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Cosa sono i derivati?

Di Gabriele Brambilla

Derivati: strumenti finanziari complessi che ci aiutano a impostare strategie di investimento complete. Scopriamo insieme che cosa sono i derivati.

Cosa sono i derivati?

Cosa sono i derivati: introduzione

Di frequente, nei commenti di video e post, la nostra community ci chiede “cosa sono i derivati?”.
La cosa non deve stupire: si tratta di strumenti complessi e che devono essere ben padroneggiati per diminuire i rischi che derivano dall’uso.

Ascoltando le richieste che ci arrivano, ecco un rapido approfondimento sui derivati finanziari. Scopriremo la loro natura, le applicazioni e come possono essere impiegati per ottimizzare le strategie di investimento.

Sarà però fondamentale non limitarsi a questa lettura. Gli strumenti derivati richiedono approfondite conoscenze e sottovalutarli potrebbe portare a perdite evitabili.
Quindi, prendiamo questo articolo come un modo per partire con il piede giusto.

Si comincia!

Derivati finanziari: cosa sono?

La definizione è più semplice di quello che ci si può aspettare:

I derivati sono dei contratti creati su un’attività sottostante (underlying asset) da cui dipende il loro stesso valore.

Il sottostante può essere di varia natura: un’azione, una criptovaluta, una materia prima, i tassi d’interesse e il cambio, degli indici. Indipendentemente da questo fattore, il derivato viene costruito al di sopra di qualcosa; esempio: bitcoin –> derivato, azioni Unicredit –> derivato, oro –> derivato.

I derivati si sono diffusi a macchia d’olio dall’inizio di questo secolo. Oggi vengono scambiati in continuazione, ricoprendo un ruolo di primo piano nel panorama finanziario.

Esistono diverse tipologie di derivato. Le più famose sono Futures, Swap, FRA (Forward Rate Agreement) e Opzioni.

I futures sono probabilmente i più noti al pubblico retail. Nell’articolo appena linkato troverai un approfondimento dedicato.

In pillole, il futures è un contratto derivato che crea degli obblighi tra due parti, compratore e venditore. Il primo si impegna ad acquistare qualcosa a una certa data ed a un determinato prezzo. All’opposto, il secondo dovrà vendere l’oggetto del future rispettando i suddetti parametri.

Possiamo classificare i futures in finanziari e sulle materie prime (financial futurescommodities futures).
I derivati finanziari hanno un sottostante di natura, indovina un po’… finanziaria!
Quelli sulle materie prime sono invece relativi a prodotti agricoli, metalli, petrolio, gas e via proseguendo.

Anche gli Swap creano obblighi e impegni nei contraenti. Essi però si focalizzano sullo scambio di capitali monetari.
I più diffusi sono gli Interest Rate Swap, concentrati sui tassi d’interesse.

Passiamo ai Forward Rate Agreement (abbreviati in FRA).
Le parti concordano uno scambio monetario considerando la differenza tra il tasso concordato e quello di riferimento di un capitale. Detta più semplice, il contratto consente di stabilire il tasso d’interesse che avrà efficacia al momento dell’operazione; in base alle variazioni, il venditore potrebbe dover inviare denaro al compratore o viceversa. Utile per tutelare i capitali se ci si aspettano grandi cambiamenti dei tassi d’interesse.

Infine le Opzioni, anch’esse ben note a chi mastica un po’ di finanza. Consistono in un accordo tra le parti, dove il compratore avrà diritto di comprare o vendere l’asset sottostante a un certo prezzo ed entro/o a una data stabilita.
Per intenderci meglio: potremmo acquisire il diritto di comprare 10 bitcoin a 20.000$ ciascuno il 20 dicembre 2022. Oppure vendere 20 Ethereum a 2000$ entro e non oltre il 5 gennaio 2023.

Nel mondo della finanza esistono svariate declinazioni di contratti derivati. Alcuni sono regolamentati e scambiati sui mercati; altri sono invece over the counter, siglati privatamente (sono un esempio i FRA).

Oltre alla tipologia, i derivati si dividono in due gruppi relativamente ai doveri degli attori coinvolti: simmetrici e asimmetrici.
I derivati simmetrici comportano obblighi per entrambe le parti, compratore e venditore. Al contrario, i derivati asimmetrici vincolano solo il venditore.

Dopo questa spiegazione, è evidente la complessità che c’è dietro questi prodotti. Se la definizione è piuttosto semplice da comprendere, le varie declinazioni e caratteristiche rendono i derivati materia ostica per i meno esperti. Raccomandiamo quindi di evitare di farne uso senza le giuste conoscenze e una buona dose di esperienza.

Nel mondo delle criptovalute, i futures sono i derivati più diffusi. Diversi exchange propongono questi strumenti, anche di tipo perpetual (senza scadenza).

Si trovano inoltre dei prodotti che tokenizzano azioni, materie prime e indici. Una sorta di derivato non convenzionale, che dà la possibilità di investire su un asset tradizionale restando però nella sfera crypto.

In aggiunta, si stanno diffondendo derivati che portano le criptovalute nella finanza tradizionale.

Il percorso è ancora lungo e incontra resistenze in diversi Paesi (basti pensare alle obiezioni della SEC negli Stati Uniti).

Tuttavia, sembra probabile che sia solo questione di tempo: sempre più persone vogliono investire in criptovalute; molti però non posseggono le competenze e cercano vie nella finanza tradizionale. I grandi fondi di investimento stanno già provando a soddisfare questa crescente richiesta.

Qual è lo scopo dei derivati?

I derivati finanziari hanno diversi scopi.

Innanzitutto sono perfetti per fare hedging, ovvero coprirsi da movimenti del mercato inaspettati o eventi avversi.

Un esempio tipico ha sede nel commercio di materie prime come il grano. Immaginiamo un coltivatore che teme un futuro ribasso dei prezzi dovuto a un raccolto abbondante; sottoscrivere uno strumento derivato al prezzo attuale (superiore) eviterebbe il problema.

Oppure, ancora, pensiamo a un’azienda che utilizza grandi quantitativi di petrolio (Brent o WTI che sia). Per tutelarsi da eventuali rialzi basterebbe stipulare un future che garantirà un prezzo certo, indipendente dai movimenti in arrivo.

L’hedging è poi una strategia ampiamente sfruttata anche per ripararsi dalle fluttuazioni del valore nel mercato azionario, sugli indici e quant’altro venga scambiato in borsa e sui mercati.

Chiaramente nessuno può avere certezze sulla direzione del mercato. Perciò, talvolta i derivati portano a conseguire delle perdite.

I derivati rappresentano anche un valido strumento per gli speculatori.
Un tipico caso sta nell’acquisto di opzioni su un determinato asset. Giunti alla data stabilita, se il sottostante sarà aumentato di valore rispetto alla data di stipula del contratto, lo speculatore eserciterà l’opzione e acquisterà il derivato a un prezzo inferiore. A questo punto basterà rivenderlo a prezzo di mercato per conseguire un profitto.

Abbiamo poi menzionato l’arbitraggio, un meccanismo impiegato anche in diversi progetti crypto.
Il concetto è semplice: approfittare dei momentanei scostamenti di prezzo tra sottostante e derivato.
Immaginiamo le azioni MPS, con valore di 2€ cadauna (dato inventato); il derivato dovrebbe seguire perfettamente il prezzo. Per varie ragioni, il valore di quest’ultimo è però di 1,8€. Potremmo quindi comprare dei derivati e rivenderli non appena l’allineamento tornerà al valore corretto (cosa certa con strumenti regolamentati). Un discreto profitto a bassissimo rischio.

Ecco i tre principali casi d’uso dei derivati, a cui si aggiungono altre declinazioni e tipologie. Inoltre, può entrare in gioco anche l’operatività in leva finanziaria, pericolosa per i principianti ma valida (e talvolta indispensabile) per trader e investitori esperti.

C’è davvero un mondo da scoprire e studiare. Prenditi il tempo necessario e non esagerare: occorrono tanta pazienza ed esperienza.

"Hedging, arbitraggio e speculazione sono le tre applicazioni più note dei derivati finanziari"

Exchange crypto con derivati

Come dicevamo, i derivati sono disponibili per una moltitudine di asset e prodotti diversi tra loro: dalle azioni MPS a bitcoin, dal grano alle azioni Moderna. In base al broker a cui ci rivolgiamo avremo quindi accesso a diversi mercati.

Quali sono i migliori exchange crypto per i derivati? Ne esistono diversi molto validi. I nomi sono già noti a chi ha un minimo di esperienza nel settore; eccone qualcuno da tenere in considerazione:

  • Binance: onnipresente, l’exchange crypto più famoso al mondo offre anche i futures sulle criptovalute. Ecco il referral di Binance: 20% di sconto sulle fee per sempre.
  • Bitget: crypto exchange dagli alti volumi, perfetto per chi lavora con i derivati futures. Il referral Bitget dà diritto al 15% di sconto sulle fee per sempre: approfittane!

"Binance e Bitget: scelte sicure anche per i clienti più esigenti!"

Derivati finanziari: strategie di investimento avanzate

I derivati ci permettono di mettere in campo delle strategie di investimento più avanzate e complete.
Ad esempio, combinandoli con posizioni di segno opposto si avviano operazioni di hedging, perfette per coprirsi dai movimenti contrari alle nostre aspettative. Spazio anche a tecniche di arbitraggio, così come alla speculazione. Sono prodotti multiscopo ed è proprio questo il bello.

Ora che sai cosa sono i derivati, dovresti anche aver compreso i rischi che comportano. Non si tratta di semplice holding crypto o di compravendita di azioni. Infatti, entrano in gioco varianti temporali, soglie, leve e altro ancora; perciò, dobbiamo sapere perfettamente ciò che stiamo facendo.

Sottolineiamo infine l’importanza di un utilizzo senza abusi. Non tutte le operazioni aperte necessitano di fare hedging, così come non è obbligatorio cercare costantemente di operare arbitraggi. Sperimentiamo e scegliamo le operatività che più si addicono alle nostre esigenze, stando sempre attenti a conseguire le migliori performance possibili.
I derivati sono e saranno sempre lì: potremo utilizzarli quando sarà profittevole ed evitarli se non necessari.

Utilizzi già i derivati? Oppure vorresti avvicinarti a questo mondo? Aspettiamo un tuo commento sui nostri canali social 🙂 .

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Derivati finanziari: strategie di investimento avanzate

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