“Ripple non è una security”. E per XRP è +30% in pochi minuti
Di Davide Grammatica
Il giudice distrettuale di New York, Analisa Torres, ha stabilito che Ripple (XRP) non è una “security”. Siamo improvvisamente in alt-season?
XRP non è una security, ed è subito pump
La causa intentata dalla Securities and Exchange Commission (SEC) degli Usa contro Ripple è una storia che il mondo crypto si trascina da un paio d’anni. Nelle ultime ore, finalmente, il giudice distrettuale di New York, Analisa Torres, ha emesso una sentenza, e ha stabilito che XRP non è da considerarsi una security.
La SEC aveva intentato un’azione legale contro Ripple proprio in relazione alla natura del token. Tuttavia, il tribunale ha parzialmente respinto la mozione della SEC, per una sentenza che ha tutti i caratteri di una decisione storica.
La disputa aveva coinvolto pressoché tutto il settore crypto, con strascichi che negli ultimi mesi avevano inglobato molti altri token. Sulla natura delle criptovalute e la sua interpretazione da parte degli organi addetti negli Usa si basa, sostanzialmente, la regolamentazione di tutti gli asset digitali, e una decisione del genere potrebbe ribaltare completamente uno scenario ormai accettato, con la SEC forse non più legittimata completamente a esercitare la propria azione normativa sull’industria.
Oltre all’industria, però, è anche (e soprattutto) il mercato stesso ad aver atteso il verdetto. E la risoluzione dell’ultima ora sembra dimostrarlo, con tutto l’ecosistema crypto in uno stato di improvvisa euforia, trascinato dal token XRP che, in pochi minuti, ha registrato un +30% nel suo valore.
“A dicembre 2020 abbiamo detto che eravamo dalla parte giusta della legge e che saremo dalla parte giusta della storia”, ha dichiarato, commentando il verdetto, Brad Garlinghouse, ceo di Ripple Labs. “Grazie a tutti coloro che ci hanno aiutato a prendere la decisione di oggi, quella che riguarda tutta l’innovazione delle criptovalute negli Stati Uniti”.
La battaglia di ideali tra il mondo crypto e quello normativo statunitense sembra aver posato una pietra miliare. Resta solo da vedere cosa può comportare per lo sviluppo del settore nel futuro, nel breve e lungo termine.
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