La rinascita di Terra parte dal fork della blockchain
Di Davide Grammatica
La community di Terra ha discusso la proposta del fondatore Do Kwon. Ci sarà un airdrop del nuovo token e un fork, con UST non più al centro del progetto
Il piano
Il ceo e fondatore di Terraform Labs, Do Kwon, ha lanciato il piano di recovery della blockchain Terra, dopo che questa ha dovuto affrontare il crollo del token di governance LUNA, passato da un valore si 100 dollari a uno che rasenta lo 0 in nemmeno una settimana, e la perdita del peg della stablecoin UST.
Gli utenti hanno discusso il piano di abbandonare UST, e la nuova proposta consiste in un fork, del tutto simile a quello che diede vita a Ethereum Classic.
“Terra Ecosystem Revival Plan 2” vedrà il realizzarsi di uno scenario che comprende la vecchia blockchain, chiamata “Terra Classic” (con rispettivo token Luna Classic – LUNC), e una nuova tramite fork, accompagnata da un airdrop di un miliardo di nuovi token LUNA, tra sviluppatori, detentori di UST e tutti coloro che lo avevano utilizzato per lo staking o progetti derivati. E con un cambio di narrativa, rispetto a un primo tentativo dello scorso venerdì, che non vede più al centro UST, e quindi una stablecoin algoritmica.
Ad ogni modo, ora sviluppatori e i titolari di UST e LUNA potranno quindi scegliere se fare “tabula rasa” o continuare le loro operazioni sulla vecchia blockchain.
Un nuovo capitolo
TerraUSD non sarà collegata alla nuova blockchain, ma conserverà il legame con Terra Classic, mentre per quanto riguarda il nuovo progetto, questo sarà progettato per essere in tutto e per tutto “community-owned”. Il portafoglio di Terraform Labs sarà infatti rimosso dalla whitelist dell’AirDrop, il quale sarà destinato per il 25% a un community pool, per il 5% agli sviluppatori, e per il restante agli ex titolari dei token LUNA e UST.
Il tentativo si accoda a una lunga serie di polemiche. In primo luogo relative al fatto che la Luna Foundation Guard, ente supervisore della blockchain, ha dichiarato di aver esaurito la gran parte delle proprie riserve crypto, nel tentativo di difendere l’ancoraggio di UST.
Proprio per questo, sembra improbabile che tutto l’ecosistema Terra possa riuscire a salvarsi senza l’aiuto di capitali esterni. Di questi, ad oggi, nessuna traccia. E fa pensare il fatto che lo stesso Changpeng Zhao, ceo di Binance, abbia dichiarato di pretendere maggiore trasparenza da parte del progetto sulle recenti attività, pur supportando la community di Terra.