Ripple: gli ultimi sviluppi
Di Gabriele Brambilla
SEC ferita ma non rassegnata dopo la parziale sconfitta nella causa con Ripple. Probabile appello in vista?
SEC in cerca di rivincita su Ripple
Nonostante la decisione del giudice Torres, la vicenda Ripple-SEC non è per niente finita.
La Commission non ha nascosto il proprio disappunto, sostenendo che parti del verdetto sono sbagliate. Ora si discute sui possibili sviluppi della questione.
Come sappiamo, la Corte ha stabilito che la vendita diretta di XRP agli investitori istituzionali viola le regole della SEC; ciò non vale però per i clienti retail.
Sarà ancora il tribunale a dover sbrogliare la matassa. La SEC ha in essere la causa contro TerraForm Labs e Do Kwon, le entità dietro la quasi defunta blockchain Terra. Il giudice incaricato della questione sarà Jed Rakoff della Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Southern District di New York.
Il team legale di TerraForm Labs ha subito chiamato in causa la questione Ripple. Nello specifico, essi sostengono che quanto stabilito “conferma l’insufficienza giuridica dell’argomentazione della SEC” sul fatto che determinati token sono/erano security.
Rispondendo alla questione, gli avvocati della SEC hanno replicato dicendo che “Respectfully, those portions of Ripple were wrongly decided, and this Court should not follow them”, di fatto invitando la Corte a ignorare la recente sentenza.
A prescindere dalla natura dei token in questione (XRP da un lato, stablecoin UST dall’altro), c’è una grande differenza tra le due realtà: al contrario di Ripple, sulle teste di TerraForm Labs e Do Kwon pende l’accusa di truffa.
Quanto appena descritto sembra aprire le porte a un appello della Commission sulla sentenza di Ripple.
John E. Deaton, avvocato specializzato nel settore e founder di Crypto Law, afferma che ciò richiederebbe comunque almeno due anni di tempo per giungere a conclusione. Fino a quel momento, la decisione del giudice Torres sarebbe legge. Inolte, non è detto che l’appello andrebbe a ribaltare quanto stabilito in precedenza.
Deaton invita quindi a non ridimensionare né sottovalutare la cosa che, sempre secondo la sua opinione, rappresenta un’importante vittoria per l’industria delle criptovalute.
Garlinhouse riparte all'attacco
Nel frattempo, il CEO di Ripple Brad Garlinghouse si scaglia contro la Securities and Exchange Commission.
Mediante un tweet, egli ha scritto che, traducendo, “la SEC ha creato questo disordine proclamandosi come poliziotto in ambito crypto senza avere alcuna giurisdizione legale”. E ancora “è assurdo incolpare un giudice per aver applicato fedelmente la legge”.
Infine, Garlinghouse invita ancora una volta a creare il prima possibile una normativa ad hoc, l’unico modo per fornire regole chiare e per proteggere i consumatori retail.
Su quest’ultimo punto sappiamo che qualcosa si sta muovendo. Tuttavia si tratta di una semplice proposta che dovrà incontrare il favore del Congresso; una missione ardua ma non impossibile.
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