Tra CPI ed earnings, giornata chiave per i mercati
Di Gabriele Brambilla
Giornata chiave per i mercati con l'arrivo del CPI americano e i movimenti in corso sui principali indici

Giornata chiave per i mercati
Facciamo il punto sui mercati in una settimana estiva piuttosto importante.
Al momento, i futures americani sono in pari (Dow futures) o in leggero guadagno (S&P 500 e Nasdaq 100 futures).
Oggi massima attenzione ad alcuni dati chiave.
Innanzitutto, alcune grandi banche del Paese rilasceranno gli earning. Parliamo di JPMorgan Chase, Wells Fargo e Citigroup, più l’asset manager BlackRock. Data la grande capitalizzazione di queste realtà, i risultati potrebbero condizionare non poco la giornata.
Focus anche sull’update del CPI americano, in arrivo alle 14:30 italiane. Le previsioni degli esperti dicono 2,6% YoY, in leggero aumento dal 2,4% dell’ultimo aggiornamento. Quanto al dato MoM, atteso allo 0,3% e in crescita dal precedente update (0,1%).
Indice
Indici americani
Anche se nell’aria ci sono tensioni e appuntamenti importanti, il mercato azionario sta comportandosi bene a livello globale.
Tra gli avvenimenti degni di nota c’è la deadline imposta dagli Stati Uniti alla Russia: entro 50 giorni dovrà terminare la Guerra in Ucraina, pena delle severe sanzioni sull’energia. Queste però potrebbero scaldare i Paesi importatori di greggio russo, in primis Cina e Turchia; si tratta infatti di sanzioni secondarie, che seguono questa logica: compri un prodotto dal Paese che voglio colpire? Allora ti applico delle sanzioni commerciali.
In aggiunta, importante anche la scadenza del 1 agosto entro cui Unione Europea, Messico e Giappone dovranno trovare un’intesa con gli Stati Uniti, pena l’arrivo dei dazi. Chiaramente non siamo certi che le tariffe entreranno davvero in vigore: è da mesi che l’amministrazione Trump continua a giocare col pulsante on/off su questo tema.
In ogni caso, dicevamo che le borse performano bene. Per alcuni analisti, questo potrebbe testimoniare che i mercati credono sempre meno alle minacce americane, ma si tratta di teorie.
L’indice S&P 500, re della finanza a stelle e strisce, è ai massimi storici. Secondo i dati LSEG, ci si aspetta una crescita dei profitti del 5,8% YoY; un dato positivo che però dimezza le previsioni di aprile (10,2%), a contrastare quanto scritto nel passaggio precedente: la trade war di Trump ha un impatto evidente.
Fonte grafico: Investing.com
Se riuscissimo ad archiviare definitivamente la questione dazi, i mercati sarebbero certamente più leggeri. Auspichiamo che ciò possa avvenire nelle prossime settimane.
Guardando gli altri indici americani, il trend è positivo e ci troviamo ai piani altissimi, in ATH o comunque vicini.
Bene quindi il NASDAQ Composite (ricco di titoli tech, molta eccitazione intorno a Nvidia per il probabile ritorno sui mercati cinesi) e il Dow Jones Industrial Average, ma anche il comparto Small Cap.
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Borse mondiali
Nel resto del mondo lo scenario è perlopiù positivo; partiamo dall’Europa.
Al momento della scrittura, il DAX di Francoforte è in leggero guadagno, in area massimi storici. Situazione simile per il CAC 40 parigino, anche se l’ATH è collocato un po’ più in alto.
L’indice FTSE MIB di Milano prosegue a crescere, una costante del periodo. I massimi storici però sono ancora lontani.
Bene pure Londra, ma nel Paese ci sono problematiche economiche che richiedono la massima attenzione e che sono proprio in questi giorni sulle pagine dei giornali.
Giornata positiva per l’Asia, con tutti i principali indici in guadagno, a eccezione di Shanghai.