Stablecoin: dopo il GENIUS Act, obiettivo yield per le istituzioni
Di Davide Grammatica
Dopo l’entrata in vigore del GENIUS Act, le istituzioni spingono Washington a consentire agli holder stablecoin di ottenere un rendimento

Nuovi obiettivi per l’industria stablecoin
Il dibattito intorno alle stablecoin negli Usa è ancora molto caldo. Non è bastata, infatti, l’entrata in vigore del GENIUS Act, primo quadro normativo federale sulle stablecoin negli Stati Uniti, firmato da Donald Trump a luglio. Le istituzioni richiedono a gran voce, ora, che l’industria possa trovare modi per offrire yield agli utenti.
Secondo Will Beeson, ex responsabile per gli asset tokenizzati in Standard Chartered, questa sarebbe l’unica via d’uscita per sopravvivere in futuro.
“In un mercato competitivo, dove altri emettono le proprie stablecoin, devi trovare un modo per incentivare gli utenti a usare la tua”, ha dichiarato Beeson in un’intervista a Decrypt. “La possibilità di offrire un rendimento stabile sarebbe un elemento chiave”.
La GENIUS Act vieta infatti agli emittenti di pagare direttamente interessi o rendimenti ai detentori, ma non impedisce alle piattaforme di offrire incentivi. Coinbase, per esempio (e come qualsiasi altro grande cex), riconosce interessi sui saldi in USDC detenuti dagli utenti, aggirando così il divieto imposto agli emittenti.
Scontro tra banche ed emittenti stable?
Questo “problema normativo” sarebbe già scaturito in uno scontro tra settore crypto e lobby bancarie. Il Bank Policy Institute (BPI) e altre quattro associazioni hanno infatti inviato, lo scorso 12 agosto, una lettera al Congresso avvertendo che la possibilità di offrire rendimento tramite exchange potrebbe sottrarre fino a $6,600 miliardi di dollari dal sistema dei depositi bancari USA.
La Blockchain Association e la Crypto Council for Innovation, in tutta risposta, hanno inviato una lettera ai regolatori, respingendo le stime delle banche. “La cifra non regge a un’analisi seria”, si legge in un comunicato ufficiale. “Consentire a piattaforme regolamentate di condividere benefici con i clienti non è una scappatoia: è una caratteristica che promuove inclusione finanziaria, innovazione e leadership americana nei pagamenti di nuova generazione”.
Le possibilità di modificare a breve il nuovo quadro normativo sembrano basse, ma il futuro delle stablecoin sembra giocarsi proprio su questo terreno. Se riusciranno a diventare una vera alternativa ai depositi bancari, con interessi competitivi, allora la crescita del settore potrebbe accelerare ulteriormente.
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