Coinbase: un manager è stato arrestato per insider trading
Di Davide Grammatica
Un ex product manager di Coinbase avrebbe ottenuto un guadagno di 1,5 milioni di dollari tramite uno schema di insider trading, grazie a informazioni sul listing di nuovi token sul CEX
La truffa
Ishan Wahi, ex product manager di Coinbase è stato arrestato nelle ultime ore con l’accusa di frode finanziaria in relazione a uno schema di insider trading.
Stando a quello che dice il Dipartimento di Giustizia americano (DOJ), Wahi avrebbe ripetutamente informato suo fratello Nikhil Wahi e l’amico Sameer Ramani su dei nuovi asset crypto che sarebbero dovuti essere quotati sull’exchange.
I due avrebbero tratto da questo schema un profitto di almeno 1,5 milioni di dollari tramite la compravendita di almeno 25 crypto diverse, in quello che il procuratore degli Stati Uniti Damian Williams ha descritto come “il primo caso di insider trading in assoluto che coinvolge i mercati delle criptovalute”.
L’operazione ha preso luogo tra giugno 2021 e aprile 2022, ma il DOJ ha fatto un particolare riferimento all’episodio dell’11 aprile 2022, quando Coinbase ha annunciato che avrebbe elencato una dozzina di token. In relazione a ciò, l’indagine ha approfittato di una ricerca on-chain dell’utente di twitter Cobie, che svelò già allora come un indirizzo avesse acquistato centinaia di migliaia di dollari di token presenti nella lista pubblicata da Coinbase, ma 24 ore prima.
Dopo essere stato convocato per un incontro di persona in merito a un’indagine interna di Coinbase, Ishan Wahi ha quindi tentato di volare in India, il 15 maggio, ma è stato fermato in aeroporto dalle forze dell’ordine.
Wahi e Ramani hanno così cercato di nascondere gli acquisti in crypto che hanno effettuato utilizzando account di exchange centralizzati con nomi di altre persone, trasferendo poi i fondi verso più portafogli Ethereum anonimi.
L’intervento della SEC
Ora, anche la Securities and Exchange Commission (SEC) avrebbe presentato una denuncia parallelamente al DOJ, in quanto almeno nove delle attività scambiate da Wahi e Ramani sarebbero ‘titoli’.
E la questione apre paradossalmente anche un altro dibattito, che riguarda la concezione di ‘titolo’ da parte della SEC, e come questa possa o meno inglobare le criptovalute. Coinbase, da questo punto di vista, ha confutato del tutto l’idea che i token listati sull’exchange possano essere accomunati a dei ‘titoli’, definendo le accuse della SEC come “una sfortunata distrazione dall’attuale azione delle forze dell’ordine”.
La SEC, d’altra parte, ritiene che delle realtà economiche accomunabili a “un’offerta” (il token di cui viene annunciato il listing sull’exchange), abbiano tutte le caratteristiche di un titolo.
I due fratelli, ad ogni modo, sono stati entrambi arrestati a Seattle, mentre Ramani rimane latitante.