Solana: già finito l’hype intorno a Pump.fun?
Di Davide Grammatica
Il picco dell’attività “meme” in parallelo all’incontro tra Trump ed Elon Musk, potrebbe aver segnato una svolta (negativa) per il settore
Memecoin: qualcosa si è rotto?
Dopo il tanto atteso incontro tra Donald Trump ed Elon Musk su X, qualcosa sembra essersi “rotto” nel settore memecoin. O almeno, così pare guardando da fuori questa sotto-community, che proprio in attesa dell’appuntamento dei due personaggi aveva dato il meglio di sé in quanto attività sulle varie piatttaforme.
Su Pump.fun i più “degen” erano arrivati addirittura a lanciare 10mila nuovi token nel giro di tre ore, e forse proprio questo dato fuori misura sembra aver messo a più utenti il dubbio che questo spazio potrebbe essere ormai saturo. L’unica a non lamentarsi sembra la piattaforma stessa, che ha invece tutto da guadagnarci grazie alle commissioni degli utenti.
Il boom di token tuttavia deriverebbe proprio dai recenti sviluppi di Pump.fun, che ha eliminato la necessità di pagare una commissione per il lancio di un token limitandole solo ai progetti che raggiungono determinati criteri di attività.
In 24 ore sono stati lanciati, in totale, 24mila token, per un totale di commissioni di $5 milioni (più del doppio del precedente ATH giornaliero). Secondo Dune, di questi solo 250 sarebbero sbarcati su altri mercati, e ciò testimonia quanto ristretta sia la prospettiva attuale di una memecoin.
La community contro Pump?
Con questa esplosione dell’offerta, tuttavia, in molti si starebbero lamentando dell’effetto di saturazione generato dalla piattaforma, che a sua volta genera un numero sempre maggiore di truffe (rug pull o simili).
Inoltre, sempre Pump.fun non starebbe facendo nulla per limitare nuovi potenziali “truffatori”. Al contrario, con il passare del tempo sembrano diminuire le condizioni per lanciare un token (a partire dal costo e dal tempo), a parte l’introduzione di un incentivo da 0,5 SOL per gli emittenti più di successo.
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