Debiti monstre per le aziende di mining
Di Gabriele Brambilla
Core Scientific fallisce prima di Natale mentre le altre compagnie di public mining di Bitcoin non se la passano di certo meglio...
4 miliardi di debiti nel mining pubblico di BTC
Il mondo del mining Bitcoin continua a vivere un periodo di estrema difficoltà.
Pochi giorni prima di Natale, Core Scientific ha avviato la procedura di bancarotta avvalendosi dell’ormai celebre Chapter 11 Bankruptcy Protection.
Oggi trapelano ulteriori notizie poco rassicuranti: altre compagnie della mining community sarebbero ad alto rischio fallimento.
I numeri purtroppo non mentono: le aziende avrebbero accumulato oltre 4 miliardi di dollari in passività. Colpa di un’operatività troppo estrema e noncurante dei potenziali rischi. Infatti, nel 2021, in pieno bull market, le compagnie di mining pubblico ricorsero a ingenti prestiti per spingere ancor più sui guadagni.
L’orso era però in agguato: il suo arrivo ha avviato un marcato declino del valore di BTC.
Al tempo stesso, abbiamo assistito a un utilizzo inferiore dell’infrastruttura rispetto ai picchi di hype.
Come conseguenza, queste aziende si sono ritrovate con il valore del proprio asset in diminuzione, addizionato a introiti inferiori. Una situazione esplosiva che ha già mietuto la prima vittima.
Secondo Hashrate Index, prendendo in considerazione solo le prime dieci compagnie del settore, si ottiene un numero impressionante: 2,6 miliardi di debiti accumulati.
Al numero 1 troviamo proprio Core Scientific, con oltre 1,3 miliardi in liabilities. Seguono Marathon (851 milioni) e Greenidge (218 milioni).
Per adesso, Marathon è riuscita a sfuggire al fallimento grazie al passaggio da note convertibili (componente principale del debito) ad azioni. Se le passività fossero state di altra natura, probabilmente avremmo assistito a un’altra corsa al Chapter 11.
Tra ristrutturazioni e sostenibilità
L’elevato debito delle compagnie di mining pubblico porta a due conclusioni forzate:
- A meno di un ritorno del mercato rialzista a breve, probabilmente ci sarà qualche altro fallimento tra queste realtà.
- A prescindere da cosa accadrà, il settore dovrà certamente ristrutturarsi per evitare scenari simili in futuro.
Il rapporto debt-equity è la chiave. Mettendo a confronto i dati a disposizione, Hashrate Index mostra un quadro preoccupante, ultra-sproporzionato verso la componente di debito.
Core Scientific primeggia anche qui, con un debt-equity ratio di 26,7. Greenidge è “solo” a 18 e Stronghold chiude il podio a 11,1. Per avere un metro di paragone, teniamo presente che già 2 è un dato sufficiente a etichettare come “a rischio” un’azienda.
Non tutto è però negativo. Possiamo infatti aspettarci una crescita di quelle compagnie che hanno fatto della sostenibilità economica un punto di forza. Invece, alcune aziende in difficoltà potrebbero riuscire a tirarsi fuori dalle sabbie mobili mediante interventi decisi e ben attuati.
Per l’ennesima volta, il bear market fa sentire tutta la sua forza, selezionando e punendo l’eccessiva avidità.