La regolamentazione crypto europea MiCa potrebbe subire ritardi
Di Davide Grammatica
Il voto per la regolamentazione crypto europea MiCA (Markets in Crypto-Assets), utile per la sua trasformazione in legge, potrebbe subire nuovi ritardi.
I ritardi del MiCa
Nelle ultime ore, la Commissione europea si è esposta annunciando lo slittamento del voto per la regolamentazione crypto europea MiCA (Markets in Crypto-Assets), utile per la sua trasformazione in legge.
Questa non potrà essere implementata prima del prossimo febbraio, a causa di un primo respingimento dovuto dalla lunghezza e della complessità del testo. Con il testo approvato a giugno, e pubblicato a ottobre, il MiCA era previsto per dicembre, ma per l’effettiva entrata in vigore saranno comunque necessari 18 mesi dalla data di pubblicazione in Gazzetta ufficiale.
“Dopo un accordo politico (fine giugno) e la sua conferma dopo che è stato controllato dagli avvocati delle istituzioni dell’Ue (ottobre), il testo deve essere tradotto per avere copie identiche in tutte le lingue europee”, ha dichiarato un portavoce del Parlamento europeo. “Questo processo non è ancora terminato a causa della lunghezza, dei tecnicismi e di altre priorità come la legislazione energetica. Ci aspettiamo che il testo venga finalmente votato a febbraio, ma ancora una volta questa data è provvisoria”.
Il ritardo, di per sé, potrebbe causare nuove incertezze per il settore crypto, poiché il testo del MiCA è intrecciato non solo con il regolamento sul trasferimento di fondi ma anche con quello, attualmente in lavorazione, sull’antiriciclaggio.
Le prospettive del MiCa
Inoltre, il disegno di legge MiCA contiene diverse disposizioni che le autorità di regolamentazione ritengono necessarie per tenere a freno il cosiddetto “far west” delle criptovalute.
Come, per esempio, il fatto che gli emittenti di stablecoin, come Tether (USDT) e Circle (USDC), sono tenuti a detenere riserve sufficienti in euro o altre valute utilizzate dagli stati membri dell’Ue. Oppure una nuova sorveglianza sui consumi dei miner, nell’ottica di una politica europea incentrata sulla sostenibilità.
Da questo punto di vista, fondamentali saranno le prossime discussioni in merito al meccanismo di approvazione proof-of-work (PoW), proprio di Bitcoin, e sulle sue necessità dal punto di vista energetico.