Supply & Demand
Di Matteo Bertonazzi
Comprendere le dinamiche di Supply e Demand è fondamentale per avere una visione corretta sulla direzione del mercato e sulle possibili aree di entrata del nostro piano di trading.
Analisi e Price Action
Siamo arrivati ad un punto molto importante nella comprensione delle dinamiche che muovono il mercato, nelle sezioni precedenti abbiamo visto come individuare la struttura di mercato, quali indicatori e quali pattern contraddistinguono le varie fasi di movimento del prezzo di un asset e quali sono le zone più “gettonate” per i cambi direzionali.
Non ci resta quindi che analizzare ancora più in profondità, quali dinamiche intercorrono nelle zone di reversal e quali sono le caratteristiche che possono validare o meno la nostra visione sul proseguimento di un trend.
Come abbiamo visto, i trend di mercato sono caratterizzati da un alternarsi di massimi e minimi direzionali: crescenti se il trend è rialzista, decrescenti se il trend è ribassista.
Mentre quando il mercato verte in una condizione di consolidamento/ranging market, non sono ben definiti questi punti cruciali, ma sono ben individuabili gli estremi entro i quali il mercato sta stazionando, spesso rimbalzando tra un estremo e l’altro.
Individuare queste zone di reazione del prezzo è fondamentale per avere una visione corretta sulla direzione del mercato e sulle possibili aree di entrata del nostro piano di trading.
Indice
Time Frame operativo
Ogni Trader dovrebbe impostare le proprie analisi e la propria operatività in base a quanto tempo ha a disposizione da dedicare al mercato.
Più il tempo è ridotto (poche ore al giorno), più bisognerebbe selezionare Time Frame operativi elevati, liberandosi dai rumori intraday e concentrandosi solo sui movimenti swing e macrodirezionali; se invece possiamo dedicare allo studio della price action un tempo maggiore (diverse ore tutti i giorni) l’utilizzo di Time Frame più bassi fornisce una visone più dettagliata e reattiva giorno per giorno.
I Time Frame consigliati per le varie tipologie di operatività sono:
- Scalper: M5, M15, H1
- Swing Trader: H1, H4, D
- Long Term Trader: D, W, M
Qui abbiamo approfondito l’argomento price action e struttura di mercato.
Breakout e accettazione
Una volta definito il nostro Time Frame operativo e stabilita la condizione di mercato (trend o range) non ci resta che validare il nostro bias direzionale tramite dei segnali distintivi.
Uno dei modi in cui si può stabilire se un mercato è controllato dai tori o dagli orsi, è quello di analizzare la price action:
- L’alternarsi di massimi e minimi crescenti o viceversa
- L’individuazione di un breakout strutturale
- Il rispetto delle zone di supply/demand
Per Breakout strutturale si intende qualsiasi movimento che chiuda il corpo della candela sopra il minimo/massimo precedente, a seconda che sia un’Accettazione Long o un’Accettazione Short.
L’accettazione è valida solo nel momento in cui il corpo della candela chiude sopra al livello attenzionato.
La chiusura della candela indica l’intenzionalità dei partecipanti al mercato di accettare quel prezzo, mentre una wick/ombra dimostrano un rifiuto per quel determinato livello di prezzo con conseguente pressione di mercato inversa.
Vediamo qualche esempio grafico:
Dominance di mercato
Per comprendere a fondo l’importanza del breakout non si può non avere ben chiaro anche il concetto di Dominance, sarebbe come dire di saper fare la carbonara senza usare guanciale e pecorino.
La Dominance non è altro che quella zona del grafico in cui sono entrati i volumi necessari ad effettuare l’accettazione sopra un livello, confermando la direzionalità del trend.
Noi vediamo i movimenti del mercato, tramite la rappresentazione grafica a candele, ma questa è solo una rielaborazione degli ordini che sono avvenuti su uno specifico asset, in un frame di tempo selezionato.
Come abbiamo visto precedentemente, il mercato si muove tramite la creazione di onde, impulsive o di ritracciamento.
Le onde di ritracciamento sono tendenzialmente più lente rispetto a quelle impulsive, in quanto in un trend che rispetta la direzionalità sono proprio i movimenti rapidi a dimostrare l’interesse per la prosecuzione.
E’ importante quindi capire dove sono entrati gli ordini che hanno permesso un accettazione, in quanto in quella zona risiederanno coloro che hanno permesso la creazione o prosecuzione del trend.
Andiamo quindi a vedere come individuare correttamente queste zone.
Come individuare una zona di demand
Individuare la zona in cui il ritracciamento potrebbe esaurirsi, riallineandosi alla direzionalità del trend, è molto importante, per ottenere il miglior rischio rendimento possibile dal nostro piano di trading.
Andremo quindi adesso a vedere qualche regola discrezionale per l’individuazione della zona di Demand
Vediamo i diversi passaggi che ci hanno portato ad individuare Dominance e Demand Zone:
- Abbiamo qualificato la nostra dominance rialzista grazie all’individuazione del breakout rialzista con accettazione
- Successivamente abbiamo tracciato una zona per individuare il range di contrattazione in cui sono entrati i volumi che hanno permesso l’escursione rialzista
- Questa zona si traccia tendenzialmente dal minimo di riferimento dell’impulso all’ultimo massimo del ritracciamento
Come individuare una Supply Zone
Il medesimo discorso fatto per la Demand Zone, è importante quando il nostro bias non è rialzista, bensì ribassista.
In questo caso il nostro focus sarà individuare in quale zona sono entrati i volumi necessari a creare il breakout ribassista e presumibilmente la creazione di un trend short.
Ricordiamo sempre che l’analisi della price action è solo una delle tante visioni interpretative del mercato e va aggiunta alla comprensione di diverse dinamiche per l’individuazione corretta di una zona o di un trend.
Vediamo che anche in questa occasione i passaggi per l’individuazione delle Supply Zone sono i medesimi:
- Abbiamo qualificato la nostra dominance Short grazie all’individuazione del breakout ribassista con accettazione,
- Successivamente abbiamo tracciato una zona per individuare il range di contrattazione in cui sono entrati i volumi che hanno permesso la fucilata ribassista di maggio
- Questa zona si traccia tendenzialmente dal massimo di riferimento all’ultimo minimo dell’impulso
Conclusioni
Facciamo un riepilogo della terminologia usata in questo articolo:
ACCETTAZIONE LONG: abbiamo un effettivo break out rialzista, quando nei Time Frame superiori (di solito chiusura D se non W) abbiamo una chiusura candela superiore al massimo precedente
ACCETTAZIONE SHORT: abbiamo un conclamato break out short quando, sempre in time frame elevati, la candela ribassista di riferimento chiude al di sotto del minimo precedente.
DOMINANCE: origine dell’impulso da cui è partito un effettivo breakout strutturale, ultimo punto entro il quale è rispettato il movimento.
DEMAND ZONE: zona tracciata in prossimità della dominance long, nella quale risiedono gli ordini che hanno permesso il movimento rialzista. In questa zone è più alta la probabilità che si interrompa il ritracciamento e ci sia un riallineamento strutturale.
SUPPLY ZONE: zona tracciata in prossimità della dominance short, nella quale risiedono gli ordini che hanno permesso il movimento ribassista. In questa zona è più alta la probabilità che si interrompa il ritracciamento e ci sia un riallineamento strutturale.
A questo punto non vi resta che andare a grafico e testare effettivamente l’efficacia di quanto vi ho riportato, in questo mondo è sempre importante effettuare le proprie ricerche (DYOR) e i propri test.
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Fateci sapere se questo articolo vi è stato utile e se avete notato come vengono rispettate le zone di cui abbiamo parlato oggi.