sviluppare strategie più complesse e via dicendo.
A prescindere dalla motivazione che spinge a procedere, prendendo in prestito una somma dovremo fornire delle garanzie; entra così in gioco proprio il nostro ETH depositato in precedenza. Immaginiamo di voler chiedere in prestito degli USDT, stablecoin di Tether; in base alla piattaforma, il valore di ETH influenzerà direttamente l’importo massimo che potremo ricevere. Ecco un esempio:
- Il nostro ETH vale 2000 $;
- La piattaforma propone un LTV massimo del 75%;
- L’importo massimo che potremo richiedere in USDT (o altra criptovaluta) sarà quindi pari al 75% del valore di ETH, ovvero 1500$.
Arrivati a questo punto, entrano in gioco altre considerazioni:
Spingere fino al massimo del Loan-to-Value è molto rischioso, perché si è pericolosamente vicini alla soglia di liquidazione. Se ETH dovesse avere una giornata storta, il valore del nostro capitale a garanzia potrebbe non essere sufficiente a coprire i limiti della piattaforma, innescando così la liquidazione automatica dell’asset. Si tratta di un meccanismo che permette alla piattaforma di tutelarsi e non ritrovarsi con dei saldi in negativo che ne minerebbero la stessa esistenza. Massima attenzione: mai arrivare a liquidazione! Impostiamo un LTV sostenibile, idealmente mai superiore al 50%.
Quando un nostro asset funge da garanzia, per riprenderlo dovremo prima saldare il prestito. Essendoci di mezzo degli smart contract, tutto è calcolato con la massima precisione e non c’è modo (per fortuna) di sfuggire a questa regola.
Quando si ha a che fare con asset che cambiano rapidamente di valore, il LTV segue a ruota salendo e scendendo. Dobbiamo quindi mantenerlo monitorato e intervenire, se necessario, chiudendo la posizione, oppure aggiungendo altro capitale a garanzia. Nota: solitamente possiamo depositare varie criptovalute e utilizzarne il valore complessivo come garanzia anche per un singolo prestito.
In pieno bull market, gli “investitori” spingevano il Loan-to-Value al massimo, mossi dal desiderio di massimizzare i profitti. Però, quando il mercato iniziò a inciampare, le liquidazioni colpirono duro e mandarono in fumo ingenti capitali. Morale: mai giocare col fuoco.
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