Gestione Operativa, la danza del Trader
Di Matteo Bertonazzi
La gestione operativa è la danza con cui il trader si muove a ritmo con il mercato, ottimizzando i rendimenti dati dall'operatività senza modificare i parametri sensibili della strategia
Chi niente rischia, nulla stringe
Per continuare il nostro percorso nella conoscenza del trading, oggi vedremo un aspetto molto importante di questo mondo: una caratteristica che permette di ottenere dal mercato risultati migliori di quelli attesi, senza modificare parametri sensibili come il rischio e l’esposizione.
Ebbene sì, il mercato fornisce continuamente opportunità di guadagno, il costo che siamo disposti a pagare per partecipare a queste opportunità lo decidiamo noi: a volte si pagherà il biglietto per intero, a volte potremo fare un giro gratis e altre volte ancora riusciremo a portare a casa il tanto desiderato guadagno.
Nei mercati finanziari quello che deve essere chiaro è che, se si desidera una crescita costante, non si può evitare il rischio: chi niente rischia, nulla stringe, rivisitazione di un detto famoso che sposa bene la lettura di oggi.
Indice
Risk of Ruin
Nel paragrafo precedente abbiamo parlato di ottimizzazione del risultato senza modificare il rischio, perché è certamente facile dire: “Al posto di guadagnare il 3% del portafoglio rischiando l’1%, si può ottenere il 30% dell’intero balance rischiando il 10%”.
In caso di serie negativa di trade però, nell’esempio precedente ci si brucia il conto in 10 operazioni mentre ne impieghiamo 100 consecutivamente fallite con l’esempio ad 1%.
Bisognerebbe sempre considerare il Risk of Ruin della nostra operatività, a seconda della tipologia di approccio al rischio: aggressivo, moderato o conservativo sarà più o meno probabile. Ricordiamoci che per recuperare un -50% bisogna poi ottenere un 100% per tornare all’equity iniziale.
Vediamo quindi quali sono i parametri che, nella gestione operativa, ci permettono di ottimizzare i risultati in maniera intelligente.
Parziali
Questo strumento permette di suddividere la chiusura della nostra posizione su diversi livelli di prezzo. Mettendo al sicuro parte del profitto generato, lasciando correre il guadagno della restante porzione rimasta aperta.
Come e in quanti parziali dividere la nostra presa di profitto, dipenderà dalla statistica della nostra operatività. Tendenzialmente, si posizionano diversi punti di profitto, quando lungo il percorso dall’entry al target, ci sono zone intermedie di probabile reazione.
Possono essere sia predefiniti rigidamente (TP1 e TP2 sono posizionati con degli ordini limit), oppure può essere impostata una presa di profitto sistematica accompagnando l’asset nella sua price action, ma lo vedremo successivamente, nelle tipologie di gestione operativa.
Break-Even
Se il parziale permette di estrarre guadagno dal mercato, una volta realizzata una certa escursione di prezzo, allo stesso modo si può portare lo stop loss al livello di Entry, per azzerare il rischio nel caso di inversione del mercato.
L’operazione di Stop all’Entry, chiamata anche Break-Even (pareggiare i conti), dovrebbe tenere in conto il costo delle fees dell’operazione, quindi posizionarsi leggermente sopra al prezzo d’ingresso.
A seconda della statistica estratta dal trading journal ci sarà chiaro se e quando ci conviene mettere lo stop a BE. Tendenzialmente un asset che rispetta le strutture, permette questa operazione una volta confermata la direzionalità, ma soprattutto nel mercato crypto, le manipolazioni e gli stop hunt sono frequenti perciò, DYOStatistic.
Stop Profit
Strumento particolarmente utile, una volta che la nostra operazione abbia preso direzionalità secondo le nostre previsioni.
Permette di estrarre profitto dal mercato, una volta che la price action dia segni di indebolimento, è il check point al di sotto del quale non accettiamo di ridurre il nostro guadagno.
Si alza lo stop coprendosi dietro la struttura e seguendo il prezzo nella sua escursione, una volta rotta la tendenza noi saremo fuori dal mercato, ma avremo la possibilità di capire se quella rottura effettivamente porterà ad un inversione o se sarà stata solo una zona di riaccumulazione.
Fees
Importante costo fisso della nostra attività, variabile in funzione della piattaforma che utilizzate, in conclusione vi lasceremo alcuni link che vi permetteranno di avere sconti per il trading sulle principali piattaforme.
Bisognerà fare attenzione alla differenza tra spot e derivati: nel trading spot le fees sono solo di apertura e chiusura operazione, mentre utilizzando strumenti derivati vanno considerate anche le fees di gestione dell’operazione.
I dati statistici raccolti dal Trading Journal, permetteranno di evidenziare il tempo medio di durata delle operazioni, così da calcolare nel rendimento ipotetico anche il costo medio delle nostre posizioni.
Gestione Statica
Abbiamo quindi chiarito quali sono i parametri che possono essere modificati per massimizzare i rendimenti. La gestione operativa non è altro che la combinazione di utilizzo di questi fattori, per ottimizzare il RR della nostra operatività.
Vediamo le tre tipologie principali di gestione operativa accompagnate da semplici esempi:
Gestione Statica: Ogni trade, da quando viene aperto a quando viene chiuso segue un percorso immutabile. Sono prestabiliti sia il prezzo di ingresso sia quello d’uscita, si entra con la totalità dell’esposizione prevista e a target si chiude l’intera operazione;
Particolarmente utilizzata nelle fasi iniziali di applicazione della strategia, non permette al trader di interferire con il vantaggio operativo, si presenta molto utile anche per quella tipologia di trader che ha poco tempo per stare a grafico e quindi intercetta i movimenti tramite ordini pendenti.
"Il Rischio/Rendimento è fisso."
Gestione operativa dinamica
Al contrario della versione statica il percorso del trade, gestito in maniera dinamica, si adatta alle risposte del mercato:
- Introduzione di profitti parziali posizionati a RR fissi o in zone di potenziale inversione
- Azzeramento del rischio mettendo stop a BE nel momento in cui si crea la prima rottura strutturale
- Utilizzando il Trailing Stop, mettendo al sicuro parte dei profitti proteggendoci dietro la struttura, così facendo possiamo trovare il rendimento ottimo per ogni movimento intercettato, uscendo da mercato solo nel momento in cui il prezzo risponde negativamente alla nostra analisi (previa dimostrazione statistica che, così facendo, otteniamo risultati migliori).
Gestione operativa ibrida
Ogni qual volta che il prezzo arriva in zone identificate come potenzialmente reattive, valutiamo la reazione del prezzo, attendendo chiusure nei time frame di riferimento, a conferma del nostro bias direzionale.
Una volta qualificata la reazione nella zona, per la continuazione o meno del movimento e di conseguenza del nostro trade, decidiamo se e quanto scaricare e come muovere lo stop loss.
E’ una tipologia di gestione operativa, indirizzata principalmente a trader avanzati nella comprensione delle dinamiche di PA, che abbiano molto tempo a disposizione per dedicarsi all’analisi e alla gestione.
Può essere implementata anche grazie al supporto di alert che ci avvisino quando il prezzo si avvicina alla zona di attenzione.
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Conclusioni sulla gestione operativa
Abbiamo scoperto quali strumenti caratterizzano la gestione operativa e le varie tipologie di gestione, come suggerisce il titolo questa è una danza, bisogna essere perfettamente allineati al ritmo del mercato e conoscere esattamente i passi da eseguire per saper danzare bene.
Una strada che è possibile percorrere, è quella di implementare gradualmente i vari punti visti oggi, verificando nel backtest quali funzionano meglio per voi e la vostra strategia.
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Ti ringraziamo per l’attenzione e spero il vostro trading possa essere costante e profittevole.