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Star Atlas: il metaverso più ambizioso su Solana

Nel panorama dei videogiochi play-to-earn, Star Atlas è di sicuro tra i progetti più promettenti. Un vero e proprio titolo tripla A costruito su blockchain.

Star Atlas: il metaverso più ambizioso su Solana

Star Atlas in a nutshell

Star Atlas è un videogioco play-to-earn, open world, MMORPG strategico ed ambientato nello spazio, le cui meccaniche di gioco, e quindi i relativi nft, sono completamente nelle mani degli utenti. Tutti buoni propositi che sono bastati per far schizzare l’hype alle stelle e creare una community che registra 160mila utenti su Discord.

Vuole essere, a tutti gli effetti, un titolo tripla A costruito su Solana, che mira a sfruttare la velocità di una blockchain in grado di garantire, grazie al suo protocollo, oltre 50mila transazioni al secondo.

Prima di entrare nel dettaglio e capire il ruolo fondamentale di Solana nel videogame, è utile uno sguardo generale sul progetto. Il ruolo della blockchain su cui si costruisce il gioco è, infatti, quello di garante una quantità massiva di transazioni in-game, dettate da esplorazione, estrazioni di risorse, scambi commerciali, riparazioni e, addirittura, tasse.

Guardato da una prospettiva ancora più ampia, Star Atlas ambisce a ricreare un mondo con una propria economia e una propria politica, da cui dipendono strategie, rotte commerciali, terreni produttivi e tutto ciò che da questi potrebbe derivarne. A tutti gli effetti, un metaverso nella sua concezione più utopica, in cui un giocatore può trovare l’occasione di coniugare la propria passione videoludica con la valorizzazione dei propri asset in-game, monetizzandoli.

Il tutto, se non si fosse intuito, in un’interfaccia 3D immersiva, con una grafica dalla qualità cinematografica ottenuta grazie ad Unreal Engine 5.

Economia e gameplay

Per quella che è la concezione di Star Atlas, il gameplay si intreccia inevitabilmente con aspetti economici in-game (anche se questa definizione è riduttiva, data la natura di un play-to-earn). I giocatori dovranno aver a che fare con una mappa dalle dimensioni galattiche, dove rintracciare risorse nel corso dell’esplorazione. Potranno raffinarle, sfruttarle o scambiarle, ma tutto assumendosi il rischio di perdere le proprie ricompense durante la ricerca. Questo dipende in primo luogo dalla struttura del gioco, alle cui fondamenta c’è una tripartizione essenziale.

Tutti i nuovi giocatori (si può fare già adesso, collegando il proprio wallet solana), come primo approccio sono tenuti a scegliere una tra tre fazioni di gioco, sulla scorta dei più famosi MMORPG, come World of Warcraft. C’è la fazione MUD, composta da umani specializzati in potenza di fuoco e ingegneria, gli Ustur, esseri cibernetici professionisti dell’esplorazione, e infine la fazione ONI, una sorta di alleanza di alieni di diverse specie. Per ognuna di queste, lo spazio di gioco si divide in altrettanti livelli di sicurezza.

La seconda variabile fondamentale è rappresentata dalle ships, ovvero i veicoli per l’esplorazione. Ogni territorio raggiungibile è esso stesso un asset, e quelli più lontani possono essere difficili da raggiungere, richiedendo una quantità sufficiente di risorse per permetterne l’esplorazione. I giocatori potranno pilotare le proprie navicelle manualmente, per scoprire le ricchezze dell’universo di gioco anche tramite appositi moduli di scansione.

Accanto alle navi, ma in simbiosi con esse, ci sono invece le stazioni, che includono funzioni di stoccaggio e commercio, cantieri per costruzione e riparazione di navi, raffinerie per i materiali, centri di vendita al dettaglio, aree di reclutaggio e addestramento degli equipaggi, e altro ancora. Se sembra tanto, siamo solo all’inizio. L’intera economia del gioco si fonderà proprio proprio su queste stazioni, che consentiranno, tramite l’installazione di “punti di salto” o wormhole, un’esplorazione più agevole dello spazio di gioco.

Costruendosi su una struttura così ampia e complessa, Star Atlas incoraggia inoltre la creazione di fazioni interne o gilde, per creare competizioni collettive tra giocatori, ma anche per sfruttare features utilizzabili tramite la partecipazione di più persone. Come, per esempio, la creazione di una DAC (Decentralized Autonomous Corporation), una sorta di città spaziale con una sua microeconomia interna e gestita dai vari appartenenti alla stessa gilda.

Atlas e Polis

Il valore di tutto ciò che coinvolge Star Atlas non può che ruotare intorno al suo sistema di ricompensa, nel contesto di un’economia bilanciata garantita anche dalle meccaniche di gioco. In questo senso, l’universo di Star Atlas è guidato da un sistema a due token, ovvero ATLAS e POLIS.

ATLAS consiste nella valuta in-game. In sostanza, servirà per qualsiasi tipo di operazione all’interno di Star Atlas, a partire dall’acquisizione delle navi, delle risorse, dell’equipaggio, dei territori, etc. E per tutte quelle dinamiche che sono comprese nel riflesso di un’economia reale che il gioco vuole riproporre, come gli scambi commerciali, siano essi con NPC o peer-to-peer, oppure spese operative, come i pagamenti del carburante, delle riparazioni o del personale. Già ora svolge un ruolo predominante nel marketplace, dove il token può essere utilizzato per l’acquisto di Nft insieme alla stablecoin USDC. 

POLIS, dall’altra parte, è il token di governance. Per quella che è la visione di Star Atlas, i giocatori si ritroveranno a dover gestire non solamente le proprie risorse, ma anche quelle di interi territori. In un contesto del genere, condiviso per forza di cose con altri giocatori, sarà necessaria una struttura di natura politica, a reggere non solo gli interessi dei singoli, ma dell’universo di gioco intero. L’influenza politica di un giocatore (o di un gruppo di giocatori) è rappresentata dal token POLIS, che determinerà le condizioni giurisdizionali dei territori, in base all’uso che ne faranno i giocatori. 

Se può sembrare complicato, un esempio potrebbe essere, semplicemente, la gestione di un territorio tramite l’imposizione di tasse ad altri giocatori, oppure la stesura di una serie di leggi da far rispettare e decise da un gruppo. E tutto ciò a prescindere dal proprietario del territorio in questione. Nella DAC (Decentralized Autonomous Corporation), di cui abbiamo già accennato, POLIS consente ai giocatori di esprimere il proprio diritto di voto, spingendoli a collaborare tra loro per evitare che altri gruppi più grandi e coordinati, magari, prendano il sopravvento sul loro territorio. 

Questa dinamica ricorda a tutti gli effetti lo svolgimento operativo di una DAO (Decentralized Autonomous Organization), e in effetti l’unica differenza è il diverso campo d’azione. Se la DAC ha operatività nel mondo in-game, la DAO ce l’ha su quello reale. E infatti le funzionalità di POLIS non sono limitate all’universo di gioco, anzi, il token di governance consentirà alla community di Star Atlas di influenzare anche il processo decisionale del team di sviluppo. Da questo lato, tuttavia, bisognerà aspettare del tempo, probabilmente ancora 2-3 anni di sviluppo.

"Sarà necessaria una struttura di natura politica, a reggere non solo gli interessi dei singoli, ma dell’universo di gioco intero."

Le ships

Come è stato detto, le ships (o navi, insomma) sono un elemento fondamentale all’interno del gioco. Conseguentemente, nel caso si volesse acquistarne una, la scelta deve essere ben ponderata, soprattutto di fronte a una così grande varietà dell’offerta. Il team di sviluppo ha già anticipato l’esistenza di 120 modelli di navi (non tutti ancora disponibili), le quali si dividono in categorie e sottocategorie. 

La prima distinzione consiste in 9 differenti manifatture, ovvero l’identità del costruttore, che comporterà diverse conseguenze nell’esplorazione dei diversi territori. Ogni ship varia per grandezza, funzione (trasporto, battaglia, esplorazione, etc.) e rarità. Infine, ad ogni nave potranno essere applicati diversi moduli, interscambiabili e ottimizzati, con diverse funzionalità in-game. Dalle dimensioni, più nello specifico, dipende anche il numero di slot disponibili per l’equipaggio, e in base a questo varia la licenza necessaria per poter utilizzare la nave nel gioco (sì, per guidare la nave serve la patente).

Ad oggi, le ships disponibili sul mercato sono 27, ma continueranno ad essere listate con il passare dei mesi, anche perché dalla loro vendita dipende lo sviluppo stesso del gioco, aiutando queste queste a mantenere stabili le finanze del team.

SCORE: il minigame

Decisamente tutto molto bello. Ma per pilotare la propria ship nell’universo di Star Atlas bisognerà aspettare ancora molto. Nel mentre, i giocatori possono cimentarsi nel “minigame” di Star Atlas, un browser game in cui le navi acquistate dal marketplace possono generare entrate non di poco conto. SCORE (Ship Commissions on Remote Expeditions) è la versione semplificata di quella che dovrà essere, in futuro, la “missione” base del videogioco. A dirla tutta, di “gioco” c’è ben poco, ma rimane una prima applicazione di ATLAS, che comporta anche ricompense in-game. 

Il minigame consiste nel dedicare i propri asset (le ships) alla propria fazione, in conflitto (secondo la lore) con le altre. Per partecipare alla battaglia, il minigame richiede di dedicare alla propria flotta le risorse necessarie, ovvero cibo, carburante, kit di riparazione e munizioni, tutte reperibili nel marketplace, da ricaricare, di volta in volta, una volta esaurite. Sotto un certo punto di vista questo non è nient’altro che una forma di staking dei propri asset, dove però le ricompense sono ottenibili solo se si mantiene un livello sufficiente di risorse da dedicare alle navi. 

Il ROI (tasso di rendimento dell’investimento) è stimato essere del 100% all’anno, con un APR mensile che si aggira tra il 7% e il 15%. Il che, ovviamente, è soggetto al valore di ATLAS nel corso del tempo. 

Conclusioni

Star Atlas è un progetto ambizioso, che vuole far confluire in un videogioco la tecnologia di una blockchain all’avanguardia, funzionalità multiplayer, grafica di ultima generazione e DeFi. I giocatori dovranno combattere nello spazio, scommettere su asset in-game con un valore reale e guadagnare la propria influenza politica per modellare il futuro del gioco. 

Come tutti i videogiochi play-to-earn, il proposito di Star Atlas è quello di rivoluzionare il mondo dell’intrattenimento videoludico, che si lega inevitabilmente con quello della finanza, ma anche con una nuova concezione di “professione”, non più nel mondo reale ma in un metaverso, magari coniugando il divertimento con il guadagno. E tra tutti i progetti esistenti, quello di Star Atlas è di sicuro tra i più promettenti.


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