Il Tesoro Usa mira a bloccare le attività on-chain di Hamas
Di Davide Grammatica
L’Office of Foreign Assets Control (OFAC), sotto direttiva del Tesoro Usa, si sta impegnando a bloccare le raccolte di fondi crypto in favore di Hamas
Gli Usa combattono Hamas anche on-chain
Nel difficile contesto del conflitto tra Israele e Palestina, il Dipartimento del tesoro degli Usa, tramite l’attività dell’Office of Foreign Assets Control (OFAC), ha ricevuto la direttiva di combattere ogni “facilitatore finanziario” a sostegno di Hamas, bloccandone di fatto l’attività on-chain.
Tra questi “facilitatori” sono state individuate diverse realtà, per esempio “Buy Cash”, un cex gestito direttamente dal territorio di Gaza, e diversi wallet legati direttamente alle attività dell’organizzazione paramilitare Hamas.
Già nel 2021, uno dei wallet Bitcoin legati al cex era stato congelato dall’Ufficio nazionale israeliano in un’operazione di antiterrorismo, ma ora il dipartimento intende fermare del tutto l’attività del cex.
“Buy Cash è stato utilizzato per trasferire fondi anche ad altri gruppi terroristici tramite affiliati”, si legge in una nota dell’OFAC, che sosterrebbe come anche nel 2019 l’exchange avesse ricevuto diverse transazioni in BTC da operatori commerciali “legati ad Al Qaida e all’ISIS”.
Le crypto e il finanziamento al terrorismo
Del resto, non è una scoperta che Hamas abbia sfruttato canali crypto per essere finanziato, come abbiamo più volte riportato anche noi, e a confermarlo sono gli stessi dati on-chain, come segnala Chainalysis.
Nell’ultima operazione dell’OFAC, tra i sanzionati appaiono Buy Cash (insieme al suo fondatore, Ahmed M. M. Alaqad) e altri sei “funzionari” di Hamas. E si aggiungono a un’altra serie di entità già bloccate da diverse agenzie di cyber sicurezza, a partire dalla stessa polizia israeliana. Nei giorni scorsi, proprio le agenzie governative di sicurezza israeliane hanno collaborato con Binance per congelare gli account legati ad Hamas sulla piattaforma.
Allo stesso tempo, diversi politici statunitensi hanno presentato una petizione per trovare nuove soluzioni al finanziamento al terrorismo tramite l’uso di criptovalute. Tra questi anche la democratica Elizabeth Warren, già passata alle cronache in passato per la sua politica anti-crypto.
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