Per la SEC, il gov Usa avrebbe giurisdizione su Ethereum
Di Davide Grammatica
A seguito del Merge si è aperta la discussione riguardo ETH inteso come “security”, e non più come “commodity”. Ora, la SEC ha affermato di aver giurisdizione su ogni transazione di Ethereum.
Un nuovo dibattito su Ethereum
Una volta finalizzato il Merge, ovvero la transizione della rete Ethereum verso il meccanismo di consenso proof-of-stake (PoS), sono subito impazzate le voci sulla classificazione di ETH in quanto “security”. E non più, come ad esempio lo è per Bitcoin, una “commodity”, ovvero un asset di base utilizzato sui mercati.
Una “security”, al contrario, è in sostanza un “titolo”, e quindi uno strumento finanziario fungibile e negoziabile che detiene un qualche tipo di valore monetario, e che allo stesso tempo rappresenta anche una posizione di proprietà. Questa, a sua volta, può consistere in una società quotata in borsa, un credito obbligazionario o, ancora, i diritti di proprietà rappresentati da un’opzione.
Negli Usa, per rispondere ai dubbi su questa distinzione, hanno elaborato il cosiddetto “Howey test”. E nell’ambito di questa prova, molti token lanciati tramite ICO (Initial Coin Offering) soddisferebbero la definizione di “contratto di investimento”.
Come è successo, proprio nelle ultime ore, per l’ICO dell’influencer Ian Balina, chiamato in causa dalla SEC. E proprio in questo processo, la Securities and Exchange Commission ha rafforzato l’argomentazione riguardo al rientrare delle transazioni ETH sotto la giurisdizione del governo degli Stati Uniti. Questo, a causa della gestione dei nodi della rete, che avviene in larga parte sul territorio americano.
Tutta la community crypto sembrerebbe quindi ora totalmente coinvolta nella speculazione sulla dichiarazione della SEC nel procedimento.
È stato infatti riferito come una varietà di investitori con sede negli Stati Uniti avrebbe partecipato al pool di investimenti curato da Balina. E come la rete, ovviamente, avrebbe verificato una serie di contributi ETH. La SEC, conseguentemente, ha dichiarato: “I contributori di ETH sono stati convalidati da una rete di nodi sulla blockchain di Ethereum, che sono raggruppati più densamente negli Stati Uniti che in qualsiasi altro paese. Di conseguenza, tali transazioni sono avvenute negli Stati Uniti“.
Va notato che attualmente il 42,56% (o 3.340 su 7.819) dei nodi Ethereum risiedono negli Stati Uniti, ma non è un problema di centralizzazione, in quanto una maggioranza di nodi in un determinato paese ci sarà sempre. Altra questione è quindi l’interesse da parte della SEC di imbrigliare tutto il network, compresi NFT e DeFi.
Le conseguenze su Ethereum
La rete Ethereum ha dovuto affrontare un immenso contraccolpo dopo il Merge. Come accennato in precedenza, più voci stavano suggerendo che la rete sarebbe rientrata nella sfera di competenza della SEC, poiché ora sarebbe considerata una”security”.
Ad ogni modo, l’ultima dichiarazione della SEC potrebbe avere conseguenze dannose per la rete. E questo seppur, in queste ore, diversi professionisti legali stiano indagando sul significato legale della formulazione della denuncia.
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