Nvidia: il CROLLO continua. Persi $400 mld in 3 giorni
Di Davide Grammatica
Nvidia ha perso circa il 12% dall’ultima pubblicazione degli utili, il 28 agosto. Cosa pesa sulla perdita dello slancio rialzista?
Nuovi problemi per Nvidia
Le performance di Nvidia interessano da tempo la community crypto per il legame diretto della società nell’industria AI e, indirettamente, con le nuove soluzioni di integrazione dell’intelligenza artificiale nel campo delle criptovalute.
Non a caso, nel corso degli ultimi mesi, il trend crypto-AI si è spesso dimostrato sensibile all’andamento del titolo NVDA, e con l’industria delle criptovalute che sviluppa sempre più soluzioni legate all’AI (come le recenti evoluzioni del mining, per esempio), il comportamento di Nvidia sul mercato azionario è sempre particolarmente sotto monitoraggio.
Non si può non guardare, quindi, a quello che sta succedendo negli ultimi giorni, con NVDA che è crollato del 12% dallo scorso 28 agosto (data di pubblicazione degli ultimi utili), e particolarmente sofferente sul mercato futures.
Anche nel pre-market di oggi, il titolo ha perso il 2,06%, e tutto lascia pensare a una forte apertura a ribasso insieme ad altri titoli di Wall Street.
I mercati i problemi geopolitici
Tutto questo accade, inoltre, in un momento cruciale per i mercati (crypto e non), in cui gli investitori attendono con ansia le decisioni della Fed sui nuovi tassi di interesse, attese per il prossimo 18 settembre.
Cresce l’avversione al rischio, e soffrono in primo luogo titoli in crescita come NVDA, sul quale però giocano un ruolo fondamentale anche fattori geopolitici.
Nikkei, per esempio, con un report in cui si dichiara come la Cina stia recuperando terreno su Usa, Giappone e Taiwan sulle tecnologie di fabbricazione dei chip, ha provocato il crollo sul mercato di Taiwan Semiconductor Manufacturing Company Limited, a sua volta fornitore di Nvidia. Proprio la Cina starebbe vincendo la corsa all’innovazione nonostante le forti sanzioni statunitensi, e in molti pensano questo potrebbe rappresentare un problema per i titoli tecnologici americani.
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