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NFT: il rally di CryptoPunks riaccende la speranza
Di Davide Grammatica
Anche gli NFT danno qualche segnale di ripresa: il floor price dei CryptoPunks è cresciuto del 47% in un mese, al suo massimo da maggio scorso
Il rally dei CryptoPunks
Il floor price di CryptoPunks, una delle collezioni NFT più celebri al mondo, ha registrato un aumento del 47% nel mese di novembre. È il livello più alto toccato dallo scorso maggio, e si aggira intorno ai 37,68 ETH, circa 140mila dollari, seguito a un minimo di 25,35 ETH segnalato a inizio mese.
In realtà, i CryptoPunks sono stati gli NFT migliori in un contesto comunque rialsista, con un mercato in ripresa e che coinvolge più ecosistemi. Segnali importanti sono arrivati anche da BAYC, Milady Maker e Pudgy Penguins, cresciuti rispettivamente del 7%, del 34% e del 28% nello stesso intervallo di tempo. In media, i floor price delle principali collezioni sono aumentati del 34,5% nel mese di novembre.
Ovviamente, gioca a favore del rialzo del settore il rally di BTC, di nuovo vicino ai $100k e sempre a un passo dal segnare nuovi ATH. Così come l’ecosistema Ethereum che, seppur in ritardo, ha visto soprattutto a novembre un incremento significativo dei volumi di scambio, anche grazie al supporto di tutti i layer-2.
Gli NFT sono ancora vivi
Che anche gli NFT avrebbero raccolto i frutti di un mercato così euforico, tuttavia, non era scontato, visto che i segnali ribassisti non sono mai mancati negli ultimi mesi. Basti citare, per esempio, la chiusura del marketplace di Kraken in questa settimana.
Investitori di vecchia data e trader hanno poi “gonfiato” le performance di CryptoPunks anche in virtù dell’elevata liquidità della collezione, molto presente anche nel mercato secondario, e che offre agli utenti molte opportunità in periodi di rotazione del capitale.
Potrà essere un caso, ma non si esclude nemmeno una correlazione con il caso mediatico di questi giorni relativo all’acquisto della “Banana di Cattelan” da parte di Justin Sun per più di 6 milioni di dollari. Per qualcuno, l’arte contemporanea non è che un NFT nel mondo reale, e se valesse anche il contrario non si esclude si possa tornare a vedere cifre importanti spese per i “blue chip” del settore.
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