Standard Chartered: “Le stablecoin copriranno il 10% delle tx Usa”
Di Davide Grammatica
Secondo Standard Chartered, le stablecoin potrebbero in poco tempo arrivare a coprire il 10% delle transazioni effettuate negli Usa
Le stablecoin sempre più al centro della finanza
Gli analisti di Standard Chartered e Zodia Markets hanno provato a ipotizzare quale potrebbe essere il futuro del settore stablecoin, in primo luogo in relazione alla loro adozione da parte della tradFi.
Ad oggi, il mercato stablecoin coprirebbe circa l’1% di tutte le transazioni M2 (l’indicatore della massa monetaria, inclusi depositi bancari), e FX (forex), ma potrebbe “ragionevolmente” arrivare a toccare il 10% nel prossimo futuro.
“Man mano che il settore sarà legittimato, è fattibile un passaggio al 10%”, hanno affermato Geoff Kendrick, responsabile della ricerca sulle attività digitali di Standard Chartered, e Nick Philpott, co-fondatore di Zodia Markets.
A spingere questa crescita sarà il nuovo approccio normativo Usa al settore. Già sotto l’amministrazione Biden si erano visti segnali promettenti, con proposte per stabilire nuovi quadri normativi per le banche che emettono stablecoin, ma la svolta dovrebbe avvenire sotto il governo Trump.
L’adozione cambia marcia
Ma a giocare a favore delle stablecoin sarebbe anche l’attuale infrastruttura finanziaria globale, con un sistema SWIFT, secondo gli analisti, rimasto fermo a una tecnologia degli anni ’90, con commissioni ponderate in base al volume delle transazioni.
Proprio per questo, le stablecoin sono oggi sempre più adottate nel settore dei pagamenti transfrontalieri, con una crescita non indifferente nei mercati dei paesi emergenti, come Brasile, Turchia, Nigeria, India e Indonesia.
Gli utenti, poi, apprezzano sempre più a livello globale la possibilità di custodire personalmente versioni “tokenizzate” del dollaro Usa, senza dover fare affidamento su conti bancari potenzialmente inaffidabili o inaccessibili.
La capitalizzazione di mercato della categoria ha raggiunto, proprio recentemente, i $190 miliardi, registrando un record storico. USDT domina con il 73% della quota di mercato, davanti a USDC al 21%.
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