Il mercato crypto risponde per la prima volta ai dati sull’inflazione
Di Davide Grammatica
Nei giorni successivi al rilascio dei dati sull'inflazione (superiori alle attese), i prezzi delle criptovalute sono rimbalzati. A differenza del mercato azionario, che continua a lateralizzare
Le crypto e l’inflazione
Dall’ultimo rapporto sull’indice dei prezzi al consumo (CPI) pubblicato mercoledì negli Stati Uniti, Bitcoin ed Ethereum hanno registrato un rimbalzo dei prezzi rispettivamente del 10% e del 45% circa. L’S&P 500, d’altra parte, è aumentato dello 0,7% negli ultimi cinque giorni, mentre il Nasdaq ha addirittura perso lo 0,8%.
L’inflazione, del resto, non fa che aumentare, e anche a giugno ha superato le aspettative degli analisti, raggiungendo negli Stati Uniti il 9,1% (dato più alto dal 1981). L’IPC, inoltre, ha toccato una media del 5,9% negli ultimi 12 mesi.
Per quanto riguarda il mondo crypto, tuttavia, si è ossevata per la prima volta dall’inizio del bear market una performance in controtendenza con questi fattori macroeconomici, probabilmente dovuta a una ritrovata stabilità dei mercati, a sua volta dovuta da un percorso di ristrutturazione ormai avviato, per contrastare le principali leve del mercato negativo. Lo stesso Celsius, per esempio, sta lottando per uscire dalla crisi, mentre Terra 2.0 sembra voler lasciare intravedere una prospettiva di sviluppo concreta.
Le prospettive
E mentre i funzionari della Federal Reserve combattono per frenare l’inflazione e le banche centrali decidono di aumentare i tassi di interesse di 75 punti base ponendo fine alla strategia dell’era della pandemia, tutto il mondo crypto sembra poter segnalare una ripresa delle risorse digitali.
In questo caso, ad ogni modo, il condizionale è d’obbligo, nonostante i presagi di un minimo locale stiano finalmente uscendo.
E del resto, se anche questo fosse vero, tutto il sistema si riporterebbe dietro un moto normativo mai visto fino ad ora, a causa dei numerosi utenti rimasti scottati dal fallimento o dai relativi problemi delle piattaforme CeFi, come Celsius (per l’appunto) o Three Arrows Capital. Tutti gli eventi che hanno avuto i riflettori puntati addosso nelle ultime settimane potrebbero infatti scatenare l’introduzione di regolamentazioni rigorose, come l’implementazione di controlli “draconiani” sulle criptovalute.
E quantomeno, questo è ciò che lasciano intendere personalità come Gary Gensler, presidente della SEC, che ha sottolineato la necessità di un nuovo livello di protezione per gli investitori nel settore, con conseguenze dirette e forse più immediate su stablecoin e CBDC.