Valkyrie propone alla SEC di listare un ETF sul mining di BTC
Di Matteo Bertonazzi
Il Valkyrie Bitcoin mining ETF investirà come minimo l'80% dei propri fondi in società che traggono almeno il 50% dei propri proventi dal mining di BTC.
Valkyrie dai futures al mining
Bentornato Crypto investitore, abbiamo una notizia fresca che arriva dai mercati americani: Valkyrie, uno dei Fund manager più importanti nel panorama crypto-americano, ha proposto oggi alla SEC di approvare un nuovo ETF che dia esposizione al mining di bitcoin.
Ricordiamo che Valkyrie lo scorso Ottobre era riuscita a far approvare dalla SEC un fondo ETF futures su BTC, che dava perciò esposizione a contratti derivati di bitcoin, non un esposizione diretta all’asset.
Il BTF, l’ETF futures di Valkyrie sul Nasdaq, è stato il terzo fondo del suo genere approvato dalla SEC, preceduto da quelli proposti da VanEck e ProShares.
Allocazione e Fees
Il fondo verrà scambiato sul Nasdaq Exchange e sarà un fondo a gestione attiva che garantirà un esposizione minima dell’80%, su quelle aziende che derivano la maggior parte dei proventi dal mining di bitcoin, o che siano coinvolte nella produzione di chip e hardware dedicati a questo tipo di attività. La fee trattenuta dal Fund Manager sarà dello 0,75%.
Il fondo ha caratteristiche molto simili ad un altro ETF, lanciato dalla società VanEck a Dicembre, che puntava anch’esso ad investire come minimo l’80% in società legate alle attività di mining.
Come abbiamo potuto vedere, il mining di cryptovalute sta sempre di più attirando l’attenzione di investitori e grandi compagnie tech (questa settimana c’è stato anche un annuncio importante di Intel).
Conclusioni
L’adozione delle cryptovalute e di Bitcoin sta sempre di più prendendo piede, questo comporta maggiori capitali all’interno del network e una crescente necessità di tenere al sicuro questo valore da agenti malintenzionati. Il mining è ad oggi la soluzione migliore dal punto di vista della sicurezza.
Per questo grandi compagnie tech e fondi di investimento stanno focalizzando la loro attenzione su questo mercato, non potendo oltretutto avere un’esposizione ufficiale e diretta all’asset, in quanto la SEC rema contro l’approvazione dell’ETF spot.
Chissà che dimostrando l’interesse per la sicurezza del network, i funzionari del Security Exchange Commission si sentano più a loro agio nei confronti di un settore, che non potranno frenare ancora per molto.